Margherita Hack è morta: scrisse anche un testo per Sanremo
Scompare a Trieste la grande scienziata italiana: tra le sue numerose opere, anche il testo di una canzone per un giovane cantante italiano, Stefano Pais, intitolata Questo è il mondo ed esclusa a Sanremo 2007.
Margherita Hack, la nota astrofisica italiana, è morta poco fa a 91 anni a Trieste, dove viveva da tempo dopo essere stata nominata professore emerito di astronomia dell’Università della città friulana. La Hack è stata una delle più grandi scienziate italiane, sia dal punto di vista della ricerca, sia per la divulgazione scientifica: la sua simpatia e la capacità di rendere semplici i concetti più astrusi della materia l’avevano spinta persino a condurre un programma per ragazzi, Big Bang – In viaggio nello spazio su DeAKids.
A dispetto delle sue molte apparizioni televisive e opinioni taglienti sulla cialtroneria dell’astrologia e credenze popolari simili, oltre alle polemiche politiche sull’ateismo e la necessità dello stato laico, pochi ricorderanno che Margherita Hack fu anche una grande estimatrice e promotrice musicale: oltre ad aver patrocinato con Roberto Vecchioni il concorso Una Voce per il Futuro, dedicato ai giovani cantautori e promosso dalla Cisl di Trieste, l’astrofisica partecipò alla realizzazione di L’anima della terra vista dalle stelle, uno speciale libro+dvd con la cantante Ginevra di Marco in cui si raccontava e si musicava la storia d’Italia dal fascismo in avanti.
La storica scienziata italiana fu curiosamente una grande esclusa di Sanremo 2007 assieme ad Alda Merini ed Edoardo Sanguineti; Margherita Hack aveva deciso di partecipare come autrice del testo per il brano di Stefano Pais, un suo giovane amico cantautore che si presentava nella categoria di Sanremo Giovani. La canzone si intitolava Questo è il mondo e potete ascoltarla in questa esibizione live del 2008 di Stefano Pais:
Stefano Pais, Questo è il mondo: testo scritto da Margherita Hack
questo secolo ormai trascorso
passato in un lampo
pieno di avvenimenti
straordinari progressi
la pecora Dolly
il telescopio spaziale
Berlino e quel muro
le guerre mondiali
l’uomo va sulla luna
e dai cavalli siam passati al Concorde
madri sessantottenni
Mani Pulite
il nazismo e le vergogne razziali
il giro del mondo
non più di ottanta giorni
ma in venti ore o poco più
e l’avverarsi delle fantasie
che raccontava nei libri Jules Verne
E questo il mondo
Pieno di contraddizioni e di perché
è questo immondo
gira intorno e girerà anche senza te
così va il mondo
e il tempo non torna più
Gli anni di scuola passavano lenti
quelle estati lunghissimi intervalli felici
questo è il mistero soggettivo del tempo
ma trascorre in fretta la gioventù.
(photo credits Cirone-Musi via Festival Della Scienza Flickr)