Marco Guazzone a Soundsblog tra l’album L’atlante dei pensieri, il nuovo singolo e il tour
Leggi l’intervista a Marco Guazzone su Soundsblog sul nuovo album L’atlante dei pensieri, il nuovo singolo e le date del tour con gli Stag
Gli Stag sono una band composta da Giosuè Manuri alla batteria, Andrea Benedetti alla chitarra, Suelo Rinchiusi al basso, Stefano Costantini alla tromba e Marco Guazzone al pianoforte e voce che ha da poco pubblicato il loro nuovo album di atmosfere fiabesche, sonorità pop, impennate rock e suggestioni elettroniche. Sono in tour in queste settimane, iniziato lo scorso 27 aprile a Milano.
Proprio ieri avevamo recensito l’album di Marco Guazzone & Stag, l’Atlante dei pensieri. Un lavoro decisamente sopra la media italiana a cui siamo abituati, a dimostrazione di come la passione per la musica unita al talento possa generare dei brani che spesso sono decisamente superiori alle melodie che siamo abituati ad ascoltare.
Il loro cd ne è la prova ed è un insieme di canzoni, diverse da loro, punti di un universo musicale che prova a sorprendere tra pezzi in italiano e pezzi in inglese. E ci riesce, senza ombra di dubbio. La sensazione, ascoltando questo lavoro, è che questo gruppo italiano meriti la giusta attenzione e riconoscimento. Perchè le canzoni valgono, perchè i testi non sono banali, perchè la voce e la qualità ci sono.
Abbiamo fatto qualche domanda a Marco Guazzone, tra un nuovo singolo, la nascita dell’album e i prossimi impegni. Cliccate dopo il salto per leggerla:
Prima domanda: Come stai Marco?
Bene, bene, molto bene. Stanco, provato dal tour con le date vicine a loro ma è uno stress totalmente positivo, è un continuo di emozioni incredibili.
L’esperienza a Sanremo 2012: vi siete presentati con Guasto e siete stati ben accolti da critica e pubblico. Quali ricordi ti sono rimasti? (ndr, proprio in quei giorni hanno vinto il premio Assomusica 2012 che ogni anno viene assegnato per la migliore interpretazione live)
E’ stato come aver vissuto un sogno. In quei giorni non mangi, non dormi, hai ritmi incredibili, è stata una settimana sorprendente, magnifica. Poi salire su quel palco, con i maestri della musica. Infine, suonare con un’orchestra di 60 elementi non è sicuramente qualcosa che capita tutti i giorni, è come una realizzazione, un grande onore.
Come è nato l’album “L’atlante dei pensieri”?
Abbiamo scelto di dare il titolo all’album com la traduzione di “Atlas of Thoughts”, il secondo brano all’interno dell’albu,. E’ un lavoro che presenta al suo interno una diversità di brani, di generi diversi. E’, metaforicamente parlando, come un atlante che fermi, su cui punti un dito, spostandoti da un continente all’altro, da un suono all’altro. E’ un modo di viaggiare, da fermi, con la musica.
Ci dai un’anticipazione sul prossimo singolo? Quale sarà? Avete in mente di girare anche un video?
Quando abbiamo iniziato questo viaggio, con l’album, non avevamo in mente nulla di prestabilito. Pensavamo di rilasciare “Rodby” come prossimo singolo ma poi ci siamo accorti, proprio grazie al nostro pubblico, della grande risposta che aveva avuto “Sabato simpatico”. Ti accorgi che la cantano già con te ed è qualcosa che sorprende. Vedi che quando suoni c’è qualcuno che ti ascolta e sanno già le parole del brano. Era uno di quelli più canticchiati, anche dal vivo. Così, il prossimo brano sarà “Sabato simpatico”, di cui esiste già un video, ma che era stato girato tempo fa, ancora proprio agli inizi di tutti, oltre ad essere stato fatto da una vecchia formazione. Così abbiamo pensato di rigirarlo e ci siamo affidati ad un progetto europeo, Facity.com, che raffigura gli stati con alcune fotografie decisamente particolari. Ci siamo affidati al fotografo Alessandro Cantarini e nel video ci saranno solo luci naturali, primi piani e nessun genere di trucco. Sarà tutto puntato sullo sguardo, sulle espressioni del viso.
Mi dici l’ultimo libro che hai letto o che stai leggendo?
