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Sanremo 2008 – Bilancio finale

Abbiamo la maledetta abitudine di prendere le cose troppo sul serio, o l’esatto contrario. La percezione è che l’opinione pubblica e il giornalismo vedano in un Sanremo andato male sotto il profilo degli ascolti qualcosa di più recriminabile dell’imbarazzante situazione politica ed economica nella quale si trova l’Italia oggi. Cosa si cela dietro il fatto

di aleali
pubblicato 2 Marzo 2008 aggiornato 31 Agosto 2020 22:47

Abbiamo la maledetta abitudine di prendere le cose troppo sul serio, o l’esatto contrario. La percezione è che l’opinione pubblica e il giornalismo vedano in un Sanremo andato male sotto il profilo degli ascolti qualcosa di più recriminabile dell’imbarazzante situazione politica ed economica nella quale si trova l’Italia oggi. Cosa si cela dietro il fatto che i punti di share adesso sono diventati così importanti anche per noi?

Pippo Baudo è apparso come un cane bastonato e morente colpevolizzato da padroni che hanno pensato di trovare in un caposaldo della tv italiana un capro espiatorio. Quasi come se la colpa di tutto fosse davvero sua, quasi come se il pubblico fosse davvero non responsabile di un insuccesso.

Dall’altra parte quando il maestro di cerimonie mi parla di qualità, non posso non pensare alla figuraccia di Daniele Battaglia, ai premi meritati (comunque contentini) dati ad una grandiosamente folle Loredana Bertè o agli strascichi polemici di più brani ai fatti piuttosto deludenti (Tatangelo e Zampaglione docent). E ad una vittoria televisiva (“estetistica”) e non musicale, quella di Lola Ponce e Giò Di Tonno.

Il fatto che oggi per fare ascolti non si debbano spendere tanti soldi ma cambiare il linguaggio (basta una fiction ben strutturata e non i migliori artisti della scena italiana nazionale) pone dei margini di riflessione su un evento che quasi certamente ci sarà in futuro e che come è accaduto in passato, andrà nuovamente riformulato.

A parte le piccoli e grandi polemiche, questo Festival aveva solo una cosa che non andava, il pubblico. Abbiamo ascoltato belle canzoni, abbiamo ascoltato bruttissime canzoni (cosa sarebbe un festival senza canzoni brutte?), abbiamo assistito a momenti di grande spettacolo e a lunghi attimi di imbarazzo e inutilità (come i balletti delle vallette, suvvia).

Inutile dire che ci sono stati Festival decisamente peggiori, decisamente più noiosi, con brani che oggi chiamiamo migliori solo alla luce del loro successo. Cosa si farà per migliorare il Festival? E se invece (per assurdo) non si facesse più come si dice in questi giorni?