Milva è morta, la cantante aveva 81 anni: addio alla Pantera di Goro
Milva è morta a 81 anni: l’annuncio della figlia sulla scomparsa della cantante, una vera icona della musica italiana
Milva è morta. La cantante si è spenta a 81 anni e a darne l’annuncio è stata, in queste ore, la figlia, Martina Corgnati, attraverso l’Ansa, spiegando che la madre era, da tempo, malata di Alzheimer e che aveva, purtroppo, contratto anche il Covid, recentemente .
La donna era nata a Goro, il 17 luglio 1939 e, oltre all’Italia, nella sua lunghissima carriera, aveva ottenuto riscontri, riconoscimenti e successi anche in Germana, Francia e Giappone. Decenni di incisioni e concerti le hanno permesso di registrare e pubblicare qualcosa come 173 dischi (tra raccolte, live e greatest hits). Proprio grazie alla particolarità della sua voce e all’affetto ottenuto da parte del pubblico, negli anni 60/70 fu soprannominata Pantera di Goro. Insieme alla colleghe più famose e amate di quegli anni, era un riconoscimento che la rendeva celebre e speciale, come Mina (a Tigre di Cremona), Iva Zanicchi (l’Aquila di Ligonchio) e Orietta Berti (l’Usignolo di Cavriago). Era anche “la rossa”, grazie al celebre colore dei suoi capelli.
Maria Ilva Biolcati, questo il vero nome della cantante, ha iniziato a cantare nel 1959 e già un paio d’anni dopo, ottiene un contratto con la casa discografica Cetra e partecipa al Festival di Sanremo 1961 con “Il mare nel cassetto”. Grazie al brano, ottiene il terzo posto nella classifica finale. Nel 1962, con “Tango italiano”, si piazza al secondo gradino ma ottiene la prima posizione nella classifica 45 giri.
Ai tempi, visto il riscontro ottenuto, la stampa paragona spesso Milva a Mina, icona della musica italiana. Parlano di rivalità tra le due cantanti ma entrambe smentiscono e sembra che tra le due fosse solo una voce messa in piedi e mai confermata nei fatti. Nel 1963 diventa madre di Martina dopo aver sposato Maurizio Corgnati, regista.
Milva si fa notare, in quegli anni, grazie alla sua versatilità che le permette di ottenere riconoscimenti anche in ambito teatrale, collaborando anche con Gino Bramieri. E, soprattutto, come cantante, è un’artista di musica più “pop”, più leggera senza abbandonare anche la sua passione per brani più raffinita e colti, incidendo e lavorando sulle canzoni di Bertolt Brecht in ben 4 progetti della sua carriera. Non disdegna la televisione, il teatro, senza mai abbandonare la sua passione più grande. La musica, ovviamente.
Sempre in quegli anni, il successo arriva anche Oltralpe. All’Olympia di Parigi è osannata, amata e celebrata. Incide il brano “Milord” di Edith Piaf e la cover di Amália Rodrigues, La filanda, un vero e proprio boom di vendite. Ottiene altri due terzi posti al Festival di Sanremo, rispettivamente nel 1968 e nel 1973.
La tv torna ad essere protagonista quando nel 1980 viene scelta per il varietà “Palcoscenico“, diretta da Antonello Falqui. Enzo Jannacci produce, quell’anno, il disco “La rossa”. E pochi mesi dopo, inizia la collaborazione artistica con Franco Battiato. E l’album “Milva è dintorni” è proprio uno dei suoi lavori di maggior riscontro e successo commerciale.
Milva ama sperimentare nella sua carriera e arriva anche un pezzo dalle sonorità più dance, Marinero. Viene apprezzato non solo in Italia ma anche fuori confini.
“Svegliando l’amante che dorme”, album prodotto sempre da Battiato, è un altro successo (trainato dal singolo “Una storia inventata”) e viene rilasciato anche in Giappone, in Germania e Francia.
Torna al Festival di Sanremo 1990 con “Sono felice” e, tre anni dopo, con “Uomini addosso“. Alla fine degli anni Noventa, insieme ad Al Bano, incide “Io di notte” in una nuova versione.
Milva partecipa al Festival di Sanremo, per l’ultima volta, nel 2007. Il brano si intitola “The show must go on” ed è scritto da Giorgio Faletti. Tre anni dopo, nel 2010, ecco uscire un altro disco -il terzo- in collaborazione con Battiato. Si intitola “Non conosco nessun Patrizio” e, insieme al rilascio, la cantante annuncia il suo ritiro dalle scene:
“Ritengo che proprio questa speciale combinazione di capacità, versatilità e passione sia stato il mio dono più prezioso e memorabile al pubblico e alla musica che ho interpretato e per quello voglio essere ricordata. Oggi questa magica e difficile combinazione forse non mi è più accessibile: per questo, dato qualche sbalzo di pressione, una sciatalgia a volte assai dolorosa, qualche affanno metabolico; e, soprattutto, dati gli inevitabili veli che l’età dispiega sia sulle corde vocali sia sulla prontezza di riflessi, l’energia e la capacità di resistenza e di fatica, ho deciso di abbandonare definitivamente le scene e fare un passo indietro in direzione della sala d’incisione, da dove posso continuare ad offrire ancora un contributo pregevole e sofisticato”
Si concede poche ospitate televisive negli anni ed è il 2013 quando Milva decide di interrompere anche quello. E’ l’anno del vero e proprio addio alla scene.
Nel 2018, ottiene il Premio alla carriera al Festival di Sanremo e a ritirarlo, sul palco, è la figlia Martina Corgnati. L’anno successivo, per i suoi 80 anni, rilascia un’intervista al Corriere nella quale racconta di essere a Milano insieme alla figlia e alla sua assistente che l’ha seguita per tutta la vita.
Fino a questa mattina, 24 aprile 2021, quando è proprio la figlia Martina a dare la notizia della scomparsa della madre, all’Ansa.