Serj Tankian è preoccupato per le ‘prove’ che scatenerebbero la guerra in Siria
Il cantante dei System Of A Down prova un deja-vu vedendo la corsa americana verso la guerra basata su ‘prove’ non cristalline…
Il cantante dei System Of A Down è noto per i suoi testi politicizzati e sempre contrari alla guerra.
Appena finito il tour europeo, dopo il concerto dei SOAD a Milano, Serj ha dedicato due post su facebook ai venti di guerra che stanno spirando in a href=”https://www.blogo.it/news/politica/redazione/44379/guerra-siria-russia-usa-non-hanno-prove-convincenti-italia-bene-pausa-di-riflessione/”>Siria. La corsa tutta americana verso le armi, le “prove schiaccianti” contro il regime che in realtà sembrano prove piuttosto vaghe e non confermate – tutto sembra puzzare della guerra in Iraq e delle famose armi di distruzione di massa mai trovate.
Ecco che quindi Serj si dimostra preoccupato per questo deja-vu:
“Sono molto preoccupato per le ‘prove’ contro il regime Siriano, ‘prove’ che dimostrerebbero l’uso di armi chimiche e che sembrano una scusa per un intervento militare. Vi ricordate le prove schiaccianti contro l’Iraq? Perchè Assad dovrebbe usare armi chimiche nel suo stesso quartiere, un luogo dove detiene il controllo? Non ha senso per me.
E’ sbagliato ipotizzare che Al Qaeda o Al Nusra potrebbero aver fatto tutto questo, per portare all’intervento dell’Occidente?
Questa volta lasciate che tutto il mondo veda le prove, e lasciate che l’assemblea generale dell’ONU prenda la decisione su un intervento. Non lasciate che lo facciano solo alcune nazioni del consiglio di sicurezza.”
Dopo che il messaggio ha scatenato più di mille commenti (molti di lode, altri con accuse di anti-americanismo e addirittura comunismo), Serj ha scritto un secondo post:
“Voglio ringraziare tutti quelli che hanno commentato i miei pensieri sulla situazione in Siria. Ho letto quasi tutti i commenti, e ne ho trovati alcuni illuminanti. Alla fine, oltre all’orribile uso delle armi chimiche, ci sono state oltre 100,000 vittime (e milioni di sfollati) in questa guerra civile siriana. Se volessimo veramente aiutare, anzichè mandare raid aerei che non cambierebbero gli equilibri di potere in Siria, dovremmo organizzare una missione di pace sanzionata dall’ONU, internazionale e multilaterale. Qualcosa che ponga fine alla guerra civile fermando le armi, e portando al negoziato fra governo e ribelli. I Russi e i Cinesi sarebbero d’accordo su questo intervento, visto che sono contrari all’uso degli aerei da guerra.
Una volta finita la guerra civile sarà più facile capire chi ha fatto cosa e chi è colpevole di cosa, da entrambe le parti, e potranno essere portati davanti alla giustizia internazionale per i loro crimini contro l’umanità. Che ne pensate?”