Nesli, Vengo In Pace il nuovo album: “Ho i pianeti allineati bene” [VIDEO]
Si tratta del suo decimo disco. Nesli presenta Vengo In Pace, in uscita il 22 marzo ma già anticipato dal singolo Le Cose Belle in radio dall’8 marzo scorso.
Uscirà il 22 marzo il nuovo album del rapper Nesli Vengo In Pace, un disco, il decimo per il cantante, che conterrà ben tredici brani inediti oltre a quattro differenti skit del cantautore. Ma la vera notizia è che stavolta la promozione del progetto comincerà in anticipo. Il 21 marzo, infatti, Nesli sarà a Roma all’Altantico, e sulla prima data racconta: “Sono molto curioso di vedere come andrà. Il pubblico scoprirà durante il live le canzoni del disco, quindi per la prima volta non arriveranno già sapendole a memoria. Di solito si fa a gara a chi appena uscito il disco le impara prima, di modo da arrivare al concerto ben preparati. Stavolta sarà tutto il contrario. Chissà come reagiranno”.
Un disco, quello di Nesli, che lo vede ritornare sulle scene dopo 4 anni e mezzo di duro lavoro in studio, andando quasi a completare la ‘trilogia’ precedentemente inizia con Andrà Tutto Bene e Kill Karma.
Il disco è stato anticipato dall’uscita del singolo Le Cose Belle, in rotazione radiofonica già dall’8 marzo scorso, e sulla trasformazione intrinseca di sé stesso, Nesli spiega: “Sono felice. Mi sono accorto che ho un lavoro che è una figata, che fuori splende il sole, che tutto va bene. Insomma, sono in pace con me stesso e col mondo. Sarà che per il Capricorno tutti i pianeti sono allineati bene. Prima o poi tornerò ad essere un Capricorno incazzato, ma fino ad allora me la godo e vivo in modo più che propositivo ogni singolo giorno”.
Quale canzone dell’album ti rappresenta meglio?
Ma Che Ne So mi rappresenta molto, è un bel riassunto del mio mondo musicale, sia per le strofe cantate in un determinato modo che per l’ultima strofa parlata e reppata in un altro determinato modo. Anche la sonorità di tutto l’album viene molto dietro a quel che sono.
Quale messaggio vuoi davvero mandare con questo titolo, Vieni In Pace?
Questo album ha un po’ l’atteggiamento della sua stessa frase manifesto: “Non accettare compromessi”. Potrebbe sembrare gridata da un soldato in trincea che anziché sparare si alza e dice ‘Ferma un attimo, aspetta, devo dirti una cosa’. Senza bandiera bianca ma spiegando che viene in pace. Questo vorrei che fosse anche l’atteggiamento di tutto il disco.
Vengo In Pace ci fa scoprire un Nesli decisamente nuovo…
Sì, perché ho cambiato tutto e mi sono messo in gioco. Credevo tantissimo in tutto questo, volevo farlo, e secondo me solo così sarei riuscito nell’impresa per poi fare anche altro. Per me è così che si fa, il cambiamento deve essere affrontato in questo modo. Mi piace che sia così, mi piace rischiare, e questi ultimi quattro anni sono stati anni durante i quali l’ho fatto tantissimo, seppur sempre con tantissima passione e con l’intento di divulgare un messaggio ben preciso.
C’è qualche brano che hai scritto per questo album ma che poi non hai inserito?
No, perché in questo disco ho cercato di mettere tutto, tutti i pezzi che raccontavano questo disco sono stati inseriti. Ho molte canzoni nuove, tante a tal punto da dovermi forse già fermare nello scrivere altro, ma sono tutte canzoni frutto del nuovo me, super propositivo e positivo nei confronti del mondo. Ho aperto un negozio di tatuaggi, sono appagato, sono felice.
E dopo la pace, che cosa arriverà?
Non lo so, forse l’autunno e il brutto tempo con novembre. Suggerisco ai miei collaboratori di emigrare dove c’è il sole anche durante il periodo invernale. Ma, ad ogni modo, c’è tempo. Vedremo.
Hai anche parlato delle classifiche di dischi, che secondo te dovrebbero essere divise tra classifiche streaming e classifiche per gli album più venduti…
Sì perché trovo che siano due cose completamente differenti tra loro che non puoi mischiare. Si risolverebbe il tutto semplicemente dividendole in due categorie. Perché non facciamo una classifica per i brani più ascoltati, e una classifica per i dischi più venduti, anche in virtù del lavoro di chi ha fatto quel disco? Il fatto che questa suddivisione non sia ancora stata fatta, a me sembra vera e propria discriminazione. Forse perché tutti sanno il diverso valore del venduto rispetto a quello dello streammato? Se invece è davvero tutto uguale, come penso io, basta dirlo. Scriviamolo chiaramente. Ad esempio, diciamo Laura Pausini ha venduto un dato numero di dischi, Sfera Ebbasta ha fatto un dato numero di streaming e ha venduto altrettanti dischi. Mettiamo tutto nero su bianco in modo chiaro e senza mischiare tutto. Sarebbe molto più rispettoso proprio nei confronti di tutti quelli che in questo mondo ci lavorano ogni giorno.