Modà, Testa o Croce è il nuovo album: conferenza stampa in diretta
La conferenza stampa del nuovo album dei Modà.
Il 4 ottobre uscirà Testa o Croce, il nuovo album dei Modà a distanza di quattro anni dal disco precedente. Il disco è prodotto da Friends & Partners su licenza Believe. Dal 2 dicembre lo faranno ascoltare in tour per l’Italia, da Bologna al Forum di Assago di Milano.
Ecco le dichiarazioni in conferenza stampa.
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Il tour partirà il 2 dicembre. Il 5 ottobre ci sarà un evento speciale in piazza Duomo, in occasione del firmacopie dell’album.
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Kekko: “Testa o Croce è un disco di storie vere. In questi quattro anno siamo tornati a vivere, perché per scrivere le canzoni bisogna vivere. Queste storie nascono attraverso nottate passate a parlare con persone, o durante passeggiate pomeridiane. Facevo fatica a partire con la scrittura dell’album, non riuscivo a scrivere niente: due persone speciali mi hanno dato il là”.
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Kekko parla di Quel Sorriso in Volto, il primo singolo uscito a giugno: “E’ una storia vera, anche questa. Queste due persone le vedevo fuori da una clinica psichiatrica ogni volta che andavo a trovare i miei genitori. Erano pittoreschi ma anche teneri. Erano vestiti da sposa e tutti li prendevano in giro. La cosa divertente è che quando lei diventava triste, malinconica com’era sempre, lui le cantava una canzone malinconia e lei tornava felice: li definivano dei pazzi e forse lo erano pure, ma per me erano persone speciali”.
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“Il video è molto didascalico perché ci tenevo a raccontare questa storia com’era realmente. Questi due personaggi ce li porteremo in tour con me. Abbiamo girato un cortometraggio diviso in 4 capitoli da due minuti, che racconterà cosa è successo a questi due personaggi dopo il videoclip”.
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Kekko sulla canzone Testa o Croce: “Cash – Storie di un Campione doveva essere il mio film e poi è diventato un romanzo. Decisi di scrivere una canzone dedicata al personaggio di questa sceneggiature: era giudicato per la sua impulsività, giudicato da persone che si sentivano migliori. Questa canzone è dedicata a Cash, ma anche un po’ anche a me, che sono impulsivo ma alla fine non cattivo”.
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Kekko su Quelli come me: “E’ il simbolo di questo disco, per come è nato. Nasce nei bar: avevo sete di storie. Io faccio una vita tranquilla, non esco quasi mai e sto quasi sempre in pigiama. E’ una vita monotona ma mi piace. Ho iniziato a frequentare dei locali notturni per tornare ad avere un contatto normale con persone normali: mi sono ritrovato a risentirmi normale nuovamente. Mi emozionavano le cose che mi raccontavano, e spesso neanche mi riconoscevano, Ci sono tante belle storie in giro”.
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Su Per una notte insieme: “Questa è una canzone un po’ retrò. Nasce proprio durante uno di quei dialoghi milanesi con una persona molto religiosa che ha tradito la moglie con una tizia che gli ha fatto perdere la testa. Lui mi ha detto: ‘Lei è talmente bella che se non ci vado a letto commetto un peccato’. Era andato completamente fuori di testa”.
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Su Guarda le luci di questa città: “E’ una canzone molto speciale: è un omaggio a Milano. Sono napoletano e tifoso del Napoli, amo la Sardegna, ma non avevo mai parlato della bellissima Milano e questa cosa mi mancava. Io scrivo sempre prima le melodie dei testi, mi piace scrivere sulle musiche già finite. Stavo passando un periodo non facilissimo per un problema personale che mi tormentava: era il 27 marzo e riuscirono ad arrivare delle belle notizie che fece finire quel brutto momento. E’ la traccia che chiude l’album e forse è quella a cui sono più affezionato”.
