Sanremo 2021, Orietta Berti: “Porto una canzone melodica italiana, e allora?! Avrei dovuto cantare il rap?”
Orietta Berti torna a Sanremo 2021 con “Quando ti sei innamorato”. Ecco l’intervista alla cantante. Tutte le curiosità.
Orietta Berti torna a Sanremo dopo 29 anni con la canzone “Quando ti sei innamorato“. Comè tornare al Festival con questo clima?
“E’ tutto diverso, non c’è neanche l’ombra dei Festival passati. Quest’anno non c’è un’anima viva. Ci sono tanti controlli, c’è la polizia dappertutto. Dopo le 10 non si può più uscire dagli alberghi, infatti l’altra sera ci ha bloccato mentre andavamo a ritirare degli abiti”.
Quando le hanno comunicato quale canzone avessero scelto per il Festival, lei ha risposto: “Hanno scelto la più brutta”. Cosa intendeva dire?
“La più brutta da cantare, si dice così nel nostro gergo (ride, ndr). La canzone è difficoltosa, bisogna stare in campana con l’intonazione. Anche la strofa è molto stretta con le parole. Non mi posso distrarre, me lo dice sempre anche il mio Osvaldo quando mi chiama”.
C’è ancora l’ansia, Orietta Berti?
“Quella c’è sempre, anche quando vai a fare il concerto estivo in piazza. Qui, in special modo. Ci sono tanti giovanissimi agguerriti e popolari sul web. Se ci fossero ancora le giurie di una volta l’ansia ci sarebbe di meno. Adesso devi essere un beniamino sul web…”.
Lei li conosceva tutti i cantanti di quest’anno?
“No, io purtroppo non li conosco. Li incontro man mano, di sfuggita, perché non ci possiamo avvicinare. Tanti non li conosco né personalmente né professionalmente. Però mi dicono che sono stati scelti perché sono famosi sul web. Adesso funziona così, bisogna stare al passo con i tempi”.
Il brano è stato descritto come elegante. Qualche critico, però, le ha dato dei voti bassi. Ci è rimasta male?
“No, ognuno la pensa a suo modo. Ci sono tante persone che non percepiscono la melodia italiana, dicono che bisogna essere moderni. Le nostre radici, però, non vanno snaturate: siamo il popolo del bel canto e della melodia larga. Non dobbiamo vergognarcene. Se tutto il Paese scimmiotta gli stranieri, diventiamo un popolo di copioni. La brutta copia, naturalmente. Noi dobbiamo valorizzare quello che sappiamo fare. Non voglio criticare nessuno però non si può denigrare chi fa quello che ha sempre fatto. Un giornalista mi ha detto ‘Ma Orietta torni a Sanremo e porti ancora una canzone con la melodia italiana?. Ho risposto: ‘Cosa dovevo portare, un rap?’. Mah, insomma…”.
Lei ha mai cantato senza pubblico finora?
“Mi sono abitata da un anno a questa parte nelle trasmissioni televisive. E’ giusto che sia così, senza rischi”.
C’è molta attesa per i suoi look. E’ vero che si metterà i tacchi a spillo?
“Sì, sì. Nella prima serata, anche se non avessi messo i tacchi a spillo, non sarei scesa dalle scale. Poi nelle prossime uscite si vedrà. I vestiti saranno strani ma femminili ed eleganti. All’ultimo momento abbiamo dovuto cambiare i tessuti. Arriverò da Bordighera e dovrò essere già vestita, così abbiamo scelto delle stoffe che non si stropicciano come paillettes e doppio raso”.
Orietta Berti, perché ha scelto Le Deva per duettare nella serata di giovedì?
“Sono brave ragazze, brave vocalist. Bravissime. Anche loro devono avere l’opportunità di farsi conoscere su quel palco così abbiamo deciso di dividere la canzone in parti uguali”.
Lo sa che stasera condividerà il palco con Marcella Bella?
“Con Marcella ci siamo già chiarite. Quando facevamo Ora o Mai Più gli autori stessi ci dicevano di dover fare un po’ di battibecco tra noi, lo stesso è stato con la Rettore. Ognuno faceva il battibecco con chi era più amico per non offendere nessuno. C’è un bel rapporto tra noi, abbiamo anche lo stesso team di lavoro per quanto riguarda le presenze televisive”.