Home Notizie Scialpi si sfoga: “Se non fai parte del giro giusto devi produrti da solo e non guadagni una lira” Un ultima canzone, poi il ritiro

Scialpi si sfoga: “Se non fai parte del giro giusto devi produrti da solo e non guadagni una lira” Un ultima canzone, poi il ritiro

Scialpi si racconta in un’intervista a Il Messaggero e rivela il motivo dell’addio alla musica

pubblicato 17 Giugno 2020 aggiornato 27 Agosto 2020 07:42

Ieri vi abbiamo parlato del ritiro annunciato di Scialpi entro la fine del 2020. Il cantante lo ha dichiarato via social, rivelando la sua scelta di abbandonare la musica in maniera definitiva. E l’artista ha rilasciato un’intervista su Il Messaggero, spiegando i motivi principali che lo hanno portato a prendere questa decisione:

“Sì, ho deciso di smettere: così non riesco ad andare avanti. Negli ultimi tempi ho dovuto affrontare la fine di un matrimonio e anche gravi problemi di salute: dal 2015 vivo con un pacemaker, per problemi cardiaci. Insomma, sono un caso umano. Ma non ho voluto fare proclami come fanno le varie Laura Pausini, Fiorella Mannoia, Tiziano Ferro (…) Gentaccia. Non si fanno sfuggire un’occasione per poter mostrare il proprio ego. Il fatto è che in Italia se non hai le giuste conoscenze, sei fuori dai giochi. Come me”

Il cantante ha spiegato di sentirsi “fuori dai giochi”, escluso da possibili vetrine:

Se non fai parte del giro giusto, non hai accesso a canali come il Festival di Sanremo, ‘Amici’, programmi tv di successo, prime serate. Devi produrti da solo, organizzare concerti in piazza. E non guadagni una lira. Per me, che da anni non faccio parte di quel giro, continuare a lavorare significa fare i conti con una serie di difficoltà che ora non riesco più ad affrontare. È frustrante. Allora preferisco farmi da parte

Inizialmente i diritti sulle canzoni passarono dall’1 a 3%. E Scialpi decise di gestire in prima persona la sua carriera e le sue scelte:

Così dopo i numeri di ‘Rocking Rolling’, ‘Cigarettes and Coffee’ e ‘No East No West’ nel 1988 decisi di assumere il controllo della situazione, scegliere le canzoni da cantare, produrmi i dischi, come feci con ‘Pregherei’: fu un successo, ma a partire da quel momento la casa discografica cominciò a remarmi contro. Provarono ad affossarmi. Dicevano che ero ingestibile”

Infine la conferma dell’abbandono delle scene con un ultimo saluto musicale, una canzone d’addio:

“Sì, uscirà alla fine del 2020. E sarà davvero l’ultima”

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