Marco Rotelli a Blogo: “”Dinosauro”? Un sogno cantare un brano scritto da Mogol. Sto lavorando al nuovo disco come cantautore”
Marco Rotelli si racconta a Blogo: dal nuovo singolo ai suoi prossimi progetti.
“Dinosauro” è il nuovo singolo del cantautore milanese Marco Rotelli. Un brano scritto dal grande Mogol e dal figlio Francesco Rapetti. Ecco le parole dell’artista sul brano inciso:
«”Dinosauro” è un inno alla vita, al coraggio di credere in se stessi e nelle sorprese che a volte non mollando mai possono capitare. Mogol e il figlio Francesco hanno scritto questo brano per poi metterlo in un cassetto. Francesco me l’ha fatto ascoltare non molto tempo fa e sono rimasto stupito, sembrava che Mogol, 10 anni prima, avesse scritto quelle parole pensando proprio a me, descrivendo delle parti precise del mio carattere e raccontando il mio stato d’animo. Cantare una canzone inedita scritta da Mogol credo sia il sogno di tutti i cantanti in Italia, un po’ come salire sul palco di Sanremo. Sono quei sogni che hai fin da piccolo. Sarò per sempre grato a Mogol e a Francesco per l’opportunità che mi hanno dato e che mi stanno dando, so che non è cosa ordinaria».
A questo proposito Mogol ha dichiarato: «Marco Rotelli è un giovane cantante che è riuscito a interpretare “Dinosauro” con il giusto feeling».
Ecco l’intervista di Blogo a Marco Rotelli:
Dinosauro è il tuo nuovo singolo, scritto da Mogol. Hai detto che il testo e le parole ti rispecchiano molto. Mi vuoi raccontare qualcosa in più?
Dinosauro è una canzone che mi è capitata in un momento particolare. Dopo il buon successo radiofonico che ho avuto dal 2014 al 2016, poi si è un po’ spento tutto. Io stavo anche pensando di mollare, vedevo muri molto alti. Un giorno ero a casa di Francesco Rapetti, il figlio di Mogol. Lui mi ha detto “Ma sai che un po’ di tempo fa, con mio padre, ho scritto una canzone che racconta quello che stai dicendo tu?”. Me l’ha fatta sentire, era Dinosauro. Mi sono innamorato e gli ho chiesto se potevo provare a provinarla. Mi ha detto “Ok, dai prova”. Sono stato in studio di registrazione, l’ho cantata e sono tornato da Francesco a farla sentire. E’ piaciuta molto e l’ha fatta ascoltare a suo padre. E’ piaciuta molto anche a lui. Subito dopo, le sue testuali parole è che era rimasto piacevolmente sorpreso dalla mia interpretazione. Toccavo il cielo con un dito e ha acconsentito che fosse il mio nuovo singolo.
E’ un singolo che anticipa l’uscita di un album nel 2019 oppure hai in mente, prima, di pubblicare altri pezzi?
Non so ancor abene quando ma dalla settimana prossima inizierò a lavorare in studio a 28 canzoni. Nel disco non ce ne saranno tutte, 8 o 10. Non so ancora bene quando uscirà, sperò il più presto possibile. Sono molto contento dei brani e ritorno come autore. Dinosauro è una “parentesi” come interprete, non vedo l’ora di tornare con canzoni nuove scritte da me.
Hai accennato di aver trovato porte chiuse. Hai mai pensato di provare la strada dei talent show?
Io ho rifiutato per 4 volte di partecipare ai talent show, X Factor e Amici. E’ una strada che non vedo mia anche se comprendo che la strada alternativa è più complicata. Ma, allo stesso tempo, non è nemmeno tutto rose e fioriq uella dei talent. Stiamo vivendo un periodo particolare dove non c’è una strada ben definita per il successo e durare nel tempo. Continuo per questa mia strada con tutte le soddisfazioni -piccoli e grandi- e sono contento di quello che sta nascendo…
E delle collaborazione del tuo passato che ricordi hai?
Ho dei ricordi molto belli, con molto piacere e nostalgia. Ricordo quando ero in studio con Stef Burns, Deborah Iurato, la promozione successiva. Un bagaglio che mi porto dietro e mi sento privilegiato per aver vissuto certe cose.
Ora ti senti cambiato e lo guardi con nostalgia? Qualcosa è profondamente cambiato in te?
Credo di essere cambiato tanto. Come prima cosa è perché sono cresciuto, sono passati 3/4 anni, anche il modo di scrivere canzoni. Anche il mio modo di rapportarmi con le persone nel settore discografico è maturato. Uno cresce e cambia il modo di rapportarsi con tutto.
Altra collaborazione, più recente, con David Neria per il brano “El amor que no se vive”. Come è nata?
Anche questa è nata un po’ per caso. Ero a fare uno dei miei viaggi in Spagna, sono un amante dell’Andalusia. Nei pub ascoltavo sempre una canzone. Mi piaceva tanto, ho cercato di contattare questo cantante per fargli i miei complimenti. Ho iniziato a parlare un po’ con lui e dato che era molto disponibile, ho dato come battuta “Ma se ti facessi ascoltare una canzone, la canteresti con me?”. L’ha ascoltata, gli è piaciuta e l’abbiamo cantata insieme. Abbiamo poi girato il video, è stata un’esperienza molto bella.
Ultima domanda: missione Sanremo?
Per chi è bimbo o sta iniziando ora il percorso musicale come cantante solitamente ha 2 sogni. Uno è partecipare a Sanremo l’altro è cantare una canzone scritta da Mogol. Un sogno l’ho realizzato, manca l’altra. Ce la metterò tutta, è un sogno, sicuramente, per me.