Marilyn Manson: “Ai tempi, il massacro della Columbine High School ha distrutto la mia carriera”
Marilyn Manson ricorda il drammatico periodo del Massacro della Columbine High School e di come fosse diventato, ai tempi, un capro espiatorio
Era il 20 aprile 1999 quando avvenne il massacro della Columbine High School che coinvolse alunni e insegnanti di una scuola superiore del distretto di Columbine, poco distante da Denver (Colorado): Eric Harris e Dylan Klebold, due studenti dell’istituto, entrarono a scuola armati e aprirono il fuoco su numerosi compagni di scuola e insegnanti. Furono 12 i morti, 24 quelli feriti. I due ragazzi, poi, si rifugiarono all’interno della biblioteca e si tolsero la vita. La notizia occupò le prime pagine per giorni e giorni. E, ai tempi, si cercò di capire la causa, le motivazioni folli dietro quel gesto inspiegabile.
La colpa ricadde anche sul cantante Marilyn Manson e su altri gruppi rock/metal. Iniziò a circolare la voce (poi, in realtà, falsa) che i due ragazzi si fossero ispirati alla musica del cantante, che proprio l’artista fosse stato una involontaria “ispirazione”. Parte della stampa lo accusò pubblicamente.
Fu una dichiarazione di Eric Harris, apparsa su un sito internet e scritta precedentemente al massacro, a “scagionare” Manson: il ragazzo aveva, infatti, specificato di non sopportare la sua musica. Da linciato ad assolto senza aver mai detto o fatto nulla.
A distanza di anni dal sanguinoso fatto, Manson, in un’intervista al The Guardian, ha ammesso:
“Alcune persone mi incolpano per le sparatorie nelle scuole… sinceramente, il periodo della Columbine ha distrutto tutta la mia carriera all’epoca”
Tre anni prima del massacro, Marilyn aveva pubblicato il disco “Antichrist Superstar”, motivo di critiche feroci e boicottaggi: fu accusato di satanismo e sacrifici animali.
“Beh, me la sono cercata. Non fai un disco chiamato Antichrist Superstar senza aspettarti che le persone ti odino. Ma volevo fare qualcosa che facesse la differenza”