Norah Jones Little Broken Hearts le recensioni dell’album sul web
La recensione i commenti le opinioni di Little Broken Hearts di Norah Jones, leggile su Soundsblog
Con un debutto al secondo posto della Billboard, Norah Jones può sperare in buone vendite nel suo nuovo album
Anticipato dal singolo Happy Pills, il nuovo lavoro della cantante è ormai disponibile per l’ascolto delle dodici tracce inedite: 1. “Good Morning” , 2. “Say Goodbye” , 3 “Little Broken Hearts” , 4 “She’s 22”, 5. “Take it Back” , 6. “After the Fall” , 7. “4 Broken Hearts” , 8. “Travelin’ On” , 9. “Out on the Road”, 10. “Happy Pills” , 11. “Miriam” , 12. “All a Dream”
Ma cosa dice il web e la carta stampata su Little Broken Hearts? Ecco alcuni commenti e recensioni:
- Spin: Little Broken Hearts è eccitante perchè esplorare gli angoli più bui del tradimento, amore malato e gelosia con abbastanza vitalità per spingere la Jones fuori dal pallido purgatorio della musica da brunch
- Exclaim: Questa Norah Jones è danneggiata, pericolosa e vulnerabile e la maestria del suono di Burton aiuta ad approfondire la relazione tra l’ascoltatore e la canzone
- MusicOHM: C’è molta partecipazione, sia a livello sonoro che lirico, e l’album ricompensa i suoi ripetuti. Cosa più importante di tutte, l’album semplicemente funziona
- Boston Globe: E’ un impressionante cambio di marcia e direzione
- The Indipendent: C’è sempre un ingegnoso, spesso inaspettato, collegamento tra la musica e lo stato d’animo di ogni specifica canzone
- The Telegraph: Nello scorso decennio, sembra che la Jones abbia avuto una trasformazione da sfondo per pranzo a colonna sonora degna di David Lynch
- Entertainment Weekly: Con Brian Burton (aka Danger Mouse) a produrre, il tutto funziona bene qui
- Filter: Questi giorni, con Norah Jones, puoi non sapere esattamente cosa stai sentendo e ricevendo, ma sai che è grandioso
- Rolling Stone: il suo quinto album ha il marchio della collaborazione con Brian “Danger Mouse” Burton che gestisce l’andatura e gonfia le gamme dei colori e delle sfumature
- Uncut: è una sfacciata e accattivante rivoluzione
- The Independent on Sunday: è intenso, squisito ma noioso
Ora manca solo la vostra recensione: avete ascoltato l’album? Lo promuovete come nella maggior parte delle critiche qui presenti? Ditecelo dopo il salto…