Sentieri indipendenti: Torino nel Basement dell’Astoria [intervista]
La scena musicale indipendente a Torino.
Sentieri Indipendenti giunge alla sua seconda tappa, da Milano siamo arrivati in uno dei quartieri più noti e discussi di Torino per far visita ai ragazzi dell’Astoria. Se di giorno il locale ci offre aperitivi, dei super Long Island e il brunch della domenica, di notte apre le porte del suo Basement, dove sono passati molti tra i migliori gruppi della scena indipendente italiana del momento, ma anche nomi internazionali di punta. Il resto ce lo racconta direttamente Federico, responsabile della direzione artistica dell’Astoria.
Ciao Federico! Ci racconti un po’ la nascita dell’Astoria? Com’è andata?
Dovrei girare questa domanda direttamente Gabriele, Andrea, Giancarlo, Guido e Alessandro che nel 2011 hanno avuto la folle idea di aprire un locale. Io ho iniziato fin da subito come dj e promoter di Kicks Up il sabato e poi solo in un secondo momento ho cominciato a lavorare come responsabile della direzione artistica e della comunicazione. Per dirla breve Astoria nasce come diretta conseguenza delle esperienze pregresse dei titolari tra cui Xanax Party, storica indie-disco night cittadina e l’alter-ego Loser che aveva la precisa missione di proporre al pubblico torinese ospiti live tra Spazio 211 e Puddhu Bar in un mix di ritmiche post punk e la ricerca di nuovi suoni; capitava così di vedere sullo stesso palco esibirsi The Slits e Gold Panda a distanza di pochi mesi. L’impegno è decisamente cresciuto, ma la missione del locale è rimasta la stessa.
L’Astoria è nel cuore di San Salvario, che da quartiere “difficile” è stato totalmente riqualificato fino a diventare in centro della vita notturna dei giovani torinesi. Come vedi San Salvario ora?
Quando l’Astoria ha aperto a San Salvario c’erano un paio di locali storici e poco altro. Oggi non sarei in grado di farti una stima del numero di cocktail bar e mini-market che hanno aperto nel quartiere con tutti i benefici e gli eccessi che ne derivano. Il processo di cambiamento è talmente veloce che forse è ancora difficile riuscire a valutarlo. La sensazione, però, è che la fruizione “passiva” abbia di gran lunga superato l’offerta culturale e ad oggi l’Astoria rimane purtroppo uno dei pochi posti capace di offrire insieme intrattenimento e contenuto artistico.
L’Astoria ha una doppia anima, è sia un (ottimo) cocktail bar che sala concerti. Personalmente non mi è capitato spesso di trovare questa suddivisione degli spazi, soprattutto fuori Torino, ma offre sicuramente molte più possibilità. Come riuscite a valorizzare entrambe le facce della medaglia?
L’una lavora in funzione dell’altra, ma il vero segreto sta nei Long Island da mezzo litro.
Spostiamoci nel Basement, è lì che abbiamo sentito suonare le band e continuato la serata coi dj set. Quali sono i punti focali delle vostre proposte musicali? Cosa vi piace sentire e farci sentire?
La programmazione rispecchia i nostri gusti musicali e le intuizioni di ognuno che nel corso dell’anno provo a mediare. Cerchiamo di portare artisti italiani e internazionali per la prima volta in città e di ospitarli nuovamente quando è possibile, ma la stagione è fatta anche da tantissime valide band emergenti e locali.
Le club night di casa come Xanax, Mobbing e Kicks Up differiscono nella selezione e nella ricerca, ma condividono l’attitudine e tutte sentono la necessità di confrontarsi costantemente con artisti che vengono da fuori. É un aspetto vitale.
Dall’Astoria sono passati molti artisti italiani della scena indipendente, ma anche nomi di punta internazionali (solo per citarne alcuni The KVB, DIIV, The Soft Moon…). La vostra season preview 2016/17 (11 settembre 2016 @ sPAZIO 211) riporterà a Torino i Black Lips affiancati da Movie Star Junkies e Go!Zilla, è un bel colpo che vi vedrà giocare fuori casa in collaborazione con lo sPAZIO 211. Ci dai qualche anticipazione sulla prossima stagione? Vi sposterete più spesso fuori dal Basement?
Annunceremo il programma proprio il giorno della preview allo sPAZIO; per adesso ti posso dire il concerto dei neozelandesi DMA’S (sabato 12/11) che stanno avendo un successo strepitoso in tutta Europa, ma ne abbiamo molti già confermati e altri che lo saranno presto. Sicuramente ci sposteremo di tanto in tanto fuori dal Basement come abbiamo fatto negli ultimi anni. Abbiamo già delle idee in mente, ma dovremo sentirci tra qualche mese.
Il concerto più bello visto nel vostro Basement?
Per me sicuramente il primo dei Black Lips in una settimana in cui si esibivano anche Grimes e Neon Indian. Seguono DIIV e Vessel.