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Ferdinando Salzano di F&P: “Due anni e mezzo fa sono andato a trovare i Modà, a marzo 2017: Kekko mi comunica che si mette il pigiama. Mi spiega che quando finisce il tour, si mette il pigiama e non esce più di casa. ‘Mi dedicherò ad altro’, dice, e mantiene la parola. Passano due anni e Kekko mi fa sentire Quel Sorriso in Volto, poi altre due canzoni e io ho detto. ‘Bene, ora il pigiama lo bruciamo’. Gli propongo immediatamente di fare un’anteprima del tour a dicembre”.
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“Abbiamo già aperto la seconda data di Milano e di Roma, la richiesta da parte del pubblico è alta”.
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Luca Stante di Belive: “E’ un piacere poter lavorare di nuovo con loro. Noi nasciamo dal digitale e abbiamo fatto delle richieste. Sono stati dei pionieri sui social in Italia: hanno 2 milioni e mezzo di fan su Facebook, il loro canale Youtube è uno dei più importanti. Kekko e Modà sono considerati ancora una delle band più credibili degli ultimi 10 anni in Italia. La gente si immedesima nei testi e apprezza molto che Kekko sia una brava persona. Non ha l’immagine “.
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Via alle domande. L’impianto del tour è pensato su questo disco? “Il live saranno delle videoproiezioni. Sarà uno spettacolo totalmente rinnovato, dove l’album nuovo sarà la colonna portante con i brani storici. I concerti dei Modà iniziano sempre con intro particolari. In questo abbiamo fatto un intro estratto dal cortometraggio su questi due personaggi speciali”.
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Qual è il rapporto con le altre radio, soprattutto dopo la conferenza di San Siro? C’è da ricostruire una situazione e come la state vivendo? Kekko: “Dobbiamo ringraziare 105 che ci abbia supportato, insieme alle radio regionali che fanno un lavoro importante. Le altre radio non ci passano: le tre radio con cui avevamo un contratto, due di quelle radio già non ci passavano per motivi interni. Però non ci sono problemi con nessuno. Ho incontrato la famiglia Montefusco recentemente e ho chiesto scusa. Anzi, faccio le mie scuse anche a loro pubblicamente, così come ho fatto quella minchiata pubblicamente. L’avevo fatta pubblicamente perché quelle due radio avessero smesso di passare i miei brani. Oggi credo che se non passano i brani di Modà non sia per una questione di orgoglio o cattiveria nei miei confronti. Sono scelte più editoriali che personali: li ringrazierò sempre per quello che hanno fatto neella mia carriera”.
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“Questo disco è coerente con il nostro percorso. Ora inizia la terza vita dei Modà. E’ un percorso nuovo, non ci trovo nulla di scontato in quello che è successo finora”.
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Kekko: “Sanremo? Non ho questo desiderio perché soffro molto quella settimana. C’è un tritacarne devastante attorno. Andare in bocca al leone… no. San Siro? Mi piacerebbe, ovvio. San Siro mi mette meno ansia di Sanremo”.
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“A un certo punto ho avuto paura che mi stessero rubando la mia vita normale, mi sono reso conto che stavo perdendo il contatto con la realtà e con la vita normale: voglio fare il mio mestiere divertendomi, ma senza perdere le mie radici”.
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Kekko su Emma: “Le ho scritto l’altro ieri e mi ha risposto. Tutti facciamo il tifo per lei. La salute prima di tutto, il resto non conta un cazzo”.
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Kekko: “A me di fare il solista non frega niente. Quando non ci saranno più i Modà. non ci sarò neanche io”.
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Sei felice? Kekko: “Tantissimo. Questa è la terza vita dei Modà. La prima era la gavetta, dove non ci filava nessuno. La seconda è stata con Ultrasuoni, che ha trasformato una band con una lunga gavetta ma senza soddisfazioni nei risultati, portandola a raggiungere i risultati più importanti della carriera. Questa vita ci deve far divertire, facendo canzoni e concerti, senza sovraesporsi”.
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Kekko: “Avrei dovuto fare una parte nel nuovo film di Checco Zalone. Avrei dovuto fare il pornostar o il carceriere libero, ma non ci siamo trovati con i tempi (…) Mi piacerebbe tornare, un giorno, a scrivere altri romanzi o fare altro per il cinema”.