Rai Dire Sanremo
Ebbene sì, pure io sto seguendo il Festival di Sanremo, ma mi giustifico subito dicendo che tengo la televisione accesa (muta) e la radio sintonizzata su Radio 2. Per chi non lo sapesse, da un bel po’ di anni la Gialappa’s Band viene gentilmente “prestata” da Mediaset alla Rai durante la settimana del Festival (e
Ebbene sì, pure io sto seguendo il Festival di Sanremo, ma mi giustifico subito dicendo che tengo la televisione accesa (muta) e la radio sintonizzata su Radio 2. Per chi non lo sapesse, da un bel po’ di anni la Gialappa’s Band viene gentilmente “prestata” da Mediaset alla Rai durante la settimana del Festival (e pure ai mondiali di calcio, se vogliamo essere precisi) per commentare la kermesse canora sulle frequenze di Radio 2.
Quest’anno gli inviati “sul retro-palco” sono Marco Santin (un Gialappo) e Rudy Zerbi (direttore artistico di Sony Music Italia). Se alla fin fine il Festival non vi interessa poi così tanto, ma vi aggrada l’idea di vederlo (o sentirlo, più che altro) sotto una luce dai toni per nulla istituzionali e molto coloriti, Rai Dire Sanremo è quello che fa per voi. Oltretutto il programma è ricchissimo di retroscena, curiosità e ovviamente di interviste agli artisti appena usciti dal palco. Proprio a questo proposito voglio raccontarvi un piccolo “dramma” consumatosi durante la serata di apertura. Nel corso dell’esibizione di Mango (la cui casa discografica è, appunto, la Sony) Rudy Zerbi faceva notare ad una Gialappa’s non proprio convinta la presunta “svolta rock” dell’artista in questione.. artista che è stato prontamente intervistato pochi minuti dopo: alle parole “Rudy Zerbi ci stava facendo notare la tua svolta rock..” il caro Mango si è incacchiato come una bestia, ha girato i tacchi e se n’è andato piuttosto offeso. Inevitabile lo sbigottimento generale (davvero il “rock” può venire preso come un’offesa da parte di un cantante?!) e soprattutto l’immediata preoccupazione di Zerbi, che già vedeva all’orizzonte una lunga nottata di chiarimenti nella stanza d’albergo di Mango.
Un altro retroscena svelato da Rai Dire Sanremo è il presunto utilizzo del deblender da parte dei cantanti: uno speciale strumento che scompone le singole frequenze dei suoni e le sistema in modo tale che risultino “così come dovrebbero essere”. Una specie di “salvagente” che permetterebbe quindi di evitare brutte figure migliorando notevolmente la resa finale delle canzoni. A quanto pare l’utilizzo di questo strumento sarebbe concesso (non obbligatorio, sia chiaro) dal regolamento, anche se gli addetti ai lavori interpellati dalla Gialappa’s hanno ammesso di non poter rilasciare commenti in merito. Purtroppo pur sfruttando al massimo le potenzialità di Google non ho trovato nulla su questo fantomatico “aggiustatutto”, quindi nel caso ci fosse qualche esperto in materia è pregato di farsi avanti! Se quanto detto fosse vero, non sarebbe tutto piuttosto.. triste (per usare un eufemismo)?