Mia Martini, 20 anni dalla sua morte: il ricordo di Blogo
Il 12 maggio 1995 ci lasciava Mia Martini. Il ricordo di Blogo.it.
Era il 12 maggio 1995 quando la notizia della morte improvvisa di Mia Martini aveva turbato il Paese e sconvolto i fan della raffinata e intensa cantautrice italiana. Lei, la donna che aveva abbracciato il dolore e ne aveva dato vita in alcune delle sue canzoni più toccanti e intense, ancora oggi emozionanti e toccanti. Disse, nel corso della sua carriera:
“Il segreto di una grande interprete non è avere una bella voce, l’importante è capire esattamente il senso della gioia o del dolore che stai raccontando, perché nelle canzoni si interpreta sempre un’emozione o una qualsiasi specie d’amore per qualcosa, e se non sai cosa vuol dire “soffrire” non puoi sapere cosa vuol dire “amare”, per cui è questo il segreto: il saper dire le cose sentendole”
Negli anni della sua attività, duettò con Charles Aznavour, collaborò con Ivano Fossati. Fu creato per lei, appositamente, il Premio della critica che la vide trionfare nel 1982 con il brano E non finisce mica il cielo, al Festival di Sanremo. Mia Martini fu, purtroppo, anche vittima di una certa ignoranza che iniziarono a tacciare l’artista con stupide e insensate idee superstiziose. Fu emarginata, si sentì impotente di fronte a questa crudeltà e per un periodo di tempo decise di ritirarsi delle scene. Raccontò, in merito a quegli anni:
“La mia vita era diventata impossibile. Qualsiasi cosa facessi era destinata a non avere alcun riscontro e tutte le porte mi si chiudevano in faccia. C’era gente che aveva paura di me, che per esempio rifiutava di partecipare a manifestazioni nelle quali avrei dovuto esserci anch’io. Mi ricordo che un manager mi scongiurò di non partecipare a un festival, perché con me nessuna casa discografica avrebbe mandato i propri artisti. Eravamo ormai arrivati all’assurdo, per cui decisi di ritirarmi”
Il grande ritorno -il momento che maggiormente amiamo e con il quale vogliamo ricordarla- avviene grazie al meraviglioso brano Almeno tu nell’Universo. Il pubblico la riscopre, l’amore da parte degli spettatori ha la meglio sul passato doloroso di emarginazione. Mia ufficialmente rinasce artisticamente:
Erano sette anni che non potevo più fare il mio lavoro, per cui ho avuto dei momenti di grande depressione. E in quel momento ho sentito “fisicamente” questo abbraccio totale di tutto il pubblico, l’ho sentito proprio sulla pelle. Ed è stato un attimo indimenticabile.
Sai, la gente è strana. Prima si odia e poi si ama.
Tutto il senso di una vita. Di una carriera e di un’artista, ancora oggi, a vent’anni dalla sua morte, semplicemente indimenticabile.