Sanremo 2019, Claudio Baglioni direttore artistico: Michele Monina pone sette domande ai vertici Rai
Il giornalista pone alcune domande partendo dalla figura di Claudio Baglioni direttore artistico al Festival di Sanremo 2019
Manca meno di un mese all’inizio dei Festival di Sanremo 2019. In attesa che vengano confermati Claudio Bisio e Virginia Raffaele come conduttori della kermesse canora (durante la conferenza stampa del 9 gennaio), quello che è certo è la presenza di Claudio Baglioni direttore artistico e i nomi dei 24 Big in gara. Per l’interprete di “Strada facendo”, non è la prima volta alla guida dell’evento canoro, dopo il boom di ascolti dello scorso anno.
In queste ore, il giornalista Michele Monina, sul sito Linkiesta, torna a parlare del Festival (dopo la precedente polemica dal titolo “Chiamatelo Festival di Salzano (e facciamo prima)“), ponendo una serie di quesiti legati dalla clausola di trasparenza stipulato dalla Rai con i direttori artistici delle varie edizioni (quindi anche quella dell’anno scorso, sempre con Baglioni presente). La formula inizia con il passaggio: “Resta convenuto che ella non dovrà essere in rapporto giuridico con gli artisti, gli autori, le case discografiche, le società editoriali-musicali, le c.d. etichette indipendenti et similia che parteciperanno al Festival della Canzone Italiana….”
Dopo aver sottolineato che Baglioni è legato alla Sony, Monina elenca gli artisti legati alla major, in gara al Festival (“Achille Lauro, Anna Tatangelo, Daniele Silvestri, Einar, Enrico Nigiotti, Francesco Renga, Il Volo, Simone Cristicchi”) e la presenza di un superospite della casa discografica, Biagio Antonacci (che, a questo punto, potrebbe essere affiancato da Laura Pausini con cui partirà in tour in estate).
Il giornalista non si ferma e continua, sottolineando come Baglioni sia “sotto contratto come management e booking con la Friends & Partners, società parte della multinazionale CTS Eventim, a sua volta socia di maggioranza di Vivo Concerti e Magellano Concerti”. Agenzie che vede curare gli interessi di Francesco Renga, Nek, Il Volo, Paola Turci, Ultimo, Irama, Ex-Otago, oltre che i super ospiti come Laura Pausini, Biagio Antonacci e Luciano Ligabue.
Dopo questa premessa, ecco le domande fatte da Monina ai vertici Rai. Ve le riportiamo, a seguire.
-Che fine ha fatto la salvaguardia di questo principio che dovrebbe essere un baluardo invalicabile per la tv pubblica?
-Nello stipulare il contratto con Claudio Baglioni è stata mantenuta detta clausola?
-Se sì, pensate sia stata rispettata?
-Siete sicuri che un artista legato da contratto a una casa discografica e a una agenzia di booking alle quali sono legati una buona porzione degli artisti da lui selezionati rappresenti la migliore garanzia di trasparenza?
-È vero che per conferire con il direttore artistico è stato necessario ed è tuttora necessario passare dal suo impresario, immancabile a qualsiasi riunione inerente il Festival?
-Potrebbero in futuro i dirigenti Rai essere chiamati a rispondere personalmente delle conseguenze di decisioni prese da incaricati in aperto conflitto d’interesse?
-La RAI, televisione del servizio pubblico, sta dando al Paese un bell’esempio di trasparenza?