Rob Flynn a Phil Anselmo: ‘Sei un bullo razzista, non suonerò mai più i Pantera’
Durissima risposta del cantante dei Machine Head contro il braccio teso e l’urlo “White Power”
Il gesto di Phil Anselmo alla fine del Dimebash, quel saluto nazista accompagnato dall’urlo “White Power”, non è passato inosservato – ma al contempo, non ha nemmeno suscitato il clamore che ci si potrebbe aspettare da una esternazione di quel tipo.
Ora Rob Flynn, cantante dei Machine Head e presente al concerto, ha deciso di dire “basta” ad un atteggiamento tollerato solo perchè viene da Phil Anselmo, giustificato da “cosa ti vuoi aspettare da Phil” e “davvero vuoi rompere le palle a Phil”.
Qui sopra il video della sua durissima risposta, e qui di seguito la traduzione (con un ringraziamento a Blabbermouth.net per la trascrizione in inglese).
Per la cronaca, Flynn è (era) un super-fan dei Pantera, e li considera una sua grande ispirazione musicale. Ma quando è troppo è troppo…
“Ed eccoci qua, con le parole finali del Dimebash 2016: “White Power”. Che a quanto pare era solo uno scherzo, perchè tutti bevevano vino bianco nel backstage, no? Capito? Vino bianco, potere bianco. Chiaro!
Beh, io ero lì e posso dirvi con sicurezza che non c’erano Chardonnay o Pinot in giro. In effetti, l’unica cosa che Phil Anselmo ha bevuto erano birre Beck’s. Una birra tedesca. Forse è da lì che ti è venuta l’idea per la battuta? Birra tedesca. Saluto nazista. Divertentissimo, eh!
Prima di tutto, voglio applaudire il coraggio di Chris R, che ha caricato su YouTube il video del saluto nazista, nonostante fosse consapevole che avrebbe ricevuto lui insulti, anzichè Phil […], e infatti la maggior parte delle persone difendeva Phil dicendo che è una cosa normale far scemate dal palco, che bisogna smetterla di essere politically correct, e che siamo tutti comunisti, e che insomma va bene se una persona di colore dice “Black Power”, ma un bianco non può dire “White Power”. Beh ragazzi, ripassate la storia e ditemi quando i bianchi, nella storia, sono stati oppressi dai neri. Quando ho comprato casa, in una cittadina in California, una casa costruita negli anni cinquanta, nel contratto di costruzione c’era scritto che “nessun negro avrebbe mai dovuto abitare in quella casa”. Vi rendete conto?
[…]
Se fosse stato Chad dei Nickelback, se fosse stato Justin Bieber, se fosse stato Lars Ulrich a salire sul palco e urlare “White Power”, ci sarebbe stata una tempesta di m3rda.
[…]
Ora sento il dovere di dire a Phil che ha sbagliato alla grande, perchè nessun altro l’ha fatto. Phil ogni tanto fa questo gesto, eppure nessuno gli dice niente, perchè sei Phil Anselmo e nessuno vuole pestarti i piedi.
Sai cosa sei? Sei un bullo. Un tizio grosso e che fa paura. Ma ora basta.
Non capisco perchè la comunità metal tollera cazzate di questo tipo, perchè sono ritenute accettabili.
Non credo che Phil debba essere impiccato per aver detto queste stronzate. Vivi in America, c’è la libertà di parola. Sei libero di dire “white power” e “sieg heil” quanto vuoi. Ma devi anche essere libero di essere criticato per questa cosa. Perchè quel che dici è sbagliato. E chi dice che chi si sente offeso è una femminuccia… beh vaffancul0. Vaffancul0!
Non c’è spazio, nel metal, per questa roba.
Addio, Phil Anselmo. Non suonerò mai più una canzone dei Pantera finchè avrò vita. E alla comunità metal che tollera queste stronzate, addio. Io mi chiamo fuori, non voglio far parte di questa schifezza.”