Michael Bublè, To be loved: recensione del web e dei lettori
Esordio direttamente alla numero uno della Billboard 200 per l’ultimo album di Michael Bublè: ma la critica come ha valutato il disco? Promosso o bocciato?
E’ uscito il nuovo album di Michael Bublè, To Be Loved, e la classifica americana ha subito consacrato il disco, con un debutto in prima posizione. Ottimo il riscontro del pubblico, sempre più affezionato al cantante e crooner. Vediamo insieme qualche curiosità sull’album e le prime recensioni sul web
“Il mio nuovo album è sull’amore, la felicità, cose divertenti e gustose. Arrivare a lavorare con il mio amico e collaboratore di lunga data Bob Rock, che è stato anche responsabile di “Call Me Irresponsible”, “Crazy Love” e “Christmas”, e che ha prodotto l’intero album, è stato molto emozionante. Siamo una buona squadra. Amo le canzoni che abbiamo scelto questa volta. E’ stato fantastico lavorare ancora una volta con il mio partner di scrittura”
Vediamo adesso qualche recensione sul nuovo lavoro di Bublè:
To Be Loved, Recensioni
All Music: non è solo una vetrina perfetta per la voce di Bublé ma è anche uno dei suoi album più diversi e divertenti
The Canberra Times: ha molto da offrire per rendere sia i fan sia i critici impressionati (…) La voce di Michael sembra essere sempre migliore in ogni album
Idolator: la sua performance è sempre forte e matura (…) Bublè usa questo potere e questa forza per rendere l’album toccante, sia canzoni che ha scritto lui sia quelle scritte da altri
The Oakland Press: davvero qualcosa di vivace, caratterizzato da canzoni d’amore cantate nel suo modo caratteristico, qualcosa di completamente diverso dalla retorica classica di un Josh Groban
Usa Today: Bublé suona come un uomo innamorato di questa nuova collezione di pop e standard soul e brani originali (…) la sua voce chiara e limpida è tecnicamente duttile come sempre e non c’è più verve genuina (e grintosa) nella sua consegna
Toronto Star: certo non si tratta di fare alcun passo avanti musicalmente…
Vancouver Sun: esattamente quello che dovrebbe essere: un album crooner tra jazz e pop che brilla nelle vostre orecchie come un milione di piccole frizzanti bollicine pop zuccherose ed è proprio fatto con uno stampino abbastanza adatto da soddisfare le masse