Rettore contro talent show (“Crudeli”), Sanremo (“Terrificante”) e Laura Pausini (“Canta bene ma non quello che si meriterebbe”)
Duro sfogo di Donatella Rettore contro Sanremo, talent show, Laura Pausini e radio
Una parolina buona per tutti/e (come no!). Al quotidiano Libero, l’amatissima Rettore ha parlato, a ruota libera, dei (troppo pochi) cambiamenti nella discografia italiana citando colleghe illustri, fenomeni televisivi come i talent show e i templi sacri della nostra canzone.
Laura Pausini? Deve aver coraggio
Magari la fortuna della Pausini è quella di cantare sempre la stessa cosa. Canta molto bene ma non quello che si meriterebbe: ha paura di deludere il suo pubblico. Bisogna aver coraggio. Sta per diventare mamma e questa bambina certamente gliene darà.
L’uso dell’ironia
Sì le donne voglio fare le fighe, gli uomini gli intellettuali. E’ una noia mortale. I giovani sono, come sempre, forti. Pensi ad Arisa, per esempio.
Arisa? L’Italia non è pronta a capire l’ironia
Ammazza basta vedere come si è presentata la prima volta se non lo è lei. E il nostro Paese non è pronto a capire gli ironici. O sei Dario Fo o non va bene.
I talent show ti usano e ti buttano nella spazzatura
No, rischiano di diventare una piaga sociale. Creano illusioni che diventano disillusioni. Ti usano e ti buttano nella spazzatura. Sono crudeli.
Mancato aiuto dalle radio
Quello che faccio. Solo che non vengo aiutata perché le radio passano solo quello che producono loro. E’ una mafia. Non c’è libertà. Magari va su Grillo e cambia qualcosa.
Sanremo? Un gioco d’azzardo
Sanremo è come giocare al casino: è un gioco d’azzardo. Gli ultimi Festival sono stati terrificanti, la scelta dei pezzi osceni. Speriamo che Fazio lo rilanci.
Il rapporto con Loredana Bertè
Non ho mai litigato con lei. A stento la conosco. Solo, quando ci incontriamo, non ci parliamo. Ma non per scelta mia: lei guarda e scappa.
Un grande rimpianto
Non essere rimasta in Germania dove ho fatto il botto prima del ’79. Se fossi nata in un Paese meno bigotto, mi sarebbe andata meglio. Ma se non ci fossi stata io non ci sarebbe stata il rinnovamento musicale che c’è stato (e cita Elio e Le Storie Tese, ndb).
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