Pooh 50 Reunion | Concerto Eboli 28 ottobre 2016 | Foto | Video | Scaletta canzoni
Pooh, “L’ultima volta insieme” nei palazzetti con il Reunion Tour per i 50 anni di carriera: il report della tappa al PalaSele di Eboli.
#Pooh50 e non sentirli: i 5 cavalieri della musica italiana hanno indossato di nuovo le proprie armature da supereroi e hanno dato un’ulteriore impeccabile prova della loro incredibile capacità di fare spettacolo e musica con la professionalità di sempre. Dopo i concerti estivi, Roby Facchinetti, Dodi Battaglia, Red Canzian, Stefano d’Orazio e il ‘figliol prodigo’ Riccardo Fogli si sono ritrovati sul palco per l’ultima parte del loro Reunion Tour, partita ieri dal PalaSele con un doppio sold-out che li rivede in scena a Eboli anche stasera, sabato 29 ottobre. Questo intenso giro nei palazzetti si concluderà il 30 dicembre a Bologna, lì dove tutto era iniziato.
50 anni in 50 brani che cercano di riassumere l’immenso repertorio collezionato dalla band che ha debuttato nel 1966 con una formazione diversa da quella che oggi si è fatta ‘evento’, ma che ha in Roby Facchinetti e Riccardo Fogli – oltre a Valerio Negrini, ricordato con un forte e lungo applauso nel corso dello show – due dei suoi primi germogli. Rivederli insieme emoziona il pubblico, che così riascolta Piccola Katy live e ripercorre i grandi successi del gruppo. Si entra subito nel vivo con Dammi solo un minuto (terzo brano in scaletta), che scalda l’ugola di Roby e del Palazzetto, per poi procedere lungo un percorso che cerca di rappresentare tutte le fasi della loro storia. Dal primo storico album arriva Vieni Fuori, loro primo singolo e secondo dei brani che vede tutti e 5 insieme sul palco, e sul finale Nel buio. Ma poi si viaggia nel tempo senza dimenticare i capisaldi come Uomini Soli, Parsifal, La donna del mio amico, Dimmi di sì, Tanta Voglia di Lei, Pensiero e le più recenti – ma particolarmente simboliche – Chi fermerà la Musica, Amici per sempre e l’ultima, inserita nel triplo album uscito a giugno, Ancora una canzone, cui si affida la chiusura. Ma nel cuore del concerto spunta Pierre, canzone del 1976 che ancora oggi colpisce per forza e modernità.
Lo show procede come una macchina da guerra, in stile con i suoi protagonisti: nessuna pausa, se non per lasciare a ogni membro del gruppo lo spazio per un saluto personale al pubblico che intervalla i vari blocchi del concerto. La scaletta carica l’effetto ‘evento speciale’ con Riccardo Fogli che appare e scompare dal palco: nonostante l’alternanza, Fogli è accanto al gruppo, ritrovato dopo 43 anni, per due terzi della scaletta.
Tutto è studiato al dettaglio, dall’alternanza dei brani all’esecuzione, dalla posizione dei 5 ‘cavalieri’ sul palco ai loro movimenti di scena, fino ad arrivare al palco e alle luci: I Pooh si confermano dei maestri nell’ideazione della scenografia e soprattutto nell’uso delle luci, che rendono ogni canzone un vero e proprio ‘quadro’.
Due ore e mezza di grande classe e di raffinato mestiere. L’emozione ce la mette il pubblico, che assorbe ogni istante di quest’ultima volta insieme per non dimenticarla mai. Lo stesso faranno i ‘fab five’, dicono in chiusura di serata. Ognuno, forse, già pensando a quel che verrà dopo.