Marco Mengoni: “All’Eurovision Song Contest mi presenterò con un tricolore”
Marco Mengoni parla anche del suo tour iniziato mercoledì scorso da Milano e di come è cambiato rispetto a quando fu scoperto a X Factor.
Marco Mengoni ha un’agenda molto fitta nei prossimi giorni. A partire dalla partecipazione, in rappresentazione dell’Italia, all’Eurovision Song Contest previsto a Malmo, in Svezia (le semifinali si terranno il 14 e il 16 maggio, mentre la finale è in programma sabato 18 maggio). Il vincitore del Festival di Sanremo 2013 al quotidiano Libero ha annunciato:
In Svezia canterò L’essenziale in italiano e mi presenterò con un particolare spirito patriottico, forse addirittura con un tricolore e, soprattutto, vestito da Ferragamo.
Mengoni, che stasera sarà in Piazza Duomo a Milano per prendere parte al concerto organizzato da Radio Italia, dopo aver ammesso che “l’amore dei ragazzi che compongo l’adorato ‘esercito’ è invece il vero sale della mia vita”, ha assicurato che nel suo tour, partito mercoledì scorso proprio dal capoluogo lombardo, ci sarà spazio sicuramente per una cover di James Blake, suo “cruccio”. Poi ha parlato delle sue collaborazioni con artisti affermati. A partire da Cremonini che ha scritto per lui La valle dei re:
Cesare è un bel pazzo, un tipo libero che ha quella capacità di sintesi che io disconosco. In un solo verso riesce a condensare un mondo.
Quindi una riflessione sull’importanza del web, che si desume sia centrale per Mengoni visto che il suo ultimo cd si intitola #prontoacorrere, come fosse un hashtag:
il segreto di un artista moderno deve essere quello di adattare melodie molto classiche alla tecnologia che avanza. E di dare un respiro europeo ai brani. Se, nel disco e nel concerto, c’è la canzone guida che è stata scritta da Mark Owen, la vera mente dei Take That, qualcosa vorrà pur dire, no?
Infine, il bilancio degli ultimi 4 anni vissuti come fossero 20, dalla scoperta ad X Factor alla vittoria di Sanremo:
Oggi sono meno autocompiacente. E da un anno ho cambiato entourage. Per crescere. Non sono più re e non sono più tanto matto come una volta.