Michael Jackson moriva il 25 giugno 2009: cinque anni dopo
Sono passati esattamente cinque anni dalla scomparsa improvvisa di Michael Jackson. E il mondo continua a tenere vivo e acceso il suo ricordo
Il 25 giugno è un giorno terribile per i fan del Re del Pop. E’ la data, nel 2009, della scomparsa di Michael Jackson. Improvvisamente, senza che nessuno potesse sospettare o prevedere qualcosa, è arrivata la notizia della sua morte. Il cantante doveva iniziare il tour, era atteso il suo grande ritorno sulle scene musicali. Poi la fine, annunciato con sbigottimento dai siti web e dai telegiornali.
Oggi, 25 giugno 2014, sono esattamente passati cinque anni dal quel giorno terribile. E Michael è ancora più vivo che mai nei ricordi dei suoi fan. Lo è anche a livello musicale -con un disco postumo appena pubblicato- e, ironia della sorte, anche visivo, dopo l’ologramma durante la performance di Slave to the Rhythm. Ma cinque anni dopo, come sono cambiate le cose?
La famiglia Jackson
La prima immagine dei figli, dopo la morte di Michael, avvenne il 7 luglio 2009, durante la cerimonia commemorativa. Blanket, sette anni, stringeva una bambola, Prince restava in silenzio, incredulo, mentre Paris volle parlare a tutti i costi di suo papà. Scoppiando in lacrime mentre diceva:
“Da quando sono nata, lui è stato il miglior padre che si possa immaginare”
Paris, ora 16enne, vive lontana dai suoi due fratelli in una scuola privata, una mossa fatta dopo essersi tagliata i polsi in un tentato suicidio circa un anno fa. Prince, 17 anni, è studente in una scuola privata a Los Angeles, e Blanket, 12 anni, vive con la nonna Katherine Jackson, in un quartiere di lusso a Calabasas, California.
Prince, di 17 anni, studente onori in una scuola privata a Los Angeles, e Blanket, una casa-scolarizzati 12 anni, vive con la nonna Katherine Jackson, in un quartiere di lusso gated a Calabasas, California.
Il rapporto della famiglia con gli uomini nominati nel testamento di Jackson come esecutori della sua proprietà è stato duro fin da subito, con entrambi i genitori del cantante pronti alla battaglia per il controllo fin dai primi mesi dopo la sua morte. La crisi è rientrata cinque anni dopo, come evidenziato da un messaggio pubblicato sul sito web di Joe Jackson la settimana scorsa: “Vorrei ringraziare le persone nominate da Michael Jackson per prendersi cura di mia moglie Katherine e dei miei nipoti Prince, Paris e Blanket.”
Katherine Jackson, 84, rimane molto attiva. Si è presentata nella maggior parte dei giorni che hanno riguardato il processo penale di Conrad Murray e il processo civile della sua causa contro il promoter di concerti AEG Live.
Quattro dei fratelli di Michael – Jackie, Tito, Jermaine e Marlon – si sono riuniti sul palco in questi ultimi anni. I fratelli Jackson stanno girando il mondo, cantando le loro hit dei Jackson 5 e alcune delle canzoni di Michael che ha inciso senza di loro.
La sorella La Toya Jackson ha costruito una carriera sui reality dopo la morte del fratello, apparendo su “Celebrity Apprentice” e il suo “Life With La Toya.”. Janet Jackson continua a lavorare su progetti musicali dopo il suo matrimonio con un miliardario del Qatar annunciato lo scorso anno.
La musica di Michael Jackson
Come noto a tutti, dopo la sua morte sono stati pubblicati due album postumi. Il primo disco pubblicato nel dicembre 2010 – “Michael” – è stato accolto con una reazione negativa da parte dei fan e dei membri della famiglia Jackson che si lamentavano come alcune delle voci impresse non fossero di Michael. Diversa la situazione per Xscape. Il secondo album è stato un successo globale e più accettato da parte dei fan. Ha venduto oltre 2,3 milioni di copie nelle prime tre settimane dalla sua uscita a maggio 2014. E come non citare la sua “apparizione” ai Billboard Music Awards 2014. Tecnicamente non era un “ologramma” di Jackson, ma un’illusione video creata per sembrare come una performance dal vivo. Il Cirque du Soleil ha creato l'”Immortal World Tour”, costruito intorno alla musica e alla coreografia di Jackson,. E’ al nono posto degli incassi di tutti i tempi. Lo spettacolo dal vivo ha incassato 360.000.000 di dollari dal suo debutto nel mese di ottobre 2011. Almeno 3 milioni di persone in 135 città, 27 paesi su quattro continenti, lo hanno visto. “This Is It”, il documentario sulle ultime settimane di Jackson in vista del suo tour, è diventato campione di incassi tra i documentari con un botteghino di 263 milioni dollari a pochi mesi dalla sua morte.
Se Michael fosse ancora vivo?
Se non fosse morto, Michael starebbe per compiere 56 anni. L’autopsia ha evidenziato che Jackson era in buona salute fino all’overdose dettata da una combinazione di propofol e sedativi mentre si preparava per il suo tour. Le domande sono tante, di fronte a questa ipotesi. Michael Jackson avrebbe completato il suo tour, che prevedeva spettacoli in giro per il mondo dopo i primi 50 concerti a Londra? Si starebbe ancora esibendo? sarebbe riuscito a risanare i suoi debiti? Secondo le previsioni, avrebbe guadagnato 890 milioni dollari nel corso dei tre anni di concerti in Europa, Asia, Sud America, Nord America e Australia. Eppure c’è un’altra ipotesi emersa durante il processo: anche se Jackson non fosse morto il 25 giugno 2009, non sarebbe sopravvissuto agli show di Londra a causa del suo uso eccessivo del Propofol per curare l’insonnia. Secondo altre indiscrezioni, il cantante, dopo la fine del tour, avrebbe voluto dedicarsi al cinema e aveva in mentre una trasposizione sul grande schermo con la storia del Re d’Egitto. Altri parlano di una serie successiva di concerti a Las Vegas con l’acquisto di una tenuta.
Ipotesi, teorie, sguardo al futuro con un occhio al passato. E una data, quella del 25 giugno 2014, che ha chiuso definitivamente il sipario prima che lo spettacolo dovesse ancora iniziare davvero. E ha messo la parola fine, all’improvviso, spegnendo le luci e interrompendo una storia che aveva, probabilmente, ancora molto da raccontare.
This is it.
Via | CNN