E’ “Alice nel paese delle meraviglie”, in lingua originale. Recentemente, invece, ho letto “Il vangelo secondo Gesù Cristo” di José Saramago.
E l’ultimo film che hai visto?
Hunger di Steve McQueen con Michael Fassbender. Mi è piaciuto molto, bello, l’ho visto in inglese
Un cantante italiano e uno straniero con cui vorresti duettare o cui cui avresti voluto duettare se scomparso?
Bella domanda… Mi sarebbe piaciuto poter duettare con Lucio Battisti, lo ascoltava molto anche mio papà. Mi è venuta questa grande passione per la sua musica. Di straniero, invece, Nina Simone.
La canzone che ti ricorda quando eri bambino?
Forse è Reality di Richard Sanderson, la colonna sonora de “Il tempo delle mele”. Amo ascoltarla e suonarla.
E rimaniamo in tema di colonna sonora: qual è la canzone che più ami?
Ce ne sono tante, adesso come adesso mi viene in mente “Come What May” da Moulin Rouge
C’è una canzone all’interno di “L’atlante dei pensieri” a cui sei maggiormente legato?
Sicuramente è “Atlas of Thoughts”, perchè è la più vecchia, è stata scritta per prima, una sorta di passaggio tra quello che c’era stato e quello che è arrivato pooi dopo.
Love will save us è un brano che è stato scelto, da qualche anno, come musica per uno spot su San Valentino su Fox Life. Cosa ci salverà?
La musica e l’amore. L’amore per qualcosa, per qualcuno, anche proprio l’amore per la musica, che ti permette di volare e di viaggiare
Hai una preferenza tra cantare in italiano o in inglese?
L’italiano è sicuramente una lingua particolare, magari più ‘difficile da gestire’ ma allo stesso tempo non ha confronto con le altre lingue. Amo cantare in italiano. L’inglese, invece, allo stesso tempo magari permette di comunicare in maniera più totale, di vivere la musica internazionale.
Avete esordito con la prima tappa del vostro tour a Milano, alla Salumeria della Musica. E io c’ero, posso dirlo orgoglioso. C’era una bella timidezza e genuinità nei discorsi e poi una voce esplosiva. Come è stato questo ‘esordio’?
Spaventoso ed emozionante. Abbiamo suonato, in passato, nelle parture dei concerti, da soli. Era la prima tappa e in una città come Milano. C’era davvero molta gente ed è stata davvero una bella sorpresa che non ci aspettavamo. Inoltre è sempre una realizzazione dei rapporti, suonando dal vivo nei locali durante il tour è vivere uno scambio con chi ti ascolta, chi ti apprezza e ti segue. Facevo qualche discorso, ma sono forse poco intrattenitore con le parole, me la cavo meglio cantando….
Com’è il vostro rapporto con i fan?
Io amo chiamarli sostenitori e non fan, perchè li vedo come persone che entrano a fare parte della squadra, a lavorare con noi e per noi. Se per esempio qualcuno chiede il luogo di una tappa o la data, sono proprio loro a rispondere per primi, a sostenere appunto la nostra musica. Portano avanti il progetto con noi, fanno parte di questa nostra squadra grandissima e si azzera del tutto la distanza fra noi.
Dopo la serata c’è stata anche un’iniziativa simpatica e originale…
Sì, si chiama “Musica a palla” e permette di poter acquistare delle palline, come nelle macchinette che si vede in giro. Giri la rotella ed esce la palla con un codice che, inserito sul nostro sito www.stag.st permette di ottenere dei contenuti in esclusiva. Permette alla gente di interagire, di creare un legame tra Internet e la discografia, un modo divertebte e leggere di far condividere la musica. In un tempp di crisi per tutto, crea un legame e permette di vivere la musica nel gioco
Qualcosa che vuoi aggiungere prima di salutarci?
Sì, torno a Milano il 17 maggio 2012, sempre alla Salumeria di Milano, saremo Supporting di Jay Brannan, un musicista di New York, in tre sul palco, piano, voce, contrabbasso e tromba, in acustico.
Ecco le date del tour:
giovedì 10 maggio, SPAZIO 211, Torino
venerdì 11 maggio, Circolo ARCI Renfe, Ferrara
sabato 12 maggio, The Cage Theatre, Livorno
venerdì 18 maggio, Piazza, Chiusano San Domenico (Avellino)
giovedì 24 maggio, Mercati Generali, Catania
venerdì 25 maggio, Giardino Corallo, Messina