Oscar 2010: le nomination “musicali”
Nemmeno il tempo di riprenderci dai recentissimi Grammy Awards, ed eccoci nuovamente a commentare l’altra, imperdibile cerimonia autocelebrativa dello showbiz statunitense, ossia quella degli Oscar: giusto ieri, infatti, sono state ufficializzate le nomination per i premi Oscar che si terranno il prossimo 7 marzo a Los Angeles. Traendo perciò spunto dall’apposito speciale redatto dai colleghi
Nemmeno il tempo di riprenderci dai recentissimi Grammy Awards, ed eccoci nuovamente a commentare l’altra, imperdibile cerimonia autocelebrativa dello showbiz statunitense, ossia quella degli Oscar: giusto ieri, infatti, sono state ufficializzate le nomination per i premi Oscar che si terranno il prossimo 7 marzo a Los Angeles. Traendo perciò spunto dall’apposito speciale redatto dai colleghi di Cineblog, andiamo ad analizzare le categorie a noi più congeniali, partendo ovviamente dalle nomination per la migliore canzone originale:
Miglior canzone originale
Almost There (La principessa e il ranocchio)
Down in New Orleans (La principessa e il ranocchio)
Loin de Paname (Paris 36)
Take it All (Nine)
The Weary Kind (Crazy Heart)
Dopo la pausa, le restanti categorie “musicali”, le considerazioni finali sui nominati e, tanto per non farci mancare nulla, sugli esclusi eccellenti.
Miglior colonna sonora
James Horner per Avatar
Alexandre Desplat per Fantastic Mr. Fox
Marco Beltrami, Buck Sanders per The Hurt Locker
Hans Zimmer per Sherlock Holmes
Michael Giacchino per Up
Miglior sonoro
Avatar
The Hurt Locker
Bastardi senza gloria
Star Trek
Transformers – La vendetta del caduto
Miglior montaggio effetti sonori
Avatar
The Hurt Locker
Bastardi senza gloria
Star Trek
Up
Come avrete avuto modo di leggere, rispetto alla passata edizione (letteralmente dominata da The Millionare e dal tormentone “Jai Ho”), la competizione per la migliore produzione “sonora” del 2010 offre un panorama decisamente più vario da cui, molto probabilmente, uscirà più di un vincitore.
Nonostante sia riuscito a piazzare ben due brani (“Almost There” e “Down in New Orleans”) nella rosa dei cinque titoli scelti per la migliore canzone originale, Randy Newman non può certamente dirsi sicuro della vittoria finale, specie in considerazione dell’agguerrita concorrenza di Reinhardt Wagner e Frank Thomas (“Loin de Paname”), di T-Bone Burnett (“The Weary Kind”) e soprattutto di Maury Yeston (“Take it All”).
Anche quest’anno non mancano le esclusioni eccellenti: impossibile non citare ad esempio i Linkin Park (“New divide”, da Transformers) o sir Paul McCartney (“I want to come home”, da Everybody’s fine). Appuntamento quindi al prossimo 7 marzo in quel di Los Angeles, per scoprire assieme a noi chi riuscirà a far brillare la sua stella nel leggendario firmamento dei vincitori degli Oscar.