Sanremo 2015, Gianna Nannini stona e il Codacons chiede indietro il cachet
Gianna Nannini, ospite della finale di Sanremo 2015, ha offerto “una prestazione imbarazzante” per il Codacons che chiede alla rocker di tagliarsi il compenso.
Gianna Nannini a Sanremo 2015 ha regalato una performance decisamente ‘sopra le righe’, anche del pentagramma, almeno secondo il Codacons. Per la rocker, al debutto sanremese, una doppia esibizione, prima sulle note de L’Immensità, nella versione incisa per il suo ultimo disco Hitalia, poi su quelle di Sei Nell’Anima, che potete rivedere qui.
Proprio su questa ha perso per due volte l’attacco del ritornello, ritrovandosi così con il coro dell’Orchestra di Sanremo a farle da guida e lei a sorridere divertita del ‘doppio errore’.
“… ho fatto un po’ un troiaio. D’altronde il “fuoritempo” è la mia specialità da sempre… vanno tutti a tempo. Viva il rock a Sanremo e chi sbaglia”
ha scritto il giorno dopo la Nannini sul suo profilo Facebook.
La performance, evidentemente live, di Gianna Nannini e la sua ‘confessione’ non sono però bastate al Codacons, che ha chiesto alla Rai di decurtarle il cachet con una nota apparsa sul suo sito ufficiale.
“Dopo l’esibizione di Gianna Nannini di sabato scorso al Festival di Sanremo definita “imbarazzante” da web e giornalisti e sonoramente bocciata dagli utenti, il Codacons chiede oggi alla Rai di ridurre il compenso da elargire alla cantante”
scrive il Codacons che chiede anche chiarezza sul cachet pattuito per la sua esibizione “per capire se sia vera o meno la notizia secondo cui il compenso pattuito ammonterebbe a 30.000 euro“. Il punto, però, resta quello della ‘restituzione’ del compenso causa ‘stonature’:
“A seguito della deludente esibizione di sabato scorso e delle polemiche seguite a stonature varie, confusione ed errori durante la performance della cantante, riteniamo la Rai debba rivedere gli accordi con l’artista e ridurre drasticamente il cachet pattuito. Questo perché i cittadini, che finanziano la rete di Stato attraverso il pagamento del canone, non sembrano aver affatto gradito l’esibizione di Gianna Nannini, che tra l’altro era l’ospite di punta della serata finale”.
Beh, visto che si chiamano in causa i ‘cittadini’, a questo punto perché non chiedere al governo un referendum per capire se all’Italia è piaciuta l’esibizione?
Il Codacons però rilancia e si rivolge alla stessa Nannini chiedendole senza metti termini di rinunciare al compenso:
“Non sappiamo quanto incasserà l’artista per la sua presenza a Sanremo, ma crediamo sarebbe un bel gesto se la cantante, a seguito di quanto accaduto, rinunciasse del tutto al suo cachet”.
Voi che ne pensate?