Marta Festa, Estate italiana è il nuovo singolo: intervista alla cantautrice
Marta Festa, Estate italiana è il nuovo singolo, leggi l’intervista alla cantautrice su Soundsblog.it. Ecco cosa ci ha raccontato
Si intitola “Estate Italiana” il nuovo singolo di Marta Festa, la cantautrice classe 1998 dall’immaginario vintage, disponibile su tutte le piattaforme digitali.
Il sound del brano si rifà alle atmosfere anni ‘60 e scorre su una melodia spensierata ed estiva, un cha cha cha dal gusto retrò, ma moderno al tempo stesso.
Con queste parole Marta Festa descrive il brano:
“Estate Italiana è un brano che celebra l’estate e la tipica vacanza in Italia. Nel brano parlo di luoghi, situazioni e oggetti comuni, come i racchettoni, il pedalò o il gelato all’amarena, dei veri evergreen per questa stagione nel nostro Paese. Nonostante la canzone sia allegra, il racconto è quello di una situazione sentimentale poco felice: un amore estivo conosciuto in vacanza, che si è costretti a salutare prima di tornare alla solita routine. Con questo brano ho voluto raccontare l’estate in tutte le sue forme, con un’aria un po’ retrò, per sentirsi al mare in Riviera anche quando si è in città”.
Qui potete vedere il video ufficiale mentre, a seguire, l’intervista di Soundsblog a Marta Festa.
Estate italiana è il tuo nuovo singolo che richiama le atmosfere anni ’60. Mi racconti in che periodo è nata la canzone e la lavorazione?
Il singolo “Estate Italiana” è nato in maniera semplice, mentre facevo lezione di canto in studio. Sentivo l’esigenza di scrivere un pezzo che fosse fresco e leggero; è una canzone che avrei sempre voluto sentire, caratterizzata da un sound retrò: testo e melodia sono nate in un paio di ore, in modo davvero naturale.
Il sound del pezzo è allegro ma il testo racconta la nostalgia della fine inevitabile di un amore estivo. Quanto di personale, magari del tuo passato o della tua adolescenza, c’è?
Sicuramente racconta un po’ di me, ma credo appartenga all’esperienza di tutti: chi non ha mai incontrato un amore estivo? È qualcosa che tutti abbiamo vissuto almeno una volta nella vita. Nel pezzo, però, parlo anche della consapevolezza di una fine, quando si è costretti a salutarsi prima di tornare alla solita routine.
Questo lato vintage è molto interessante e ultimamente viene giustamente riscoperto. Mi dici qualche pezzo che ha segnato la tua vita?
C’è una canzone che ascolto ogni giorno e che metto in loop: “Stasera che sera” dei Matia Bazar. Un brano che ha mille sfumature e che ho particolarmente a cuore, sia per il testo sia per il sound.
Quanto ti senti “vintage” e legata ai valori o all’antico romanticismo (passami il termine) di quegli anni, ormai quasi spariti in questa epoca social, virtuale e più “fredda”?
Mi piace molto ritrovare nelle persone l’eleganza, quell’educazione al rispetto che forse oggi sembra un po’ retrò.
Ci sono altri progetti sui quali stai lavorando? Con chi ti piacerebbe duettare?
Continuo a scrivere e a creare musica, non voglio fermarmi. Ci sono molti artisti che stimo musicalmente e con cui mi piacerebbe collaborare, come Franco126, Frah Quintale, Coez, Calcutta e i Pinguini Tattici Nucleari. Mi piace il loro modo di scrivere e la loro visione della musica.