Sanremo 2016, Mahmood a Blogo: “Dimentica è un brano autobiografico e introspettivo”
Sanremo 2016, nuove proposte: Blogo ha intervistato Mahmood.
Mahmood è una delle otto nuove proposte che parteciperà al Festival di Sanremo 2016. Blogo l’ha intervistata e lei ha spiegato il significato del suo brano, Dimentica, e ha raccontato di tutto e di più sulla sua vita e non solo.
Siamo qui con Mahmood che ieri sera (venerdì N.d.R.) ha saputo di far parte della sezione Nuove Generazioni di Sanremo 2016. Che cosa ci puoi raccontare della grande sensazione che hai sentito ieri sera quando hanno detto il tuo nome.
Tutti i crampi che si stavano formando dentro il mio stomaco sono esplosi. Appena hanno detto il mio nome ho provato una gioia immensa, poi quando hanno detto il nome di Miele la gioia si è raddoppiata: noi studiamo da quattro anni insieme, quindi è stata proprio una gioia pura.
Una domanda che qualsiasi critico musicale serio, quindi non io, ti farebbe è: quanto è importante lo studio nel percorso artistico di un cantante?
E’ importante relativamente. Ma cantante o cantautore?
Partiamo dal cantante, poi parliamo del cantautore.
Se uno vuole fare il cantante deve studiare. Io ho studiato canto per dieci anni. La tecnica serve sennò magari urli e ti spacchi… bisogna studiare, quello sempre. Se vuoi fare il cantautore invece è necessario l’uso di uno strumento. Io a casa mia per comporre uso il pianoforte, non lo suono in giro perché sono un po’ impedito, però mi aiuta tanto ad esprimere le mie sensazioni, quello che ho in testa. Però non c’è un metodo per scrivere le canzoni. Uno può anche scriverle alla fermata del tram, qua, a casa o in un bagno.
Un piccolo vizio dei critici musicali è quello di interpretare il senso delle canzoni. Ovviamente le canzoni soggettive e ognuno le legge come vuole, ma prima di arrivare a pensare con la nostra testa, ragioniamo con la testa di Mahmood: quale è il reale senso della tua canzone.
Il mio brano si chiama Dimentica. Questo brano l’ho scritto in metro, alla fermata Loreto di Milano. E’ un brano autobiografico e introspettivo. Parla di me, del mio percorso musicale affrontato in questi anni, che non è stato facilissimo. Ho ricevuto tanti calci nel c..o ed è stato molto utile, perché quei calci mi hanno fatto capire che c’è sempre da migliorare. Quello che mi è servito tanto è ascoltare, ascoltare gli altri, ascoltare i ragazzi che cantano, che scrivono, gli insegnanti, le persone più grandi di te. Soprattutto Area Sanremo è stata molto utile proprio per quello.
Quindi non Justin Bieber che è più piccolo…
[Canticchia Justin Bieber]
A proposito di ascoltare: stiamo facendo il toto vincitore di Sanremo 2016 Nuove proposte. Stiamo chiedendolo a tutti i ragazzi qualificati. Esclusi i presenti, chi vincerà?
Esclusi i presenti in che senso?
Tu e io.
Si, tu eri papabile! A me è piaciuta moltissimo Amen (Francesco Gabbani), però mi è piaciuto anche tantissimo Ermal Meta. La sua canzone è stupenda, mi piace tantissimo. Anche gli altri mi piacciono, ma ora ti dico quelle che mi sono rimaste più in testa.
La domanda più antipatica: ma se va male Sanremo, hai un piano B? Tornerai a scrivere sulla metro?
Per me questo è il piano B, perché Sanremo comunque è un tuffo nel vuoto. E’ bello perché ti dà un casino di visibilità, però credo che l’ansia mi rimarrà sempre, perché alla fine sto facendo una cosa dove porto me nudo in tutto e per tutto, a parte i vestiti…
L’intervista si conclude con il saluto a tutti i lettori di Soundsblog.