Sanremo 2020, Rita Pavone a Blogo: “In gara mi diverto! Rita oggi? E’ contemporanea”
Rita Pavone torna in gara al Festival di Sanremo con Niente (Resilienza 74): dal suo ultimo Sanremo da Big sono passati 48 anni.
“Cosa vorrei che dicesse il pubblico dopo l’esibizione? Rita è contemporanea!”.
Difficile dire il contrario di una Rita Pavone energica come non mai, di ritorno a Sanremo in gara a 48 anni dalla sua ultima volta. Con Niente (Resilienza 74) conferma di essere sempre un passo avanti.
“Ruggeri me lo diceva sempre ‘Quando noi partiamo, tu sei già arrivata!'”
racconta sorridendo e sprizzando l’adrenalina di una debuttante dalla carriera straordinaria e dalla voce sempre potente. Una carriera che sarà presto sintetizzata in raRità, un cofanetto che raccoglie il meglio dei brani scritti per lei dai grandi della musica internazionali e un po’ dispersi nelle pieghe della discografia italiana o mai mai pubblicati in Italia.
Intanto si regala una competizione, o meglio il piacere della gara dei Big a Sanremo 2020:
“Perché non ho presentato questo pezzo come superospite? Perché io in gara mi diverto!”
aggiunge sorridendo. Ed è difficile sostenere il contrario dopo averla vista già le prove:
“Il mio manager me lo dice sempre che spingo troppo anche in prova, ma è il mio lavoro e mi piace farlo!”.
La competizione è secondaria. Quel che per lei è davvero imporante è essere a Sanremo con un pezzo, scritto dal figlio Giorgio Merk,
“che mi descrive bene scritto da una persona che mi conosce profondamente, ma che si rivolge a chiunque abbia vissuto, o viva, un momento di difficoltà, che magari si è piegata ma non si è spezzata e che ha può aver bisogno di una mano per rialzarsi dal buio. La metafora è quella del bosco, che rappresenta per l’appunto la chiusura, la necessità di rifugiarsi in qualcosa per difendersi dall’esterno, ma è da quel buio che ciascuno di noi deve poi trovare la forza per venir fuori”.
E lei di momenti difficili ne ha vissuti, senza mai fare un passo indietro, né nella carriera né nella vita privata:
“Mi sono trovata a scegliere diverse volte tra quello che sarebbe potuto essere ‘conveniente’ e quello che volevo: ho parlato di diversità quando era ancora un tabù, ho sempre fatto musica diversa da quella del periodo e quando ho incontrato l’amore ho voluto una famiglia là dove altri avrebbero fatto diversamente… Ecco, anche a Sanremo con questo brano vorrei che il pubblico mi vedesse e dicesse ‘Rita è contemporanea!”.
In attesa di vederla sul palco dell’Ariston, la Pavone è pronta a un ritorno live, sui palcoscenici di tutto il mondo. Perché una forza della natura non si può fermare.