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The Humar Fear, Franz Ferdinand: recensioni del nuovo album

Recensioni, opinioni e commenti su The Humar Fear dei Franz Ferdinand: la critica promuove il disco ma non mancano perplessità

15 Gennaio 2025 16:14

The Human Fear è il sesto disco della band indie rock scozzese Franz Ferdinand, pubblicato il 10 gennaio 2025, nonché primo progetto album in studio con la batterista Audrey Tait, che ha sostituito il membro originale Paul Thomson nel 2021.

Prodotto da Mark Ralph, che in precedenza ha lavorato come tecnico del mixaggio e della registrazione nel quarto lavoro “Right Thoughts, Right Words, Right Action” e vede la scelta del titolo volutamente come “ricerca del brivido dell’essere umani attraverso le paure”. A raccontarlo è stato proprio il frontman della band Alex Kapranos, specificando come tocchi alcuni tipi di paura specifica, tra cui “quella dell’isolamento sociale, la paura di lasciare un istituto, la paura di lasciare o rimanere in una relazione”.

Recensioni “The Human Fear” dei Franz Ferdinand

A seguire le prime recensioni sul nuovo disco dei Franz Ferdinand, The Human Fear.

DIY Magazine – Voto: 90. Alex Kapranos si distingue con i suoi testi ironici e giocosi, ancorando il disco alla tradizione dei Franz, ma il suono di The Human Fear suggerisce una band ancora piena di ambizione.

Rolling Stone – Voto: 80. Con la compilation Hits to the Head del 2022, i Franz Ferdinand hanno dimostrato di essere una delle poche band rock del XXI secolo capaci di realizzare un vero greatest hits senza sembrare deliranti. Ma il fascino di The Human Fear sta nel fatto che ora quel greatest hits sembra incompleto.

New Musical Express (NME) – Voto: 80. Continuano a divertirsi senza vergogna, con un sopracciglio alzato e calci alti a volontà. The Human Fear è – come promesso – puro spirito “Franz”. Continuate così, lo fate davvero bene.

Mojo – Voto: 80. Il primo album dei Franz Ferdinand dopo Always Ascending del 2018 li trova rivitalizzati, seppure non completamente rinati.

Uncut – Voto: 80. È un disco profondamente divertente che emana vitalità e, cosa più affascinante, suona come il lavoro di una band che ama ancora ciò che fa.

Record Collector – Voto: 80. I tempi difficili richiedono dischi seri, e i Franz Ferdinand lo hanno consegnato con il loro sesto album. Beh, in un certo senso. La paura in tutte le sue forme viene esaminata in The Human Fear, ma c’è sempre quella leggerezza che li contraddistingue, rendendoli una band con cui è sempre divertente ballare.

Paste Magazine – Voto: 72. Non sarà il Wall of Sound di Phil Spector, ma i Franz Ferdinand adottano un approccio espansivo per il loro sesto album, e questo stile sembra adattarsi bene a loro.

AllMusic – Voto: 70. I Franz Ferdinand appaiono più coinvolti rispetto al passato in The Human Fear. È una delle loro musiche più sicure di sé, ma grazie alle emozioni esplicite e alle scelte eclettiche, risulta anche una delle loro produzioni più “umane”. In generale, un’aggiunta rispettabile — ma non troppo rispettabile — al loro repertorio.

Clash Music – Voto: 70. Divertente, essenziale e conciso, The Human Fear mostra i Franz Ferdinand che guardano al futuro senza alcun bisogno di preoccuparsi.

Classic Rock Magazine – Voto: 70. L’abbraccio della band alla retro-futuristica elettronica da sala giochi in brani come The Doctor e Hooked, che a volte sfiora un’indie alla Prodigy, riesce ancora a sorprendere dopo 20 anni.

Pitchfork – Voto: 63. The Human Fear non è abbastanza provocatorio da rivitalizzare la loro reputazione, ma certamente non la danneggia.

The Observer (UK) – Voto: 60. C’è una freschezza, assente da tempo, nei primi brani, che esplodono di idee: The Doctor possiede un’energia frenetica; il notevole Hooked merita di riempire le piste da ballo. Tuttavia, quella carica iniziale non viene mantenuta, e c’è un calo evidente nella parte centrale dell’album.

The Quietus – Voto: 60. Non è male, a volte è anche molto buono, ma dovrebbe sembrare molto più significativo di così.

musicOMH.com – Voto: 60. In generale, The Human Fear è un elegante pezzo di disco-pop che non è né straordinario né disastroso. Tuttavia, la band merita un plauso per essere rimasta relativamente innovativa, resistendo alla tentazione della nostalgia che ha catturato molti dei loro contemporanei dei primi anni 2000.

Beats Per Minute – Voto: 58. A questo punto, nel bene o nel male, questo è ciò che possiamo aspettarci dalla band: echi del passato, un bagliore dei giorni di gloria, e una determinazione operosa a continuare. Anche se Kapranos ammette di avere “la paura”, sembra che non cambi molto.

No Ripcord – Voto: 50. Ci sono alcuni tentativi briosi di richiamare il sound post-punk revival degli esordi della band, ma anche questi si avvicinano più a un’andatura stanca che a una corsa euforica. Audacious è piacevole in un modo da “battere il piede a ritmo”, ma è comunque un titolo un po’ fuori luogo. Altrove, più Kapranos si agita per cercare di recuperare la magia di un tempo, più The Human Fear suona disperato e triste.

The Guardian – Voto: 40. Se i Franz Ferdinand sembravano maturi nel 2004, 20 anni dopo sono decisamente avunculari. The Human Fear – il loro sesto album e il primo dal 2018 – ha un tono che risulta marcatamente di mezza età.

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