Un vero trionfo del metallo: Nanowar Of Steel a Milano, un foto-racconto dall’Alcatraz
I Nanowar Of Steel hanno portato all’Alcatraz ballerine, un vero coro e tantissimi ospiti, fra i quali ovviamente Giorgio Mastrota: ecco com’è andata la festa per i 20 anni di carriera.
Mentre scrivo queste righe (Lunedì mattina, 23 ottobre 2023) i Nanowar Of Steel saranno già in America, per 22 concerti insieme a Dragonforce e Amaranthe. Più che una “data di riscaldamento”, questa suonata a Milano il 21 Ottobre sembra quindi il primo passo di un tour de force destinato a lanciare i Nanowar sempre più in alto. O, più semplicemente, è stato il modo più bello e sincero per salutare e ringraziare il pubblico italiano, e festeggiare 20 anni di carriera insieme a chi ci ha creduto dall’inizio: i biglietti sono andati soldout 4 mesi fa, un bel segnale per il gruppo di Roma che ha deciso di chiamare una marea di ospiti speciali e, a quanto pare, registrare tutto per un dvd.
La registrazione video richiede una esecuzione perfetta, un concerto in cui tutto deve filare liscio, ed è fantastico poter dire che sì, lo show all’Alcatraz è stato spettacolare e senza nessuna sbavatura per 2 ore piene di sorprese e soprattutto pieno di metallico acciaio.
Si parte con un video-riassunto di questi 20 anni di carriera, con video e filmati vecchissimi e una voce fuori campo sempre più dubbiosa riguardo la longevità dei Nanowar. Il concerto però si apre con Sober, tratta dal nuovissimo disco, dimostrazione che dopo tutti questi anni l’ispirazione è ancora fortissima per creare nuove canzoni. Si procede poi con un brano di 13 anni fa, Nanowar, e viene presto introdotto uno degli assi nella manica della serata: il coro dei Flowing Chords. Avere 12 persone a fare i cori per tutto il tempo aggiunge uno spessore incredibile a tutte le canzoni, e subito dopo arriva l’altro “effetto speciale” per questo concerto: le ballerine. Si presentano vestitissime come Barbagianni, ma nel corso dello show assumeranno le vesti di Sailor Uranus, appassionate di Reggaeton e tanto altro.
E le sorprese non finiscono qui, alla sesta canzone in scaletta è già l’ora degli ospiti, e il primo è un Maurizio Merluzzo nei perfetti panni di Capitan Findus: canta con potenza e finisce il pezzo a petto nudo, dopo essersi spogliato pian piano per la gioia del lato femminile del pubblico. C’è un altro ospite speciale, un ospite non annunciato in precedenza: suona la tastiera con una maschera di Guy Fawkes, e solo durante Barbie MILF il misterioso musicista si rivela essere un divertitissimo Alessandro Del Vecchio.
Questo tripudio di ospiti non deve distrarre però l’attenzione da quanto la band sia in forma e capace di passare fra vari generi musicali – il power metal di Iron Monger, il rap di RAPsody, e anche i cori da stadio per Il Signore Degli Anelli.
Purtroppo nessuno dei Sabaton era reperibile per raccontare l’epica battaglia di Pasadena 1994, ma avere Charly Glamour in persona, direttamente dalla Spagna per Norwegian Reggaeton, è un’altra bella sorpresa, mentre dal palco vengono lanciati sul pubblico gonfiabili per il mare. Momento istituzionale con Il Profeta che annuncia il programma politico per la Repubblica del TrueMetal, anche se queste promesse illuminate (ma mai illuminate quanto il “pacco” del Profeta, che si accendeva di rosso brillante) contrastano con quelle di Feudalesimo & Libertà, che propongono di abolire i rimborsi elettorali per sostituirli con i dazi imperiali, riscuotendo un fragoroso successo fra il pubblico, che canta pieno di foga.
Tornano poi in primo piano i Flowing Chords, perché Valhalleluja richiede un coro corposo, e mentre ancora si cantano le lodi di Odino e si rende grazie per i saccheggi e le decapitazioni nordiche appare Lui, il Master Of Ikea in persona. Angus McSix è regale come sempre, con il suo martello e una corazza d’oro, così com’è d’oro la sua ugola. Che meraviglia, vederlo di persona. Nel finale della canzone arrivano sul palco tutti gli altri ospiti, brandendo svariati pezzi d’arredamento (solo Merluzzo sembra avere in mano una originale Kallax dell’Ikea), e in mezzo a questo delirio, quando si pensa che le cose non possano andare meglio… arriva Giorgio Mastrota.
Si perde la testa, sul palco e sotto. Al “keeper of inox steel” viene dato un microfono e viene fatto indossare un pellicciotto, e parte subito una concerto-vendita per la Polenta Taragnarock, seguito dall’arrivo sul palco di un originale materasso Eminflex che viene prontamente scagliato sul pubblico al grido di “Trota! Trota! Giorgio Mas-Trota!”. Il bello è che Giorgio stesso incita questi cori, non si limita a goderseli, e il suo atteggiamento è pari a quello di un cantante hardcore punk, fra vene che guizzano dal collo e sulle tempie e urla piegato in avanti.
Un vortice di emozioni che porta alla chiusura del concerto, e credo non ci sia una singola persona all’Alcatraz che sia rimasta delusa da questo concerto. (Vogliamo trovare il pelo nell’uovo? La festa si è svolta il 21 ottobre, 21/10 sul calendario. Per soli 3 giorni non si è potuto celebrare il 18/10, il giorno dell’acciaio inox.)
A fine serata, via tutti con velocità: c’è la discoteca dell’Alcatraz e questa volta, purtroppo, non ci saranno Potowotominimak e Mister Baffo in consolle, come alla scorsa Adunata di Feudalesimo e Lbertà… meglio dileguarsi e continuare a cantare Bilbo Baggins Carabiniere sul marciapiede.
Nanowar all’Alcatraz di Milano: le foto del concerto
Nanowar all’Alcatraz di Milano: la scaletta
Sober
Nanowar
Gabonzo Robot
Tricycles of Steel
Barbagianni – Il Cacciatore Della Notte
La Maledizione di Capitan Findus (feat. Maurizio Merluzzo)
Odino & Valhalla
Disco Metal
V per Viennetta
The Power of Imodium
Power Of The Power
Declination
Barbie MILF Princess Of The Twilight (feat. Alessandro Del Vecchio)
IronMonger
RAP-Sody
I Signore degli Anelli allo stadio
Pasadena 1994
Norwegian Reggaeton (feat. Charly Glamour)
Metal
Sottosegretari alla presidenza della repubblica del Truemetal (feat. Il Profeta degli Atroci)
Feudalesimo & Libertà
Uranus
Valhalleluja (feat. Angus McSix)
La Polenta Taragnarock (feat. Giorgio Mastrota)
Giorgio Mastrota, The keeper of inox steel (feat. Giorgio Mastrota)