Intervista a Pierpaolo Guerrini: è uscito “Friends”, l’album che festeggia i 30 anni di carriera
Friends è l’album per festeggiare i 30 anni di carriera. Ecco l’intervista al compositore e produttore Pierpaolo Guerrini
È disponibile dal 10 novembre 2023 “Friends“, l’album del compositore e produttore Pierpaolo Guerrini, per festeggiare i suoi 30 anni di carriera. Nel disco sono presenti numerose collaborazioni, di altissimo livello internazionale, con nomi della caratura di Hauser, Stephan Moccio, Andrea Griminelli, Alessandro Martire, Stefano Cocco Cantini e i CARisMA, e la speciale partecipazione di Andrea Bocelli.
È un concentrato di composizioni che spaziano tra vari generi musicali con brani strumentali nei quali partecipano amici con cui Pierpaolo ha collaborato direttamente e indirettamente nel corso della sua carriera. Un disco che accoglie, amplifica e riunisce diverse sensibilità, esperienze, professionalità e stili, un lavoro che mette al centro la grande qualità audio e la tecnica di esecuzione e di ripresa, una raffinata produzione che unisce il mondo elettronico alla musica classica , scoprendo a tratti il lato più dinamico e in altri più etereo, profondo e d’atmosfera.
Un viaggio musicale e personale di tutti i partecipanti in luoghi del cuore e della mente vicini e lontani, conosciuti e ignoti, un’avventura corale che mira a coinvolgere l’ascoltatore in atmosfere che possano accompagnare riflessioni, liberare emozioni, in un mondo sonoro che imbastisce storie e che invita a raccontare e immaginare la propria.
Abbiamo intervistato Pierpaolo Guerrini per parlare del suo disco, per raccontarci la generi dei brani presenti nel suo progetto e per un bilancio di questi 30 anni, tra presente, passato e futuro.
Intervista a Pierpaolo Guerrini, “Friends” è il suo album
30 anni di carriera e finalmente il primo disco a tuo nome, Friends, con numerose collaborazioni. Come vivi l’attesa di questa uscita? Come è nata l’idea di pubblicare questo album?
L’uscita dell’Album Friends è stata piuttosto lunga, soprattutto per la messa a punto della produzione audio ricca di sonorità e di arrangiamenti in vari stili musicali, ma l’idea era questa sin dall’inizio, trattare ogni composizione con un meccanismo proprio, favorendo la miglior condizione in base alla tessitura melodica e armonica di ciascun brano.
Durante la pandemia c’è stato modo di riflettere e investire il proprio tempo per mettere a fuoco un progetto che già da molti anni doveva uscire. L’idea è stata quella di coinvolgere così alcuni amici più vicini, da qui il titolo “Friends” e successivamente ho cercato di espandere il parterre dei Feat anche proponendo alcuni brani a grandi nomi, trovando da subito la loro disponibilità.
Nel disco ci sono diverse sfumature e anime differenti, a livello musicale. Si passa dalla musica classica a quella elettronica, tutte sfaccettature vissute epidermicamente negli anni?
Sì, ogni genere che è impresso sia negli arrangiamenti che nelle strutture melodiche e armoniche proviene dalla mia personale esperienza lavorativa. Ho voluto utilizzare sonorità che mi hanno dato più emozione nelle produzioni che ho affrontato sia in passato che in quelle più recenti, cercando di ottimizzare gli stili e amalgamandoli il più possibile nel mix con l’utilizzo della grande Orchestra d’archi di Praga.
La collaborazione con Andrea Bocelli -al piano nel brano “The Fifth line”- inizia nel 1988. Come è avvenuta e quanto scambio, umanamente, c’è stato tra di voi?
Andrea ha una sensibilità musicale spiccata anche in altre forme musicali, non solo per ciò che riguarda il bel canto, opera e musica classica, ma anche per brani strumentali, sinfonie e grandi temi come le colonne sonore. Riguardo all’empatia che alcune melodie possono suscitare in lui una presa più intensa all’ascolto, credo con la mia scrittura di essergli vicino. infatti gli ho proposto “The fifth line” e lui mi ha subito dimostrato il proprio entusiasmo.
Qual è il primo brano nato, per l’album, e quale -se c’è- quello che ha richiesto maggiore tempo e cura?
ll primo brano è stato “Intimate” , dedicato alla mia compagna Justyna. Hauser se ne innamorò subito al primo ascolto; poi sono arrivate “Till here” e “Ego”, ma il brano che davvero ha richiesto più tempo e fatica nella realizzazione dell’arrangiamento e del mix è stato “Variable timing”; unire vari mondi come la classica con il flauto e il rock e l’elettronica con la band, più la grande orchestra d’archi, è stata una bella sfida.
Mi condividi un pensiero o un aggettivo per descrivere i tuoi amici, i compagni di viaggio in questo disco uscito il 10 novembre?
L’aggettivo che si avvicina di più è “Grandi”, grandi come la loro interpretazione, come la loro sensibilità, la loro libertà e profondità, oltre ovviamente al loro grande nome che non a caso è tale.
L’album si intitola Friends. Di altri amici, a cui devi dire grazie per il supporto sostegno, nell’esserti stati vicini in questi anni, e che non compaiono nel disco, ci sono? E in caso, a chi rivolgeresti un ringraziamento?
Ringrazio tutte le persone amiche del mio staff e chi direttamente o indirettamente ha comunque contribuito nella mia crescita professionale, soprattutto i manager Francesco Pasquero e Mario Cianchi e la mia compagnia Justyna che mi è stata sempre accanto con passione e dedizione.