Roby Facchinetti, rapina nella sua villa a Bergamo: “Sono stati 35 minuti terribili, i più brutti della nostra vita”
Roby Facchinetti rapinato nella sua villa a Bergamo: i malviventi sarebbero entrati in casa domenica sera. Ecco le parole del cantante
Momenti di paura per Roby Facchinetti. Il cantante, leader dei Pooh, è stato al centro di una rapina avvenuta domenica sera, nella sua villa a Bergamo. Secondo quanto emerso, i malviventi sarebbero entrati in casa, con il volto coperto un passamontagna, intimando all’uomo -che non era solo in casa- di aprire la cassaforte e di consegnare denaro e gioielli. La notizia è emersa solamente in queste ore e proprio Roby Facchinetti lo ha confermato via social, ringraziando tutti per la solidarietà:
Cari amici,
avrete appreso dai media della vicenda che ha riguardato me e la mia famiglia.
Sono stati 35 minuti terribili, i più brutti della nostra vita.
Voglio però tranquillizzarvi.
Stiamo tutti bene.
Non posso rivelare altro, atteso che sono in corso le indagini, ma vi ringrazio per la vicinanza che mi state dimostrando.
Un abbraccio
Roby
Duro sfogo del figlio Roby Facchinetti, via Instagram Stories:
In tanti mi stanno scrivendo, in tanti me lo stanno chiedendo, sì, purtroppo è vero, mio padre, mio fratello e mia sorella hanno subito in casa una rapina a mano armata, una di quelle cose brutte che vorresti non capitasse mai nella vita. Fortunatamente nonostante la follia della cosa, stanno bene, posso dire che sono molto triste e mareggiato di come si è trasformato il nostro Paese (…) Non è una condanna avere una villa, avere guadagnato i soldi onestamente, mi devo sentire libero e sicuro nel Paese in cui vivo. In più l’ho ripetuto altre migliaia di volte che è una vergogna che in un pase dove c’à la pressione fiscale oltre al 60% noi non ci sentiamo al sicuro. Bravi, Stato, Bravissimi, siete bravissimi, complimenti. Al governo la destra e la sinistra incapaci di mantenere il controllo, incapaci di mantenere l’ordine, siete degli incapaci, non siete in grado di fare politica ma solo propaganda politica. L’unica cosa che a voi interessa è il vostro c*l0. (…) Per chi si chiede come mai siamo andati a vivere in Svizzera, il motivo è quello, non voglio crescere i miei figli in un Paese dove non possono essere liberi, dove ho paura a farli andare al campetto vicino a casa, dove ho paura a lasciare mia moglie a casa da sola, dove ho paura a lasciare i miei figli a casa con mia moglie. Non voglio più questo. Complimenti a voi capre, incapaci, che avete reso il Paese più bello del mondo un Paese insicuro, dove c’è da aver paura. Complimenti! Capre ignoranti, anzi le capre sono più intelligenti di voi.