Home Interviste “Con Mayday i Rezophonic e i Lacuna Coil vogliono rappresentare coloro che fanno, che ci mettono la faccia”: l’intervista a Mario Riso

“Con Mayday i Rezophonic e i Lacuna Coil vogliono rappresentare coloro che fanno, che ci mettono la faccia”: l’intervista a Mario Riso

Mayday, Rezophonic feat. Lacuna Coil. Leggi l’intervista di Blogo a Mario Riso.

pubblicato 21 Maggio 2018 aggiornato 27 Agosto 2020 21:32

Da venerdì 4 maggio è in radio “Mayday”, il nuovo singolo dei Rezophonic ft. Lacuna Coil, un brano fortemente innovativo, di impatto, che porta con sé un messaggio forte e condiviso.

«Ci sono persone che fanno e persone che criticano chi fa. Ho voluto affrontare questa tematica con la consapevolezza che nessuno è infallibile e soprattutto che nessuno è in grado di cambiare le sorti del mondo da solo. Il mio senso di appartenenza nei confronti di Rezophonic e Lacuna Coil e la stima che provo per chi ci mette sempre la faccia sono rappresentati perfettamente in questa canzone. Sintetizzo il mio pensiero con tre frasi: Non esistono persone infallibili. Nella vita fa bene chi sbaglia il meno possibile. Il più grave errore è non provarci».

Mayday”, anticipa l’uscita del tanto atteso “Rezophonic IV”, il nuovo disco dei Rezophonic.

I Lacuna Coil da 20 anni, fanno il giro del mondo con la propria musica e sono riusciti a realizzare il sogno di essere apprezzati da un pubblico internazionale che prima di loro non aveva mai preso in considerazione la scena rock-metal-alternativa italiana. Rezophonic rappresenta un progetto umanitario senza eguali che si è occupato di acqua (Amref-Icio Onlus) da oltre 10 anni a questa parte. La canzone “Mayday” nasce grazie all'unione di queste due realtà e dal lavoro di due produttori di altissimo livello come Marco “Maki” Coti Zelati e Oliviero”Olly” Riva che sono riusciti a fondere la scrittura e suono apparentemente molto diversi in una canzone dai connotati potenti e melodici allo stesso tempo. Un genere totalmente nuovo e senza precedenti.

I Lacuna Coil esistono da sempre nel progetto dei Rezophonic. Il primo singolo -Can you hear me- vedeva come protagonista non soltanto Cristina Scabbia -la voce- ma anche Maus che all’epoca era il chitarrista della band. Sono amici e fratelli della vita con i quali ho condiviso tante cose e non solo la musica ma le esperienze di tutti i giorni. E’ stata qualcosa di speciale, per me, coinvolgerli in questo singolo. I Rezophonic hanno compiuto dieci anni da un po’ e i Lacuna Coil festeggiano il 20ennale proprio quest’anno e hanno deciso di mettersi in gioco insieme alla realtà dei Rezophonic. Mi rende fiero e carico d’orgoglio, è la prima volta che il Lacuna Coil si prestano a un cross over tra due band e due generi diversi.

Ho ascoltato la canzone e parti del testo come, appunto, “Nella vita fa bene chi sbaglia il meno possibile” e “Il più grave errore è non provarci” sembra proprio voler ribadire il concetto e l’importanza dell’agire, del fare, rispetto ad una società che, spesso, invece, si nasconde dietro ad uno schermo o i social per commentare e giudicare…

Questa canzone che ho scritto qualche tempo fa voleva parlare di una categoria di persone. Con i Rezophonic, nel primo album, ho affrontato il tema dell’Africa, dell’acqua con il secondo, dello spreco e dell’attenzione con il terzo e questo quarto capitolo voleva parlare delle persone “chiacchierone”. Nella vita ci persone le persone che fanno e poi quelle che criticano chi fa. Questo testo e questo brano è dedicato proprio loro. I Rezohpnic e i Lacuna Coil vogliono rappresentare coloro che fanno, che ci mettono la faccia e ottengono del risultati, piccoli o grandi, facendo del proprio meglio. Dall’altra parte ci sono gli spettatori -nel video con una maschera, occhi piccoli, senza orecchie e con la bocca gigantesca- che parlano di tutto quel mondo, che purtroppo non vedo l’ora di criticare. Dai leoni da tastiera alle persone che giudicano l’operato degli altri senza muovere un dito. Quindi, sì, hai centrato proprio lo spirito del testo.

Il video ha anche un’ambientazione circense ben precisa e curata…

Parlando con i registi del testo e della canzone, è venuta fuori l’idea di farci diventare dei circensi. Pensa che siamo andati addirittura nella sartoria di Dario Fo, i vestiti sono stati realizzati e pitturati da Dario Fo, per noi un valore aggiunto in più a questa storia. Rendere un circo all’interno di una rappresentazione è sempre delicato ma il regista è stato molto bravo, i costumi perfetti e anche la storia l’abbiamo voluta raccontare così. Artisti al centro del palco -circensi- che alla fine, stufi di essere giudicati, vanno sugli spalti ad accompagnare e posizionare i chiacchieroni intorno. “E adesso, fammi vedere chi sei e cosa sai fare tu” come dice proprio il testo della canzone.

In merito al quarto capitolo del progetto, il nuovo album dei Rezophonic, ecco qualche anticipazioni sulla struttura e sui prossimi progetti:

Il disco è pronto, fatto da tantissime canzoni di generi differenti. Mi piace però dire che non voglio pubblicarlo ancora perché questo è un periodo in cui la musica è vista come usa e getta. Si fa molta fatica -anche economica- a produrla, a darle vita, ma poi in pochissime settimane, o mesi, gli album si bruciano e si deve pensare al nuovo lavoro. E io, per rispetto al lavoro e per gli artisti che hanno prestato la propria arte a questo disco, preferirò pubblicare un singolo alla volta e, solo alla fine, l’album. Si parte da “Mayday”, iniziamo a promuovere questo e, brano alla volta, sveleremo tutto il progetto. Siamo in procinto di fare le prossime date. Il primo debutto ufficiale è stato a Taranto il 1 maggio (insieme ai Lacuna Coil), l’abbiamo suonata dal vivo per la prima volta. Il 24 partiremo per Mosca e andremo a rappresentare l’Italia in un mondiale per 16 Nazioni dove giocheremo a calcio con la Nazionale artisti Tv e suoneremo sul palco con i Rezophonic presentando questo nuovo singolo. Abbiamo vinto, in passato, quattro volte questo mondiale e ci ha permesso, in passato di andare a suonare anche in altro luoghi come la Siberia e l’Iran. Non vediamo l’ora….

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