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Piero Pelù: “La ‘ndrangheta ha salvato la vita di mio padre”

Da Renzi a Papa Francesco, il rocker parla a 360 gradi in un’intervista a La Stampa

7 Aprile 2014 11:23

In un’intervista rilasciata al quotidiano La Stampa, Piero Pelù, da sabato scorso in tour con Rock. Identikit, ha raccontato il suo incontro con ‘ndrangheta, svelato nella sua autobiografia dal titolo Identikit di un ribelle, scritta con Massimo Cotto.

Amo il Sud e mi sento molto terrone, anche da toscano. In questi anni si è creata una piccola community di artisti in Calabria, sullo Jonio. Quando ammazzarono il sindaco Fortugno nel 2004 e ci fu la famosa manifestazione ‘E allora ammazzateci tutti’, scrissi Fiorirà e andai laggiù con la bimba appena nata. Mi fu recapitata una lettera anonima con minacce molto pesanti, con richiesta economica bella consistente: altrimenti mi avrebbero mandato un bacio, di piombo. Con Antonella scappammo. La cosa bella è che ne scaturì una salvezza, perché andammo a trovare i miei genitori in vacanza e quando fui lì a mio padre prese un infarto. Mi trovai con lui che non voleva salire in barella, lo presi di peso e il giorno dopo lo operarono. La ‘ndrangheta ha salvato una vita, e di mio padre…

Nel corso dell’intervista il giudice di The Voice of Italy ha parlato della sua famiglia, delle sue tre figlie di 25, 19 e 10 anni, ma anche di Matteo Renzi e di Papa Francesco. Se nei confronti dell’attuale Premier il rocker ha ribadito le sue critiche definendolo in modo dispregiativo “un televenditore”, sul Pontefice ha espresso in maniera più o meno esplicita le sue perplessità notando con cinismo che “se fosse un vero rivoluzionario avrebbe già fatto la fine di Luciani”.

Team-Pelù

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