Pooh, L’ultima conferenza stampa: concerto finale il 30 dicembre 2016 (in diretta nei cinema)
I Pooh incontrano la stampa a un mese di distanza dall’ultimo loro concerto a Bologna, il 30 dicembre 2016. Tutte le dichiarazioni su Blogo.it
Si è tenuta oggi, a Milano, l’ultima conferenza stampa dei Pooh, a un mese di distanza dalla fine del loro tour, con l’ultimo concerto il 30 dicembre 2016 a Bologna. L’atmosfera che accompagna le dichiarazioni dei cantanti è un mix di chi è stato testimone dell’affetto da parte del pubblico e prova una comprensibile malinconia di fondo ad accorgersi che fra poche settimane, una grande festa segnerà la parola FINE a una delle band italiane più longeve e di maggior successo. A prendere la parola è stato Roby Facchinetti: ”
“Molta acqua sotto i ponti è passata dalla prima conferenza. Si sono aggiunti altri concerti alle prime date. Ogni concerto è stata una bella botta per i nostri cuori per tutto quello che abbiamo avuto dal pubblico ogni sera. C’era questa emozione fortissima che ognuno di noi ha vissuto ogni sera. Abbiamo promesso che questa reunion rappresentava questo ultimo viaggio ed è così, è l’ultimo viaggio… sarà l’ultimo viaggio. Partiremo prima per l’estero, per il Canada, faremo gli ultimi concerti e l’ultimissimo a Bologna il 30 dicembre. Come ci si sente? Comincio a intravedere il famoso porto e la sensazione non è bella. I 50 anni non si possono cancellare in un attimo. Quando salgo sul palco si sente il dolore di questa chiusura che ci deve essere. “Ho imparato a dirti amore quando ormai c’era da andare”: c’è ormai un po’ questa sensazione. Ormai non si può più tornare indietro. La sensazione non è bella, questa è stata la decisione e questo sarà, costi quel che costi”
Loro stessi, per primi, si sono resi conto -piacevolmente- dell’atmosfera di puro amore da parte dei fan accorsi per i loro live
“Non è facile far parte di questa ultima conferenza stampa perché è già questa un ultima volta. Nel corso di questo periodo abbiamo preso due decisioni importanti: questo disco e tour, mettendo insieme tali e tanti forze straordinarie. La seconda decisione fantastica è stata quella di continuare questo viaggio: sinceramente non l’abbiamo detto ma in cuor nostro speravamo che questo accadesse. Salutare il nostro pubblico con solo due concerti sarebbe stato come strapparci il cuore. L’Italia è fatta di Bresca, Bergamo, Bologna, Messina, Catania… Credo che la seconda decisione sia stata altrettanto geniale e siamo contenti: per vederla, veramente in positivo, ci ha dato la possibilità di vedere un traguardo che arrivava man mano. Salire sul palco sapendo che è l’ultima volta che lo farai con i tuoi amici, il tuo pubblico, in una serie di concerti, è stato un po’ diluirlo. Quello che poi vi racconteremo, legato al 30 dicembre è la conseguenza di queste due grandi decisioni che abbiamo preso”
Ha preso poi la parola Red Canzian:
“Credo che queste emozioni e anche altre abbiamo cercato di racchiuderle in un libro che uscirà il 1 dicembre. Ci sono delle nostre riflessioni su quello che stiamo vivendo ma anche le nostre famiglie e i nostri figli. Questo momento sarà sicuramente malinconico, il 30 dicembre non saremo felici… ma deve essere equilibrata con l’orgoglio, stiamo portando la nave al porto con le luci accese e non è facile in questo periodo. Abbiamo reincontrato un vecchio amico come Andrea Rosi Presidente della Sony, e poi Lorenzo Suraci che ha appoggiato fin dall’inizio questo progetto. Credo sia anche una forma di dignità quello di fermarsi anche quando le luci sono accese. Non può finire a sfumare lentamente e quindi abbiamo preso questa decisione. Certo che è doloroso, sono stato più con i Pooh che con mia moglie e i miei figli ma è chiudere con onore lasciando questo marchio così. indelebile.
Stefano ha ricordato il suo rientro nel gruppo per questa reunion record:
“Loro mi hanno rivoluto per questo ultimo viaggio ed è stata un’emozione incredibile per ogni sera. Parlare di Milano (San Siro) e Roma ai tempi mi lasciava dubbioso e invece è stata una meraviglia assoluto. Ci sono tanti fan che vedono in noi la colonna sonora della loro vita, anche per un solo periodo. Vorrei vedere questo nostro saluto in maniera positiva: ci siamo divertiti, commossi ed emozionati. Alla fine siamo arrivati in questo porto dove la soddisfazione di essere arrivati sani ci ha permesso di arrivare in ottime condizioni al porto. Noi, il 30 dicembre, non smetteremo di essere, faremo cose diverse: io ho dei grossi progetti, vivrò vivendo, guarderò avanti dove mi porterà la vita per capire cosa altro c’è oltre i Pooh.
Riccardo Fogli ha smorzato il tono malinconico con la sua ironia:
Per me è strano, stranissimo. Ho fatto un viaggio bellissimo con questi 4 ragazzacci, grandi musicisti e persone uniche, speciali. Ho portato un po’ di allegria, ho visto più giornalisti in questo anno che nel resto della mia vita e ho provato una sensazione strana: ogni concerto è quasi l’ultimo concerto, quella sensazione strana perché “In quella città non ci andremo forse più. Ringrazio i Pooh per avermi fatto vivere questa sensazione così bella.
