Rock’n’Roll Arena di Romagnano Sesia: chiuderà per sempre il 30 Gennaio
Il locale in provincia di Novara ha ospitato più di 400 concerti: in un messaggio, i suoi successi ed un addio
Non sono solo i locali rock di Milano, a chiudere: purtroppo anche la “provincia estesa” dà brutti segni. La Rock’n’Roll Arena di Romagnano Sesia negli anni si era ritagliata un gran fetta di pubblico e da molti amanti del rock e del metal veniva vissuta come “locale fuori Milano”, anche se a tutti gli effetti era in provincia di Novara (ma bastava mezz’ora di autostrada per arrivarci, da Milano), ma oggi è arrivata una notizia inaspettata: il locale chiuderà il prossimo 30 Gennaio, con un mega-party finale.
Di seguito, il comunicato diffuso dalla pagina Facebook della Arena, in cui si dà un allegro saluto a tutti, senza però nessun “arrivederci in altri locali”: la corsa è finita. Le band “di culto” dovranno trovare nuovi lidi…
Amici, Rockers.
Quello che stiamo per dirvi è il frutto di una decisione maturata già a maggio 2015, alla fine della stagione precedente.
Abbiamo pensato a quale fosse il modo migliore per dirvelo, e come quando devi lasciare qualcuno a cui vuoi comunque bene, non c’è un modo bello o indolore per dirlo:
SABATO 30 GENNAIO la Rock’n’Roll Arena arriverà alla fine del suo meraviglioso viaggio.
Davvero, non fate quella faccia, siete orribili.
Un viaggio di quasi sei anni attraverso centinaia di concerti, migliaia di nuovi amici, innumerevoli abbracci, lacrime, baci, risate che ti viene il mal di pancia ma ne vuoi ancora; un viaggio che abbiamo vissuto con lo stesso entusiasmo e lo stesso obiettivo dal primo giorno: vivere il Rock’n’Roll.
Il Rock’n’Roll non è solo Musica, è uno stile di vita; Rock’n’Roll è sorridere quando vorresti piangere, è tenere duro quando tutti mollano, è non poter fare a meno di andare in pista a ballare anche se la pista è vuota, è fare delle scelte e accettarne le conseguenze.
Appunto.
Se questo covo di immarcescibili appassionati è riuscito a:
• partire senza meta ma arrivare molto più lontano di qualsiasi speranza iniziale
• affrontare e superare più di 400 serate e più di 1000 bands in una provincia sfigata
• trasformarsi da brutto anatroccolo ad anatroccolo dignitoso
• ospitare le uniche tappe italiane di alcuni artisti leggendari
• capire che gli Animals As Leaders non erano una associazione animalista prima di tutti gli altri in Italia
• annullare una serata che rischiava di diventare pericolosa per becere “motivazioni” extra-musicali e trasformarla in un benefit show a favore del terremoto in Giappone in 48 ore con successo
• organizzare un concerto degli Impaled Nazarene il giorno di Pasqua
• battere 11-1 i Therapy? a calcio a cinque
• veder perdere l’innocenza a molti di voi
• veder perdere l’equilibrio a molti di voi
• far capire a La Stampa dopo 5 anni che il nome del locale era Rock’n’Roll Arena e non Rock Arena
• vedere nascere amori che durano ancora oggi dopo anni
• vedere nascere amori finiti la sera stessa
• farsi implorare dai Periphery per avere la nostra ricetta delle patate al forno
• pagare tutte le bollette, gli artisti, la siae, le tasse, i fornitori, l’affitto
• vedere persone arrivare alle 14, sbronzarsi fuori dal locale durante il pomeriggio e dormire sui divani durante il concerto
• montare una rete per proteggere un artista dal lancio di trote e uova e poi pulire il palco a fine serata
• raccogliere da terra le migliaia di pop-corn seminati in camerino da Mr. Steven Adler
• dissetare la più grande folk metal band italiana
• farvi vedere in anteprima mondiale come sarà tra trent’anni quella band di Milano che abita vicino al tizio verde
• avere 33 cowboys sul palco ma nemmeno una mucca
• ascoltare quattro suore sul palco che suonano “Man In The Box” degli Alice In Chains
• sopravvivere alle penne all’ubriaca di una band emiliana
• sopravvivere a “Toxicity” dei SOAD, “Girls Girls Girls” dei Motley crue e “Killing In The Name” dei RATM
• sopravvivere – non senza postumi – agli aftershow
• decidere di organizzare una data perchè il motto della band era “The Music is a big party; we don’t promote sadness on stage”
• avere Vinnie Paul sul palco e una gigantografia di Dimebag Darrell appesa in sala nello stesso momento
• vivere e farvi vivere emozioni e momenti che non si cancelleranno mai
• avere così tanti aneddoti da raccontare che è meglio fermarsi qui
è solo ed esclusivamente grazie a voi, amici in attesa di una spiegazione, che è in tutta onestà solo questa: abbiamo dato tutto, ed è arrivato il momento di nuove avventure.
A tal proposito, rimane comunque CONFERMATO il concerto dei FOUR YEAR STRONG di VENERDI’ 6 MAGGIO come data extra-calendario.
L’unico motivo per cui non abbiamo voluto comunicarvi nulla di questa decisione fino ad oggi è semplice: non volevamo stendere un velo di malinconia su quella che poi si è rivelata essere la nostra stagione di maggior successo sotto tutti i punti di vista; anzi, il nostro obiettivo era proprio quello di farvi vivere serate che vi sareste portati nel cuore per tanto tempo; siamo certi di essere riusciti nel nostro intento, ed è una sensazione impagabile per la quale vi siamo immensamente grati.
Non c’è niente di più appagante che vedervi arrivare col sorriso per poi andarvene con un sorriso più grande, (anche) grazie al nostro lavoro.
Aspettiamo tutti i vostri sorrisi ancora una volta, SABATO 30 GENNAIO, perchè se è vero che sarà la nostra ultima serata, per le tre bands che calcheranno il nostro palco sarà invece l’inizio di una nuova avventura, a dimostrazione che i locali possono chiudere, ma il Rock’n’Roll non morirà mai.
Hell In The Club, Mr. Riot ed Electric Ballroom saranno i protagonisti di un triplo release-party: rispettivamente il terzo disco per i primi e l’esordio per gli altri due; un gran finale e tre grandi inizi.
Prima, durante e dopo i concerti succederà di tutto.
Siateci.
Grazie per aver condiviso e aver reso indimenticabile questo incredibile, incredibile, incredibile viaggio.
Vi vogliamo bene