Home Festival di Sanremo Sanremo 2015, Kaligola a Blogo: “Il mio brano è una metafora del fermarsi alle apparenze”

Sanremo 2015, Kaligola a Blogo: “Il mio brano è una metafora del fermarsi alle apparenze”

La nostra intervista al più giovane partecipante del Festival di Sanremo 2015

pubblicato 3 Febbraio 2015 aggiornato 29 Agosto 2020 09:22

Il rapper romano Kaligola (che all’anagrafe si chiama Gabriele Rosciglione) con i suoi 17 anni sarà il più giovane partecipante al Festival di Sanremo 2015 nella sezione Nuove Proposte con il brano “Oltre il giardino”.

Il suo primo brano rap risale a quando aveva 14 anni, decisamente fuori dagli schemi per l’uso del latino, “Ego sum Kaligola”.

“Proprio dal piccolo successo di questo brano su Youtube ho deciso di tenere quel nome, perché mi ha portato fortuna e mi ha incoraggiato a scrivere altre canzoni”

ci ha raccontato. Ecco il resto della nostra intervista.

Cosa pensi del Festival di Sanremo, lo seguivi e lo segui abitualmente?

E’ l’evento musicale più importante in Italia, l’ho seguito negli ultimi anni.

Come mai hai deciso di partecipare alle selezioni?

Antonio Rospini, discografico e oggi mio manager, ha avuto modo di ascoltare “Ego sum Kaligola” e colpito da quel brano ha deciso di tenermi ‘sotto osservazione’. Nell’estate del 2014 ha deciso di produrre il mio primo singolo “Fanciullino rap” e qualche mese dopo il brano “Nottetempo”. Quando ha sentito la mia canzone “Oltre il giardino”, ha pensato fosse adatta al Festival di Sanremo e così è iniziata la mia avventura.

Sei fan di qualche artista tra i Big?

Alcuni cantanti li conosco, altri meno. Mi fa piacere che anche tra i big ci siano dei rapper: significa che un Festival così tradizionale comincia ad aprirsi anche a questo genere che ormai fa parte a tutti gli effetti della musica italiana.

Quali sono le tue influenze musicali?

Ascolto molto hip hop americano anni Novanta. Mi piace molto anche il soul e il funk.

Come nasce il brano che porti in gara?

Nasce osservando un uomo che mi ha colpito durante i miei lunghi viaggi nell’autobus che porta a scuola. Saliva sempre alla stessa fermata, con un sorriso e un’allegria in contrasto con il suo aspetto trasandato e anche con le facce cupe del resto dei viaggiatori. Ho così inventato una storia, che è una metafora su come ci soffermiamo sempre alla facciata delle persone.

Dopo Sanremo cosa farai?

In occasione del Festival uscirà il mio primo album, e sono molto felice! Contiene 11 tracce e una intro, ho realizzato anche la grafica della copertina. Riguardo ad un eventuale tour, non so, vedremo, speriamo!

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