Home Recensioni musicali Rammstein al Campovolo: totalitarismo musicale (live report 21/07/2024)

Rammstein al Campovolo: totalitarismo musicale (live report 21/07/2024)

Musica dei Rammstein diffusa tutto il pomeriggio, cover dei Rammstein suonate dalla opening band, canzoni dei Rammstein suonate dai Rammstein mentre coprono di fuoco il pubblico: il Campovolo è stato colonizzato completamente dalla band tedesca!

22 Luglio 2024 09:41

“Ama te stesso, e sarai amato”: è un buon motto di vita, sicuramente seguito dai Rammstein. Dopo il loro spettacolo alla RCF Arena/Campovolo di Reggio Emilia, non riesco a pensare a band che amano sé stesse come i Rammstein: dal pomeriggio in diffusione nell’arena ci sono solo canzoni della loro discografia, una mossa che pochi gruppi possono permettersi senza sembrare ridicoli. Poi, alle ore 20 ci sono le Abélard, due pianiste che… suonano solo cover dei Rammstein. A memoria mi è difficile ricordare un atto di tale arroganza musicale, laddove spesso se una opening band suona una cover degli headliner viene irrisa e il tutto viene trattato come un atto di lesa maestà.
Ma d’altronde, quale band metal al momento può meritarsi tutto questo apprezzamento e auto-apprezzamento, se non i Rammstein?
È la terza volta in tre anni che suonano in Italia, eppure i loro numeri continuano ad aumentare, i loro concerti non sembrano stancare mai, fino ad arrivare a questo Campovolo da oltre 65,000 spettatori dichiarati.

Ma quando alle 21 si accendono i fuochi, si capisce perché tutto questo amore è meritato: si calano dall’alto di una mega torre e danno spettacolo fin dal primo momento, con spettacoli pirotecnici intensi quanto la loro musica. Si parte con l’auto-celebrativa Ramm 4, e si chiude con Rammstein (e Adieu) dopo oltre due ore di concerto – un’ulteriore dimostrazione che i Rammstein stanno all’Industrial Metal quanto i Manowar stanno all’Epic Metal, ma con una spinta motivazionale in più: la band tedesca non è mai scesa a compromessi e ha spinto le sue canzoni in lingua tedesca, suonandole così tanto e con così tanta convinzione che ora centinaia di migliaia di fan nel mondo urlano senza problemi i loro testi in un idioma altrimenti sconosciuto e ostico. E credetemi, fa una certa impressione sentire migliaia di fan italiani urlare “Deutschland, Deutschland über allen” (che, attenzione, non è la stessa cosa di “über alles”).

Non si può che rimanere rapiti davanti alla scenografia, davanti all’intensità dell’esibizione, davanti al film horror/neorealista girato in diretta sui megaschermi durante Puppe, con il bambino che prende fuoco nella sua carrozzina. Davanti al divertimento della sborrata di Pussy, o davanti appunto alla maestosità di una Deutschland cantata da tutto il pubblico. Davanti ad Engel suonata al pianoforte con le Abélard sul palco piccolo, seguita da uno spettacolare spostamento su tre gommoni che vanno dal palchetto al palco grande trasportati sulla testa della gente.
E poi, davanti alle mille manifestazione del fuoco: sparato con lanciafiamme, con bengala, a forma di ali, con fuochi artificiali. Che spettacolo.

Till Lindemann ci tiene tutti in mano, e non perde molto tempo in convenevoli: incita “Forza Reggio”, spara un “Vaffanculo” totalmente a caso, un “Grazie” piazzato al punto giusto, e poco altro. Ma a noi va bene così: non siamo qui per essere coccolati, vogliamo essere schiaffeggiati da fuoco e decibel, e vogliamo sapere che anche in futuro Till continuerà a tenere il ritmo picchiandosi sulle ginocchia e Doktor Flake continuerà a tenersi in forma camminando sui tapis-roulant davanti alle tastiere.
Chi non ha mai partecipato ad un rituale dei Rammstein non può capire le emozioni che si provano al loro cospetto. Chi ci ha già partecipato, vorrà sempre tornare a rivederli – e allora la prossima volta il Campovolo sarà soldout…

Rammstein alla RCF Arena: la setlist

Ramm 4
Links 2 3 4
Keine Lust
Sehnsucht
Asche zu Asche
Mein Herz Brennt
Puppe
Wiener Blut
Zeit
Deutschland
Radio
Mein Teil
Du Hast
Sonne

Engel (Piano Version with ABÉLARD)Ausländer
Du Riechst So Gut
Pussy
Ich Will

Rammstein
Adieu

PS: Volete sapere come si capisce che un concerto è un “mega-evento”? Quando la coda ad uno dei QUATTRO punti del merchandise sparsi nell’arena, c’è una coda con più affluenza di alcuni concerti headliner che si vedono nei club.

NB: avrete notato che non ci sono foto, se non un paio di scatti con il cellulare – è andata così, questa volta, potete trovarne sui siti dei media partner RadioFreccia e Metalitalia.com, ad esempio.

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