Marlene Kuntz, Nella tua luce: Cristiano Godano, “Maggiore responsabilità, abbiamo seguito ogni aspetto del disco”
Sulla produzione del disco: “Non siamo mai stati davvero fermi. L’album nasce nei momenti in cui riuscivamo a radunare un po’ di giorni per dedicarci a questo progetto”
“Nella tua luce” è il nuovo album dei Marlene Kuntz, il nono della loro carriera e il primo ad essere totalmente autoprodotto.
Uscito lo scorso 27 agosto il disco ha conquistato la vetta, tra i dischi più venduti su iTunes. Abbiamo avuto modo di parlare con Cristiano Godano, che ci ha raccontato qualcosa in più.
Il disco ha richiesto due anni di lavoro. Siete stati anche a Sanremo, e di mezzo c’è stata la raccolta “Canzoni per un figlio”)…
Sì, ci sono voluti due anni e mezzo. La partecipazione a Sanremo ha rapprentato una frattura, ma era nei nostri pensieri. In ogni caso la nostra attività ha ricoperto una serie di cose che abbiamo fatto, abbiamo anche suonato tantissimo dal vivo. Io ho fatto anche un sacco di cose da solo, ospite di altri gruppi, o miei situazioni personali, con la chitarra. Non siamo mai stati davvero fermi, e questo disco è nato quando riuscivamo a radunare un po’ di giorni per dedicarci a questo progetto. Poi ci siamo concentrati al disco nelle fasi di realizzazione vera e propria.
Si tratta della vostra prima autoproduzione, com’è andata?
Abbiamo seguito tutto: tutto quello che si sente è stato pensato, riorganizzato, risuonato, cambiato…tutto fatto da noi, dall’inizio alla fine. Tra di noi ci sono degli equilibri, esperienza, fiducia reciproca (che per noi è naturale). Da 9 dischi i Marlene mi accordano fiducia totale su quello che scrivo nei testi, Riccardo Tesio è cresciuto molto sulla gestione dei suoni. Lui aveva in particolare la responsabilità e l’ultima parola sul suono. A livello di canzoni invece facciamo un lavoro più collegiale.
Avete percepito la produzione come una maggiore responsabilità?
Riccardo quando si è preso la responsabilità era molto focalizzato. Forse si sentiva la responsabilità addosso essendo la prima volta. C’è anche tutto l’aspetto eccitante del ritrovarsi a decidere per conto proprio dove portare i pezzi senza chiedere aiuti esterni. In genere le produzioni nostre in precedenza non sono mai state produzioni dove arriva il produttore e dice “adesso ci penso io”. Una cosa così non l’avremmo mai accettata. Abbiamo sempre avuto a che fare con gente a cui abbiamo dato fiducia. Ha però prevalso l’eccitazione all’ansia, l’energia positiva.
In “Nella tua luce” compaiono due grandi personaggi legati al mondo della letteratura: Oscar Wilde e Osip ‘Osja’ Mandelstam.
La canzone “Il Genio (L’Importanza Di Essere Oscar Wilde)” è una chiara rappresentazione di una serie di aforismi di Oscar Wilde, che ho cercato di mettere insieme dando vita a un testo. Una specie di esercizio di stile, un gioco. Di mio ci sono le frasi di raccordo, ma le immagini sono tutte sue. Ma non solo: il contenuto di questi aforismi fa riflettere, ma non devo dirvelo io che Oscar Wilde era arguto eheheh. Osip Mandelstam lo conosco da tempo. Non sono un suo profondo conoscitore, ma ho letto alcune sue poesie. Il brano però parla, più che della sua poesia, del suo dramma umano: lui e sua moglie infatti furono perseguitati da Stalin.
Avete realizzato su una piattaforma, Deezer, un commento audio del vostro disco. Come è nata questa idea?
Internet ha messo in difficoltà qualsiasi artista consolidato. Perchè la musica è diventata gratuita. Da due anni a questa parte però io ho superato la questione, e noi siamo favorevoli a queste nuove piattaforme. Ci siamo molto divertiti. Siamo anche molto presenti sui social, come Facebook. Ci diverte questo modo di comunicare con la gente, che porta energie positive.
Periodicamente sulla vostra pagina Facebook compaiono note in cui segnalate i vostri ascolti del momento, e fate girare i video degli artisti che vi piacciano. E’ molto importante che i musicisti lo facciano a mio avviso, così magari i fan possono conoscere nuove realtà e nuovi artisti.
E’ talmente naturale per me far ascoltare alla gente le cose che mi piacciono che nemmeno mi pongo il problema. Abbiamo sempre pubblicato questo genere di note, lo abbiamo fatto fino a quando il disco è uscito (adesso mi interessa che la gente abbia voglia di ascoltare il nostro disco). La gelosia nei riguardi della propria musica è ridicola. Fa ridere essere gelosi del proprio prodotto oggi, con tutti questi discorsi sulla gratuità che stiamo facendo. Ben venga l’idea di sostenersi tra i musicisti, meglio la visione positiva che quella antagonista. Mi piace parlar bene di chi mi piace. Se qualcuno non mi piace non vedo perchè devo andare a dirlo in giro, ma rispetto l’essenza di musicista.