Primo maggio Taranto 2015, Michele Riondino a Blogo: “Abbiamo sorpassato Roma, ora loro ci vengono dietro” (VIDEO)
L’attore è direttore artistico della manifestazione che si svolge in Puglia: “Siamo noi il vero Primo Maggio, questo evento è l’unico in cui si festeggiano i lavoratori e il lavoro che manca”
È stata presentata oggi a Roma la terza edizione del Primo Maggio Taranto, l’evento interamente autofinanziato creato dal Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti a seguito del sequestro degli impianti inquinanti dell’Ilva nel 2012. Anche quest’anno la direzione artistica è affidata a Michele Riondino (con il contributo di Roy Paci). L’attore tarantino ai microfoni di Blogo ha raccontato difficoltà e soddisfazioni nel costruire una manifestazione del genere:
È estremamente difficile organizzare un evento che cresce di anno in anno e che diventa rappresentativo di un pensiero unico della popolazione. Siamo noi il vero Primo Maggio, non lo diciamo per darci delle arie ma perché è la gente che ce lo dice, chi è stato a Taranto lo sostiene così come gli artisti che promuovono questo evento come l’unico in cui si festeggiano i lavoratori e il lavoro che manca. Sul nostro palco ci si confronta davvero sulle tematiche. È molto faticoso perché siamo completamente auto finanziati e dipendenti, non abbiamo finanziamenti né pubblici né privati. Incorriamo in errori organizzativi che ci devono essere perdonati perché nessuno di noi è un organizzatore. Nessuno di noi è pagato, nessun artista prenderà un euro per l’esibizione. Quindi diventa tutto più difficile, ma anche tutto più eccitante.
A Riondino abbiamo chiesto di commentare il fatto che ‘casualmente’ gli organizzatori del Concertone del Primo Maggio di Roma abbiano diffuso i nomi degli artisti che saliranno sul palco in piazza San Giovanni proprio oggi, mentre era in corso la presentazione del Primo Maggio di Taranto:
Non c’è niente di casuale in tutto questo, ovviamente. La nostra struttura di ufficio stampa e di comunicazione non ha la portata di quella di San Giovanni. I nostri uffici stampa lo fanno in maniera del tutto gratuita e parallelamente svolgono il loro lavoro, come me e tutti gli altri. Non abbiamo una struttura strategica, non elaboriamo stratagemmi per poter concorrere con Piazza San Giovanni. Ma il fatto che loro si adoperino per questo la dice lunga sul sorpasso che c’è stato in questi anni. Il mio non è un discorso fatto per quanto riguarda lo spettacolo perché auguro un ottimo lavoro al nuovo direttore artistico della festa di San Giovanni. Noi non ci misuriamo sugli artisti che aderiscono all’iniziativa, ma sui temi. Ho visto che l’anno scorso a San Giovanni c’è stato spazio per alcuni rappresentanti della società civile per poter affrontare argomenti politici. Questo non lo facevano da anni. Questo significa che San Giovanni ci sta venendo dietro, almeno ad alcune forme che ha perso di vista negli anni. Ripeto, non c’è gara, ci misuriamo sui temi politici, quelli che le sigle sindacali che organizzano la festa non hanno mai affrontato. Una festa dei lavoratori – la chiamano così – ma che pesa sulle tasche dei lavoratori. Noi invece non abbiamo alcuno sponsor, non abbiamo sindacati che sostengono le nostre spese. Noi ci adoperiamo per pulire la piazza il giorno dopo. E quest’anno il Comune di Taranto ci dà una mano fornendo i bagni pubblici e dei camion per pulire. Ma solo perché abbiamo chiesti noi aiuto. Altrimenti li avremmo pagati noi, di tasca nostra.
Riondino si è detto ottimista sull’affluenza del pubblico presso il Parco Archeologico delle Mura Greca di Taranto (“I numeri che diamo noi, l’anno scorso 100 mila persone, ce li fornisce la Questura. Coincidono, sono numeri effettivi. Quest’anno abbiamo dovuto spostare il palco, abbiamo ottime aspettative”) e ha espresso con chiarezza il suo giudizio critico sull’operato del governo Renzi in particolar modo per quanto riguarda il decreto Salva Ilva.
In apertura di post trovate la video intervista in formato integrale.