Salirò, Daniele Silvestri: testo e significato della canzone (Video)
Salirò, Daniele Silvestri: testo, significato della canzone presentata a Sanremo 2002, con il video ufficiale. Di coda parla il brano
pubblicato 11 Febbraio 2023 aggiornato 5 Aprile 2024 15:44
Salirò è una delle canzoni più conosciute del repertorio di Daniele Silvestri, pubblicata nel 2002, quando partecipò al Festival di Sanremo classificandosi però solo 14esima, ma conquistando il premio della Critica “Mia Martini” e ottenendo poi tre premi all’Italian Music Awards come Miglior singolo, il Miglior arrangiamento e la Miglior composizione musicale. Entrata nella classifica FIMI al 26esimo posto, rimase nella chart per 28 settimane, salendo fino alla 5a posizione; nel 2019 il singolo ha ottenuto la certificazione Platino. Il brano è stato pubblicato nell’album Unò – Duè, il suo quinto in studio.
Daniele Silvestri, Salirò: autori e significato canzone
Scritto e interpretato dallo stesso Silvestri, con l’arrangiamento di Demo Morselli e pubblicato dalla BMG Ricordi, Salirò è uno dei brani più iconici della storia del Festival per il suo ritmo e per la messa in scena particolarmente ipnotica. Apparentemente scanzonata, si può interpretare non solo come una rilfessione dopo la fine di un amore, ma più in generale come una sorta di esortazione a riprendersi, a risalire dopo un periodo difficile, che lo stesso Silvestri visse in quegli anni, dopo la scomparsa del padre, avvenuta nell’estate del 2001.
Salirò: ascolta la canzone
Clicca qui per ascoltare la canzone.
Daniele Silvestri, Salirò: testo canzone
Salirò
Salirò
Tra le rose di questo giardino
Salirò salirò
Fino a quando sarò
Solamente un punto lontano.
Pompa pompa pompa pompa.
Preferirei
Stare seduto sopra il ciglio di un vulcano
Mi brucerei
Ma salutandoti dall’alto con la mano.
E invece sto sdraiato
Senza fiato
Scotto come il tagliolino al pesto che ho mangiato
E resto qui disteso
Sul selciato ancora un po’
Ma prima o poi ripartirò.
Accetterei
Di addormentarmi su un ghiacciaio tibetano
Congelerei
Ma col sorriso che si allarga piano piano
(come De Niro, ma più indiano)
E invece sto sdraiato
Senza fiato sfatto come il letto su cui prima m’hai lasciato
E resto qui distrutto
Disperato ancora un po’
Ma prima o poi ripartirò.
E salirò salirò
Salirò salirò
Fra le rose di questo giardino
Salirò salirò
Fino a quando sarò
Solamente un ricordo
Lontano.
E salirò salirò
Salirò salirò
Fino a quando sarò
Solamente un puntino
lontano
Preferirei ricominciare
Piano piano dalla base
E tra le rose lentamente risalire
E prenderei tra le mie mani
Le tue mani e ti direi:
“amore in fondo non c’è niente da rifare”.
E invece
Più giù di così
Non si poteva andare
Più in basso di così
C’è solo da scavare
Per riprendermi
Per riprenderti
Ci vuole un argano a motore
Salirò salirò
Salirò salirò
Fra le rose di questo giardino
Salirò salirò
Fino a quando sarò
Solamente un ricordo lontano.
Salirò
Salirò-o
Non so ancora bene quando
Ma provando e riprovando
Salirò salirò
Fino a quando sarò
Solamente un punto
Lontano
Lontano
Lontano
Lontano
Salirò: video ufficiale
Il video ha tra i suoi protagonisti il ballerino, attore e amico Fabio Ferri, dal baffo e dal costume in stle anni ’70, in una coreografia che portò anche all’Ariston. Potete cliccare qui per vedere il video ufficiale.
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