Sanremo 2019, Simone Cristicchi a Blogo: “Abbi cura di me è tutto quello che so della vita: per me è fuori gara”
Simone Cristicchi in gara a Sanremo 2019 con ‘Abbi cura di me’ a 12 anni dalla vittoria con Ti regalerò una rosa (di cui potrebbe essere un’ideale sequel…).
“‘Abbi cura di me’ è tutto quello che so della vita”
Inizia così l’intervista a Simone Cristicchi nel giorno del debutto della 69esima edizione del Festival di Sanremo che cade nel giorno del suo compleanno: “Abbi cura di me”, però, è un regalo che ha deciso di fare al pubblico.
“Io oggi compio 42 anni e li festeggio sul Palco dell’Ariston e la cosa più bella è riuscire a regalare queste parole a tutti, proprio oggi che dovrei essere io ricevere regali. Sono state parole sudate, scelte con grandissima cura. Ci ho messo mesi a scrivere questo brano e non mi era mai successo. Ho concentrato insieme a Nicola Brunialti, il coautore, tutto quello che potevo sapere, che potevo dire, quel poco che ho imparato della vita. Per me è come se fosse un punto e a capo, un fuori gara”.
Presentare un regalo così intimo proprio sul palco di Sanremo non fa un po’ paura?
“Sì (netto, ndr). La paura però è quando tu fingi di essere qualcos’altro, mentre se ti metti a nudo diventa molto più potente questa canzone. Devo dire che persone che mi sono molto vicine mi hanno chiesto ‘Ma sei sicuro di mostrarti così davanti milioni di persone?’. Io non ho niente da dimostrare, niente da perdere: posso solo seguire il mio istinto perché è quello che mi ha portato ancora oggi a vivere di questa mia passione”.
Questa tua esperienza personalissima poi la condividi nella serata dei duetti con Ermal Meta: come avete lavorato su questa canzone così tua?
“Ce la siamo ‘spartita’, visto che parliamo di musica, equamente: mezza strofa io, mezza lui, un ritornello io, uno lui… Una cosa molto semplice in realtà, però Ermal ha questa purezza che sarà un valore aggiunto al brano. Non immagino nessuno meglio di lui al mio fianco”.
Sei alla costante ricerca della bellezza anche nell’orrore: penso a Ti Regalerò una rosa o Magazzino 18. Ora la stai cercando anche nei social, luogo in cui sembra – o fa comodo pensare – che si annidi il peggio, chiedendo a chi ti segue di condividere con te la propria idea di felicità: che reazioni stai avendo?
“Io credo che questi grandi temi siano importanti proprio oggi, proprio oggi dobbiamo tornare a parlare di queste cose: se non parliamo di questo di cos’altro vogliamo parlare. Dobbiamo parlare di felicità, di bellezza, di meraviglia, ma anche del senso della sofferenza, del dolore, farci le grandi domande invece di perderci dietro a tante cose superflue. Ecco, forse quello che mi hanno insegnato questi due anni di ricerca è che bisogna darsi delle priorità. Le persone capiscono benissimo che è il momento di domandarsi cos’è la felicità o se quello che ci siamo costruiti è una falsa felicità”.
Abbi Cura di Me è nata mentre preparavi il tuo ultimo spettacolo, Manuale di Volo per Uomo… ecco, a leggere il testo sembra quasi un ideale sequel di Ti Regalerò una rosa…
“In effetti il legame tra le due c’è, anche nel concetto del volo, la voglia di volare che non è l’idea leonardesca di mettere le ali e di imparare a volare, ma di guardare il mondo da un’altra prospettiva. E quello che dobbiamo fare oggi è cambiare lo sguardo e avere gli occhi che brillano, perché gli occhi sono l’unica cosa che c’abbiamo e che brilla in tutto il corpo sono i nostri occhif”.
E a Cristicchi gli occhi brillano per davvero: lo potete vedere nella nostra video intervista, in apertura di post.