Renzo Rubino: “Sorrentino, vorrei scrivere la colonna sonora del tuo prossimo film!”
Renzo Rubino, in partenza con il suo tour teatrale, si racconta a SoundsBlog tra musica (live), succosi aneddoti e…Paolo Sorrentino!
Scusa se parlo a voce bassa ma sono in treno, questa la prima frase di Renzo Rubino appena risponde al telefono per l’intervista che, nonostante l’ostilità delle gallerie, gli ho fatto per SoundsBlog in vista del suo tour teatrale che partirà il 14 aprile dal Teatro Bellini di Napoli per poi contare altre nove tappe su e giù per lo Stivale (in coda al post le trovate tutte, tranquilli). Non vedevo l’ora di chiacchierare con lui ma il destino ha voluto remarci contro: la linea sarà caduta un milione di volte ma, alla fine, siamo riusciti a parlare di Secondo Rubino, di cinema e, a sorpresa, pure di quella volta che gli è capitato di fare una piccola grande figuraccia sul palco. Special guest: le cime di rapa. Se volete saperne di più, non potete perdervi questo post!
Sta per partire il tuo tour teatrale ma…se non fossi Renzo Rubino perché andresti a un concerto di Renzo Rubino?
Ci andrei per cercare di rispondere ad alcune domande come: “Ma questo qua ci è? Ci fa? Che cos’ha da dire veramente?”, “Mi intriga ma per quale motivo?”. Ecco, io se non fossi io andrei a un mio concerto per dare una risposta a questi perché…
Ho letto su Facebook che molti ospiti verrano a suonare sul palco con te, ma ancora non hai dato nomi…Magari non me li dici ma ci provo lo stesso, puoi anticiparcene qualcuno?
Ci saranno un sacco di amici che verranno a trovarmi. Per esempio a Napoli ci sarà Simona Molinari, come anche a Bari. A Bologna verrà Silvia Avallone e poi ne stiamo definendo molti altri…Io non vedo il concerto come un momento esclusivo, solo per me. Credo che debba essere qualcosa di spettacolare, uno spettacolo vero e proprio. Per questo il Secondo Rubino Tour sarà fatto di scenografie, musica…sarà una sorta di Maurizio Costanzo Show, ecco.
Ti ricordi quand’è la prima volta che ti sei detto: “Io da grande voglio salire su un palco e cantare”?
Sì, penso che sia stato quando avevo sei anni. Ero al Teatro Verdi di Martina Franca e cantavo in un coretto. Mentre cantavo “Gioco con la mamma” mi sono fatto la pipì addosso. Giuro, ero lì che cantavo “Gioco con la mamma, gioco al girotondo, quanto è bello il mondo, voglio bene a te…” e proprio su quel “Voglio bene a te” non ce l’ho più fatta a tenermela e il pantalone ha cominciato a cambiare colore! In quel momento dal pubblico è arrivata una risata collettiva e io mi sono vergognato terribilmente. Ma poi mi sono detto: “No Renzo, ti devi rifare assolutamente!” e credo che la mia voglia di fare questo lavoro sia nata proprio da quell’episodio lì, volevo avere una rivincita!
Beh, direi che l’hai avuta! A Sanremo sei stato uno dei pochi a portare due brani validi. E ti dirò di più: secondo me se fosse passata Per Sempre e Poi Basta avresti pure vinto…
Io innanzitutto ti ringrazio. In effetti anche a me Per sempre e poi basta piaceva di più perché era una canzone più viscerale, e secondo me più adatta a quel palco lì. Comunque anche Ora era un grandissimo pezzo. Non è che ne ho portato uno brutto e uno bello! È vero però che stiamo parlando di due brani diversi: Per sempre e poi e basta è in assoluto la cosa che più si avvicina al mio modo di scrivere, lì sono me stesso al 100 %. Ora rappresenta l’apertura verso un nuovo modo di interpretare la musica che per adesso potremmo definire mio all’80 % rispetto all’altro brano.
E a proposito di canzoni che senti più “tue”, qual è quella che ti rappresenta maggiormente in Secondo Rubino? Ce n’è una che useresti come vero e proprio biglietto da visita?
Magari non passerebbe in radio perché non è una di quelle canzoni da cui è facile rimanere affascinati al primo ascolto, ma io sceglierei La Fine del Mondo come biglietto da visita di Secondo Rubino. Perché è un brano ma anche una favola, in realtà. È molto onirica e romantica, contiene tutti gli elementi che fanno parte del mio modo di essere.
C’è qualcuno che senti particolarmente vicino, artisticamente parlando, al tuo modo di essere e con cui vorresti collaborare?
Sì, Paolo Sorrentino. Sono suo fan dai tempi de L’uomo in più. E poi ha scritto Hanno tutti ragione, un libro che secondo me dovrebbero leggere in tanti. Mi piacerebbe davvero scrivere qualcosa per il cinema, le colonne sonore ci sono nel mio background di ascolti: non mancano i vari Nino Rota, Morricone…quel mondo lì mi piace, mi affascina tantissimo!
Una curiosità: alla fine l’hai capito cos’è il pop?
Non lo so ancora. Per me la bellezza dovrebbe essere pop. Uso il condizionale anche perché sappiamo che non è così. La definizione “Pop” è un’etichetta che decidono altri, però per me “popolari” sono le orecchiette alle cime di rapa esattamente come La Gioconda…
Ma quindi tu una canzone la chiameresti indifferentemente Cime di Rapa o Gioconda?
Secondo me “Cime di rapa” è più forte come titolo, quindi sceglierei quello. Magari tenterei di renderla un po’ più poetica. Magari la canzone la chiamerei “In cima a una rapa” oppure solo “Rapa”, ma anche solo “Cime”. Per quanto non posso negare che “Cime di rapa” abbia comunque un certo fascino…
Non vedo l’ora di ascoltare questa canzone! Ma, contando che sarà caduta la linea almeno sei volte, è stata l’intervista più difficile della tua vita?
Beh, un po’ sì. Ma è colpa del treno!
Bene, ora, perdona la citazione impropria ma nella vita esiste il contrappasso, fermati e dalle un voto…
Darei a quest’intervista un bell’otto perché è un numero che mi piace, è proprio bello da vedere!
Secondo Rubino Tour Teatrale 2014
14 aprile: Napoli – Teatro Bellini
16 aprile: Firenze – Teatro Puccini
18 aprile: Martina Franca – Teatro Verdi
2 maggio: Bari – Teatro Petruzzelli
8 maggio: Salerno – Modo
10 maggio: Catania – Teatro Abc
12 maggio: Torino – Teatro Colosseo
13 maggio: Bologna – Teatro Duse
15 maggio: Roma – Auditorium Parco della Musica
22 maggio: Milano – Blue Note