Matteo Faustini, Vorrei (La rabbia soffice) è il nuovo singolo: “Il brano a cui voglio più bene, dico tutte quelle cose di cui ho bisogno”
Matteo Faustini, Vorrei (La rabbia soffice) intervista al cantante su Soundsblog.it
Vorrei (La rabbia soffice) è il nuovo singolo di Matteo Faustini tratto dall’album “Figli delle favole”.
Matteo si è fatto notare al grande pubblico grazie alla sua partecipazione al Festival di Sanremo 2020 con il brano “Nel bene e nel male” in gara nella categoria “Nuove proposte”. Con il suo pezzo ha conquistato pubblico e critica, rilasciando poi un disco di inediti. E “Vorrei (La rabbia soffice)” è, appunto, il nuovo estratto dall’album.
Matteo Faustini ci ha parlato del suo singolo (al quale è particolarmente legato), a come sta vivendo questo periodo difficile per tutti e i progetti in arrivo.
Vorrei (La rabbia soffice), Come mai la scelta di questo brano come nuovo singolo estratto da “Figli delle favole”?
E’ uno dei pezzi a cui voglio più bene. Nella vita io riesco a dire qualche bugia ma nella musica no. In questo brano mi sono messo a nudo, dico tutte quelle cose di cui ho bisogno, quelle qualità che vorrei avere per poter essere un essere umano migliore. Quei limiti che vedo nella società e in me stesso e che vorrei curvare, siamo qua per affinare la nostra energia. Nel mio piccolo ci sto provando.
C’è qualcosa che negli anni vedi cambiato nel tuo carattere, delle sfumature o qualcosa che vorresti, invece, migliorare?
Tra le cose che mi piacciono di più è che sono diventato più bravo a perdonare. E la mia rabbia è più soffice davvero, ogni tanto. Tra le cose che vorrei cambiare è che sono autolesionista, paranoico… vorrei imparare a pensare di meno, ecco.
Anche il titolo è proprio un contrasto… la rabbia, qualcosa di aggressivo, che invece è soffice.
Assolutamente. E’ un’antitesi, una cosa particolare, un accostamento. Quello che vorrei: la rabbia rimane sempre tale ma si può curvare. Non sopporto chi dice “Eh, sono fatto così”. Ma cosa vuol dire? Ok sono alto 175, ho i capelli ricci, va bene. Ma dire “Sono uno str0nzo” non ha senso, alcune cose si possono modificare! Ed è giusto risolverle per il bene di tutti e di se stesso. Non può essere un alibi per non cambiare.
Ho visto la cover del singolo e ha un’immagine fiabesca: i palloncini adagiati, il castello in fondo…
Ha tanti significati, vero. La cosa che mi piace è che sono io ma potrebbe essere chiunque. Ognuno sta camminando nel suo percorso verso la meta, un lieto fine. I palloncini sono talmente pesanti -paure, difficoltà, sofferenze- che li sto trascinando. Ma li porto con me, io sono anche quelle…
Sono passati poco più di due mesi da Sanremo e sembra molto più tempo a causa di questo lockdown… Come lo vedi tu?
Anche a me sembra sia passato tantissimo tempo… A volte me lo chiedo davvero “Ma ci sono andato?” (ride) Stiamo tutti alle prese con questo disagio ma la differenza è nel come la stiamo vivendo. E’ molto difficile, sto cercando di abbracciare questo cambiamento e trasformare le difficoltà in cose positive. Tante possibilità sfumate ma recuperabili…
C’è sempre un filo diretto con i fan come le dirette in pigiama su Instagram!
(Ride) Sì, cerco di stare vicino alle persone che stanno aiutando la mia musica e sono incredibilmente grato a loro, davvero. E’ un modo per stare vicino anche se nasco come antisocial (sorride)
In queste settimane stai lavorando anche a nuovi pezzi? Riesci ad approfittare di questo tempo “fermo” per lavorare a brani inediti?
Assolutamente sì, praticamente ho scritto un nuovo album (sorride) Non me lo aspettavo nemmeno io così sono contento e mi riconosco in quello che ho scritto. Non vedo l’ora di poter tornare a lavorare, fare musica e diffondere nuovi contenuti e cantare finalmente la mia musica dal vivo.