Regina Coeli, Carl Brave: testo della canzone sul quartiere del carcere di Roma
Carl Brave, Regina Coeli: testo, significato della canzone, di cosa parla
Carl Brave ha rilasciato il nuovo singolo, Regina Coeli.
Il carcere di Regina Coeli (Casa circondariale di Roma Regina Coeli) è il principale carcere della Capitale ed è la casa circondariale della capitale italiana.
Si trova nel Trastevere, al numero 29 di via della Lungara in un complesso edilizio risalente al 1654 già sede di convento e convertito all’uso attuale nel 1881. Recepì il nome della struttura religiosa, dedicata a Maria, Regina Coeli.
Una canzone che è un chiaro omaggio alla sua Roma e che potete ascoltare qui sotto. A seguire il testo del brano:
Carl Brave, Regina Coeli, Testo
Un vecchio sull’Otto, lo faccio sedè
E ogni pischello mi chiama “Fratè” (Fratè)
Trastevere è bella anche senza di me
Ma meno senza di te
Il grattacheccaro, da giugno a settembre
L’acqua di Roma è tutta buona da bere
Stavo al Calisto quasi tutte le sere
Coi matti di quartiere, mi ci faccio un bicchiere
Mezza Roma fa: ahó, ahó, ahó
Mezza Roma fa: ahó, ahó, ahó
Miracolo a Regina Coeli piovono arance
Gridano: Coatte, Roma non si batte
Un punkabbestia con il cane è messo male (Male)
Gli lascio l’euro del carrello per mangiare
La zingara di qua che fa la carità
Sta tutta il giorno là, seduta a non fa un ca-
Dietro la Caritas ho fatto il botto co’ una minicar
Facciamo il CID, ma ci vorrebbe il Var
Ehi, prati di tabacchi, l’eco tra i palazzi
Il vento affoga il brecciolino nel cemento
E fioccano le multe su una 500
Abbandonata da una vita a Roma centro, eh
Dice: “Fumare a lungo andare, rinazina ma”
Non riesco a respirarti bene stamattina, ehi
E non mi serve manco troppo nella vita
Mi basta un Peroncino co’ una pizza margherita
Un vecchio sull’Otto, lo faccio sedè (Uoh)
E ogni pischello mi chiama “Fratè” (Fratè)
Trastevere è bella anche senza di me
Ahó, ma meno senza di te
Il grattacheccaro, da giugno a settembre
L’acqua di Roma è tutta buona da bere
Stavo al Calisto quasi tutte le sere
Coi matti di quartiere, mi ci faccio un bicchiere
Mezza Roma fa: ahó, ahó, ahò
Mezza Roma fa: ahó, ahó, ahó
Si vola gratis, offerte Roma-Cuba
E sono un ladro, perché tornavi a rubà
E t’ho rubato da quella storia brutta
Finita mesi fa e abbiamo fatto: “Suca” (Suca)
Ma resto a Roma, Roma, Roma, Roma bella (Bella)
Il tuo sorriso sa di Roma-Romanella (‘Nella)
I gabbiani beccano nella monnezza
Il lavavetri che mi fa la prepotenza (Ehi)
Le guardie al bar, il vucumprà, il forno a Ghetto (Ghetto)
Tutti i club, vicini a “Il Baretto”
I “ti voglio bene” che non ti ho mai detto
Cucina tu, io sparecchio, ok
E versa qua, e non mi va, io resto a letto (Letto)
Sei appena andata via e già mi manchi parecchio
E mentre la tua ciospa se la fuma il vento
Le antenne ballano un lento sul tetto
(Ahó, ahó, ahó, e ogni pischello mi chiama: “Frate’”)
(Ahó, ahó, ahó, Trastevere è bella anche senza di me
Ma meno senza di te)
(Ahó, ahó, ahó) Il grattacheccaro, da giugno a settembre
L’acqua di Roma è tutta buona da bere
(Ahó, ahó, ahó) Stavo al Calisto quasi tutte le sere
Coi matti di quartiere mi ci faccio un bicchiere
Un vecchio sull’Otto, lo faccio sedè (Uoh)
E ogni pischello mi chiama “Fratè” (Fratè)
Trastevere è bella anche senza di me
Ma meno senza di te
Il grattacheccaro, da giugno a settembre
L’acqua di Roma è tutta buona da bere
Stavo al Calisto quasi tutte le sere
Coi matti di quartiere, mi ci faccio un bicchiere
Mezza Roma fa:
Ahó, ahó, ahó
Ahó, ahó, ahó
Ahó, ahó, ahó
Ahó, ahó, ahó
Ahó, ahó, ahó
Ahó, ahó, ahó.