Nitro, Rotten: testo e video ufficiale
Primo estratto da Suicidol, secondo disco del rapper del Machete Crew.
Nitro inaugura il suo canale ufficiale su YouTube oggi, presentando il primo brano da Suicidol, il nuovo album di prossima uscita per la Sony Music.
Il video prescelto è quello di Rotten, con la produzione di Yazee e la regia di Corrado Perria.
Il video si apre con la presentazione di Shade (“Attenzione: per la visione di questo video essere stronzi e moralisti non è obbligatorio. Grazie, e vaffanc*lo.”) ed un messaggio in segreteria telefonica di Fabri Fibra (“Che cazz* fai tutto il giorno a casa?”), ma per tutta la durata non mancano gli ospiti speciali, sia del Machete Crew (Salmo, Dj Slait, Jack The Smoker) che amici di vecchia data come Nerone.
Forse per godersi il tutto è necessario essere stronzi, ma dotati di senso dell’umorismo…
Nitro, Rotten: il testo
Shade presenta: sei stanco di sorridere? Da oggi prova Nitro, classico, Wilson ed anche in versione Whil De Payne.
Attenzione: per la visione di questo video essere stron*i e moralisti non è obbligatorio. Grazie, e vaffanc*lo
Questo non è rap, non è hip-hop,
è il diario di uno psicopatico
con crisi di panico
date da un cervello sadico
ho un trauma cranico ma mi ha detto un dottore
che un uomo col mio dolore, sta meglio solo se muore
ho bestemmiato il Signore fin quando ho visto la Madonna
un amico mi ha tradito insieme alla mia donna
ora soffre d’insonnia e negli incubi lui ritorna
ma un giornalista col caz*o glielo attacco sulla porta
ho la mente contorta, a volte non ragiona
sprigiona l’odio dei tori come i tori di Pamplona
io cado in paranoia se non tira l’aria buona
e lancio a terra saponette dalla cella dico
c’è una festa all’inferno caz*o c’è e non mi vedi
giro ubriaco ho la puzza di Becks nei vestiti
non sono mica un altro dei tuoi ex pervertiti
(che pesco) ma ti guardano anche Sex and The City
quattro falliti che parlano tanto di pops
se ne stessero zitti avrebbero il doppio del flow
vado in fissa se mi dai dell’incapace
perché so che ti si drizza quando clicchi non mi piace
vado in manicomio, li mi sento più al sicuro
il rosso ma il futuro, ho avuto solamente culo
io parlo col demonio ma non sono pazzo e giuro
e se sogno che muoio mi risveglio con il ca*zo duro
Leggi i testi e mi detesti pensi che sia il peggio
che mi atteggi per talenti che non ho mai chiesto
è bene e bravo non c’è nessuno peggio di noi,
e il degrado che hai represso ma che adesso rivuoi
la mer*a che hai aiutato ma al momento ti ingoi
perchè resti ipnotizzato dall’argento dei vassoi
Io sono consapevole di non essere Eminem
e che se non rappassi forse adesso sarei vergine
mia madre non capisce il mio rapporto con le femmine
ancora definisce me un aborto a lungo termine
soffro, sparite come le foglie
soffro per le ferite ma sotto mentite spoglie
l’orgoglio di un marito che sconfitto dalla moglie
ho scritto più sulle donne che il giornalismo sul delitto di Cogne
sembro pazzo ok non posso dirti niente
ma non darmi del ragazzo apposto, colto e diligente
mi sono rotto il ca*zo e sono stron*o e diffidente
più non mostro differenze con il mostro di Firenze
lei mi richiama ma fa la brava put*ana
sorry mamma fai la dama ciarlatana e brama fama
quale m’ama o non m’ama ti plana in faccia Jin Kazama
lei mi infama spero le esploda la tana come Osama
rientro col macete tu stron*o con la catana
ti sventro sulla parete o ti sgozzo come all’Havana
son venuto da futuro ma sopra un siluro Nasa
per lasciare il tuo numero uno con il cu*o a casa
Leggi i testi e mi detesti pensi che sia il peggio
che mi atteggi per talenti che non ho mai chiesto
è bene e bravo non c’è nessuno peggio di noi,
e il degrado che hai represso ma che adesso rivuoi
la mer*a che hai aiutato ma al momento ti ingoi
perchè resti ipnotizzato dall’argento dei vassoi
Il giorno dopo questa storia di Orthopedic
io giravo sempre solo in paranoia, un morto in piedi
con l’inganno mi è costato l’imbarazzo coi colleghi
ma è passato più di un anno quindi cosa ca*zo chiedi
ho visto amici tramutarsi in vipere
put*ane viziate passare a domandare all’esigere
un infame figlio di un cane strisciare come in Splinter Cell
ma chi ha fame può sbranare per due briciole
non sono mai arrivato al dunque, anche ho suonato ovunque
ho grattato troppo il fondo
e non c’ho neanche più le unghie
nei dischi di altri artisti ho spaccato in due chiunque
pure ancora mi comporto come uno stron*o qualunque
ho amato tro*e assurde che hanno odiato le mie turbe
finché non mi hanno trovato impiccato con due prolunghe
io scrivo di costoro confinato dentro un bunker
ma se faccio il disco d’oro mi odieranno su Rapburger