Nine Inch Nails, live report del concerto a Bologna 3 Giugno 2014 (foto)
La recensione e le foto del concerto della band di Trent Reznor all’Unipol Arena di Casalecchio di Reno (BO), con i Cold Cave come gruppo di apertura.
L’approccio ai Nine Inch Nails non è mai facile o immediato e il loro concerto rispecchia perfettamente questo dogma: c’è chi li ama e chi li odia, chi li ignora e chi si limita ad una conoscenza superficiale, ma la band guidata da Trent Reznor è così e basta, divide (et impera, volendo) senza possibilità di sfumature di grigio. O bianco o nero ed è certamente l’oscuro dei demoni personali di Mr Self Destruct a predominare, mentre la luce è quella artificiale dello spettacolo visivo offerto al pubblico dell’Unipol Arena.
Non c’è il sold out delle grandi occasioni, il 3 Giugno è una data difficile perché Bologna si è appena risvegliata dopo tre giorni potenti di Rock In Idro e a pagarla, in termini di presenze, sono proprio i Nine Inch Nails con l’onda lunga del loro concerto pre-estivo nella città felsinea. Non importa però, perché nonostante le due tribune chiuse il pubblico è vivo e presente, caldissimo e motivato ad accogliere i propri beniamini: il colore dominante è naturalmente il nero delle moltissime magliette inneggianti alla band.
Ad aprire il concerto, puntuali alle 20 e qualche minuto, sono i Cold Cave: Wesley Eisold è accompagnato dalla tastierista e strumentista Amy Lee (niente a che vedere con l’omonima cantante). Il loro set introduce perfettamente nelle atmosfere NIN, tra suoni synth e bassi che entrano di taglio nello stomaco per la giusta dose di ansia atta a preparare il terreno ai disturbi in musica di Trent Reznor. La risposta del pubblico non si fa certo attendere.
Ma è alle 21, quando i quattro Nine Inch Nails salgono sul palco, che esplode il boato di accoglienza: Trent Reznor è in forma smagliante e ci tiene a farlo vedere, nonostante qualche piccolo calo di voce sui toni più alti di alcune canzoni.
Non c’è tempo per le parole da pronunciare: gli occhi e le orecchie sono assoluti recettori delle inquietudini dei NIN. E’ una sequenza potente di canzoni senza freno, senza intermezzi, senza momenti di respiro: la musica si fa espressione di un’oscurità emotiva densa di giochi di luce incredibili, esplosioni di bianco in mezzo a toni blu e rossi, lampi di viola e verdi, senza soluzione di continuità. Su tutto la voce di Reznor, tagliente e calda, che domina le linee di basso dettate dai synth di Alessandro Cortini (che gioca in casa, e al momento della presentazione al pubblico si sente parecchio) e la batteria cadenzata e pesantissima di Ilan Rubin.
Nine Inch Nails live a Bologna 3 Giugno 2014
Ma i Nine Inch Nails sono proprio e soprattutto Trent Reznor, che non risparmia nessuna delle canzoni più famose della sua creatura (perché lui non è un codardo, va detto): dalla novità di Copy Of A a Reptile, da Closer a The Great Destroyer, fino alla catarsi collettiva a squarciagola, pancia e cuore di Hurt, che diventa l’inno conclusivo della serata come secondo bis (esattamente come a Milano il 28 Agosto scorso). Peccato per la poca affluenza di pubblico, perché un concerto così emotivamente intenso avrebbe meritato davvero di più.
Nine Inch Nails a Bologna 3 Giugno 2014: scaletta
Me, I’m Not
Copy of A
The Beginning of the End
March of the Pigs
Piggy
Reptile
Survivalism
Gave Up
Sanctified
Closer-The Only Time breakdown
Find My Way
Disappointed
The Warning
The Great Destroyer
Eraser
Wish
The Hand That Feeds
Head Like a Hole
Bis:
The Day the World Went Away
Hurt