Paul McCartney vorrebbe duettare con Thom Yorke
L’ex Beatle si dice paranoico perché ha paura del rifiuto del cantante dei Radiohead: quando si dice l’assurdo…
Come vi sentireste se foste uno dei cantanti rock più famosi in circolazione, storicamente legato ad una band che ha rivoluzionato la musica, e vi chiamasse per un duetto una vera e propria leggenda del pop-rock inglese?
Sinceramente, gli direste di no?
Questo è quello che teme Paul McCartney, Macca per gli amici, che ha rivelato nell’intervista di copertina di NME di voler duettare con Thom Yorke dei Radiohead, ma di avere paura di un probabile rifiuto da parte del cantante. (La foto di copertina non l’abbiamo messa a caso: è stata la nostra reazione primaria alla lettura della notizia).
L’idea del duetto verrebbe da un’imbeccata della figlia Stella McCartney, la famosa stilista, che continua a spronarlo perché la richiesta di collaborazione da parte di Macca a Yorke avvenga.
Paul McCartney impaurito per un invito a duettare? Ebbene sì.
Mia figlia Stella è molto appassionata. Ha un progetto, continua a dirmi “Telefona a Thom e andate in studio, vedete cosa viene fuori”. Io sono un po’ paranoico a telefonargli. “Ciao Thom, sono Paul. Che fai, che combini? Ti andrebbe di scrivere qualcosa?” Solo in caso mi rispondesse “Ehm, sono impegnato in questo periodo”.
Potrebbe sembrare assurdo, ma anche Paul McCartney diventa un ragazzino timido di fronte a gente con la quale vorrebbe collaborare. Nel corso dell’intervista l’ex Beatle, a breve nei negozi con il nuovo album, anticipato da un singolo intitolato semplicemente New, si è pronunciato anche su altre collaborazioni che gli piacerebbe provare, primo fra tutti Bob Dylan; ma ha anche ammesso candidamente, e una lacrimuccia commossa ci sta tutta, che nessuno potrà mai eguagliare il suo primo collaboratore, John Lennon.
C’erano un po’ di rumors un paio di anni fa, su me e Bob Dylan che stavamo scrivendo qualcosa insieme, e ogni tanto ci penso ancora, ce l’ho in testa. Mi piacerebbe molto farlo, ma sono un viziato sui collaboratori perché avevo John. E dovrei essere davvero surreale nel pensare di trovare un collaboratore migliore di lui.
Via | NME