Renato Zero, Amo: tutto sul nuovo album di inediti in uscita il 12 marzo
Amo, il nuovo disco di Renato Zero, è in uscita il 12 marzo: quattordici tracce e Trevor Horn produttore artistico
L’amore per Renato Zero si divide in due capitoli musicali. Il primo si chiama semplicemente Amo e vedrà la luce il 12 marzo: quattordici tracce in cui il papà di tutti i sorcini si racconta a partire dagli esordi al Piper (“Agli inizi mi son preso così tanti insulti che se li mettessi in un libro, il Vaticano mi scomunicherebbe”) passando poi per tutte le tappe che l’hanno reso un sessantaduenne ottimista e stufo di trasgredire, per sua stessa ammissione. Il tutto sotto la supervisione di tre produttori artistici d’eccellenza: Trevor Horn (che può fregiarsi di collaborazioni con Paul Mc Cartney, Simple Minds, e Genesis), Danilo Madonia e Celso Valli.
Erano quattro anni (dall’uscita del suo ultimo disco “Presente”) che Renato Zero mancava dalla scena musicale italiana ma pare che questo stop non fosse dovuto ad una pausa di riflessione dalla sua passione per le sette note. Anzi, il cantautore romano ha persino declinato l’invito a The Voice estesogli da tale Raffaella Carrà perché “Aho, Raffa, io sono ancora un cantante”. Cocciante? Pelù? Qualcosa da dire? Per ora si sa solo che qualcosa da dire Zero ce l’ha sicuramente, stando a quanto rivela a Libero:
In un solo mese ho scritto ventinove canzoni, Amo è il primo capitolo. Poi ci sarà Amo 2 che si chiuderà con un inedito di Armando Trovajoli. Amo è un grande disco e farlo mi è costato parecchio: ho parlato di me, dei miei ricordi e anche delle mie speranze per poi maturare una convinzione: si nasce vecchi e si muore bambini.
E allora va bene che Renato si è stufato di trasgredire, che si è riscoperto ottimista e che ci vuole parlare d’amore. Ma, dopo aver detto addio ai giovanili boa di struzzo, ai lustrini e anche alle major (il disco esce con etichetta Tattica e verrà distribuito da Indipendente Mente), qualche sassolino dalla scarpa (senza più zeppa da molto tempo) se lo vuole togliere lo stesso perché in Italia c’è qualcosa che sta soffocando la musica leggera quindi tolleranza Zero:
I network radiofonici hanno ammazzato la creatività: impongono all’artista il tipo di canzone e perfino la urata del pezzo che non deve superare i tre minuti e mezzo. Ricattano i più giovani, quelli che vorrebbero emergere. Io me ne frego.
Amo contiene anche Lù, un omaggio a Lucio Dalla che il cantautore conobbe all’età di sedici anni e che da subito aveva percepito “come un fratello”. Pare che, per alcune inspiegabili e bizzarre circostanze, Dalla, all’epoca del loro primo incontro, avesse una moneta sulla fronte e un’arancia in testa.
Dopo la piccola anteprima al Piper, il sorcino per eccellenza delizierà il suo pubblico con un tour in partenza il 27 aprile dal Palalottomatica di Roma, location in cui Zero farà tappa per un intero mese di concerti (per cui sono già stati venduti settantamila biglietti prima ancora della pubblicazione del disco). Evidentemente c’era molta attesa per il ritorno di Renato ma, come dice lui: “Se ci fermiamo a festeggiare ogni piccolo successo, allora la macchina si ferma”. E di fermarsi il cantautore ha proprio Zero voglia.