MIYAVI a Milano: foto-report del concerto al Fabrique, 4 Ottobre 2015
Il chitarrista/cantante Giapponese incanta ancora una volta l’Italia con il suo mix di rock e funk. Ecco com’è andata al concerto di Milano.
Dopo aver saltato l’Italia nel precedente tour europeo, MIYAVI torna a Milano per presentare il suo nuovo disco, The Others, uscito in Aprile. Sono passati quattro anni da quando il musicista giapponese suonò da queste parti, e bisogna purtroppo sottolineare come, mentre la sua fama continui a crescere nella terra del Sol Levante, qui in Italia la quantità di pubblico è drasticamente ridotta rispetto a quella vista nel 2011 all’Alcatraz. Molte meno persone, però, non equivalgono a meno calore: i fan sono caldissimi fin dall’inizio, e MIYAVI ringrazia di continuo le prime file per l’accoglienza, portando sul palco anche una bandiera tricolore.
Assistere ad un concerto di MIYAVI, per chi non lo conosce, è qualcosa di interessante ed avvolgente, con un continuo passare dal rock tirato al funk, dalla chitarra suonata come un basso, alla chitarra suonata come Jimi Hendrix dietro la testa, e con testi sempre in bilico fra inglese e giapponese. E’ in pratica uno one-man show, ed il carisma del cantante/chitarrista basta a riempire il palco, relegando in una zona d’ombra il fido batterista BoBo, e usando basi registrate solo per dare profondità al suono.
Uno dei picchi dello show si raggiunge quando MIYAVI, a metà concerto circa, si toglie la giacca mostrando più inchiostro che pelle, ed imbracciando la chitarra semi-acustica annuncia che suonerà una canzone fuori programma proprio per farsi perdonare l’assenza dal precedente tour. Parte così Guard You, senza averla provata da tempo ma perfetta nell’esecuzione, che strega il pubblico.
Come dicevamo, il calore non è mancato, e si può contare sulla promessa di un ritorno nel prossimo tour… per ora, potete godervi la galleria fotografica in apertura dell’articolo,
In apertura di serata i JTR Sickert da Modena, che chiudono il loro tour in trionfo.
Mesi on the road hanno decisamente pagato, con la band perfettamente padrona del palco, e con tempi perfetti per l’aternanza fra la voce di Billy T Cooper e quella di Emy Zona. I ritmi fra industrial e goth sono incalzanti, e nella mezz’ora a disposizione c’è anche tempo per una sorpresa: durante Oblivion compare sul palco Sonya Scarlet dei Theatres des Vampires, una guest graditissima dai presenti. I sorrisi di fine tour vengono immortalati in un selfie finale, mentre la band si gode il successo di Etoile e Billy intona We Are Others, per iniziare a scaldare il pubblico…