Fedez e Francesca Michielin a Sanremo 2021 con Chiamami per nome: “Dai balconi del lockdown all’Ariston, cantiamo un amore maturo”
Fedez e Francesca Michielin a Sanremo 2021: “Dai balconi durante il lockdown al palco dell’Ariston, cantiamo l’amore maturo”
Tra i cantanti che si esibiranno in gara nella prima serata del Festival di Sanremo 2021, Fedez e Francesca Michielin. La coppia, dopo i successi radiofonici degli scorsi anni, si ricompone sul palco dell’Ariston per un nuovo duetto. “Chiamami per nome” il titolo della canzone, dopo l’esperienza di “Cigno nero” e “Magnifico” del 2013 e del 2014. Quale la differenza fra le collaborazioni passate e la nuova inedita avventura sanremese? Francesca Michielin, intervistata con Fedez da Soundsblog nelle ore precedenti alla presentazione del brano, ci ha risposto così:
Il pezzo parla di amore, più trasversale rispetto ai brani che abbiamo fatto in precedenza. Come dice Federico, era canzoni un po’ emo, dei brani di coppia che erano specchio dell’età che avevamo. “Chiamami per nome” è una canzone più matura a livello di testo e di impianto. La struttura dei brani precedenti alternava strofa rap e ritornello pop cantato, siamo stati fra i primi a farlo in Italia. Ora un’evoluzione insolita.
Come vi siete ritrovati a collaborare dopo sette anni dall’ultimo duetto?
Ci siamo beccati virtualmente dopo tantissimi anni, a cantare insieme dai balconi durante il lockdown. Da lì è nata l’idea di fare qualcosa insieme, ma non necessariamente Sanremo. Poi ad agosto, sarà stata la pazzia estiva, ci siamo scritti quasi in contemporanea: “Facciamo Sanremo insieme?”. Ma stavamo scrivendo già dei pezzi, a prescindere dal concorso.
Sanremo è canzone, ma anche performance. C’è chi sostiene che lo spettacolo sarà sacrificato per l’assenza del pubblico. Avete pensato a delle soluzioni sceniche per ovviare al problema? Ecco la risposta di Fedez:
Dal punto dalla presenza scenica è difficile fare qualcosa, c’è un protocollo che prevede che non possiamo toccarci o avvicinarci l’un l’altro. Se guardiamo il bicchiere mezzo vuoto, è limitante. Se guardiamo il bicchiere mezzo pieno, invece, abbiamo il privilegio di stare nell’unico teatro che permette agli artisti di esibirsi dal vivo in Italia. Cerco di non focalizzarmi quindi sulle limitazioni. Poi il palco non sarà vuoto, l’orchestra sarà avvolgente e ben disposta. Con la rimozione di alcune file di poltrone e l’allungamento del palco, la sensazione di vuoto si percepirà di meno anche da casa.
Un altro palco importante è quello dell’Eurovision Song Contest. C’è l’idea di parteciparvi, previa vittoria a Sanremo?
Fedez: “Io credo che i nostri programmi non vadano oltre a Sanremo. Non sappiamo cosa accadrà, non abbiamo mai affrontato la questione”.
Francesca Michielin: “È il magico momento della nostra vita in cui non sappiamo nemmeno dove saremo il 15 marzo. Non si può programmare niente! Io sono super fan da quando sono piccola, da quando lo guardavamo io e mia madre solamente in Italia. Andarci è stato strafigo, soprattutto in Svezia che è un paese molto eurovisivo come spirito (ndr, Francesca Michielin rappresentò l’Italia al concorso nel 2016 con “Nessun grado di separazione”). Io mi concentrerei ora sul Festival e poi che vinca il più eurovisivo!”
A proposito di concorsi paralleli, c’è anche il Fantasanremo attivo, il Fantacalcio del Festival. Per avervi in squadra bisogna sborsare tanti “baudi”, la valuta del gioco. La vivete con più orgoglio o timore di venir meno alle aspettative?
Valiamo 40 baudi! Ma ormai abbiamo passato il testimone dell’aspettativa, non ce lo abbiamo più sulle spalle. Lo abbiamo ceduto anche volentieri: da vincitori annunciati, ora non lo siamo più. Essere i più quotati non porta bene? L’hai detto tu!