Andrea Rosi, presidente Sony Music Italia ha sottolineato il grande feeling nato tra la casa discografica e il gruppo:
“Voi non immaginate quanto avrei rosicato a vedere il disco dei Pooh non con la Sony, visto anche i risultati. Volevo rassicurarvi che noi il 30 dicembre, contrariamente a voi, non finiamo. Abbiamo un disco da vendere l’anno prossimo e un catalogo dal quale dovrete scegliere. Non vi lasciamo discograficamente disoccupati. Ci teniamo a questa operazione: abbiamo iniziato a prenotare il disco a marzo 2016, manco avevate fatto il concerto. Dopo i 50 anni vi abbiamo portato a fare gli Instore, le firmacopie. I primi li abbiamo fatti ancora senza il disco. E’ il momento di cominciare a parlare dei risultati: il disco sta andando molto bene, è stato al numero 3 della classifica Amazon del Black Friday. Abbiamo superato recentemente lo shipping di oltre 100.000 copie perché é un disco dal vivo. Abbiamo raggiunto la certificazione del disco di Ringraziamento a tutti i 5, è stato un onore e un privilegio lavorare con voi
Il 30 dicembre -ultima tappa del loro tour- prevede un po’ di sorprese a livello produttivo ci saranno. Non ci sarà il parterre seduto, solo in piedi Sarà una festa, con grande passione.
Una importante passerella con effetti speciali: lo stiamo cercando di trattare come si fa degnamente per i grandi, grandi saluti. Non era facile fermarsi al Palasport di Bologna: perché non facciamo questa avventura nei cinema? E abbiamo messo in piedi questo abbraccio per tutta Italia nei cinema, quello che andremo a fare il 30 dicembre. Ci sarà anche la diretta radio su Rtl dalle 20.3. L’idea era di costruire nei mini palazzetti dove condividere la magia di quello che avveniva a Bologna con impianti digitali di ultima generazione. Una sfida accettata con estrema gioia e che mi auguro che possa battere tutti i record e far condividere questa grande festa in tutta Italia (200 sale circa).
Roby ha risposto per primo alle domande della stampa ricordando il momento più importante che provato in questo anno:
San Siro rimarrà nella storia di questa nostra reunion, il tempio del calcio e della musica mondiale. Abbiamo sempre sognato di fare San Siro. Prima della reunion ci sembrava veramente impossibile e ha fatto questo miracolo. Fare il concerto davanti a San Siro esaurito è stata una sensazione indimenticabile che non moriranno mai. Grazia a questa reunion, abbiamo avuto la sensazione che, improvvisamente, i giornalisti, il pubblico e gli italiani, si sono accorti che esistono i Pooh da 50 anni e che hanno fatto queste canzoni ecc: è una delle cose che mi ha reso veramente felice, mi ha stupito. Mio figlio che mi dice: “Questa reunion ha avvicinato alla vostra musica anche tanti giovani”. Ed è vero. Tutti improvvisamente si sono accorti che i Pooh esistono, è stata una bella rivincita per noi, grazie a tutti voi”.
Infine, se tra due anni ci fosse una richiesta immensa e un’assurda volontà di rivederli dal vivo, la escluderebbero in assoluto? A rispondere è stato Red:
Una delle accezioni belle è che non chiudiamo con i lividi. Ci lasciamo bene, non escludiamo noi. Noi non faremo un nuovo disco fra due anni ma non ci siamo lasciati in malo modo. Stefano farà dei musical e ci chiamerà per autori e musicisti la nostra vita come fratelli artisti continuerà: sono i Pooh che si fermano. Noi siamo partiti prestissimo a fare questo lavoro: fare una pausa per metabolizzare la scelta e guardare avanti. La nostra vita è fatta di tante cose e dobbiamo andarle a scoprire.
Nessuna speranza, invece, per un bis il 31 dicembre. Lo assicurano tutti, a partire da Riccardo Fogli:
“Il 31 dicembre saremo in famiglia, se ci hanno aspettato. Non so per gli altri Pooh ma per me questo anno è stato meravigliosamente devastante. Io sono un pessimo chitarrista acustico: loro sono bravi, ne parlate troppo poco. Non sento mai dire “Che bravo bassista Canzian”, se non ci fosse alla base il grande valore singolo alla base, i Pooh non sarebbero andati da nessuna parte. Il 30 abbiamo scelto Bologna perché io e Facchinetti dormivamo in una pensione dal 800 lire, una pensione popolata da donnine allegre. Siamo cresciuti allegri e se c’è da piangere piangeremo quel giorno a Bologna, con i nostri amici. Stapperemo champagne e piangeremo, il 30 dicembre.
Infine un commento necessario sullo scandalo del Seconddary Ticket, giustamente condannato da Facchinetti:
“E’ il più grande scandalo successo nel nostro ambiente, uno scandalo così brutto non me lo ricordo. Siamo rimasti molto stupiti, pensando a chi ascolta musica e va al concerto e in qualche modo è stato truffato. Per giorni non si è parlato d’altro, chiunque ne parlava e dimostra quanto abbia colpito tutti: truffa nel vero senso della parola. Spero che questa cosa non avvenga mai più e che sia servita per il futuro”.
E Dodi ha confermato, specificando:
“La cosa che ho trovato disdicevole è stata coinvolgere in questo problema gli artisti, chiamati in causa in una cosa in cui non c’entriamo proprio nulla e dalla quale ci dissociamo”
Per il resto, 30 dicembre a Bologna: sarà questa la data dell’addio ai Pooh.